Capitolo 4

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Sasuke P.O.V.'s

   Sono passati cinque giorni dalla conversazione avuta con Sakura. Ora sto meglio. Purtroppo a causa della mia spalla rotta ho difficoltà a fare praticamente tutto. Mi è stata bloccata e il mio braccio è sostenuto piegato da una fascia. Non avendo il secondo braccio a volte mi ritrovo davvero in difficoltà. Perfino farmi una doccia ed indossare degli abiti è un problema.

   Dopo una doccia calda sto cercando di abbottonarmi una camicia. Per farmi la doccia ovviamente sono stato costretto a togliermi la fascia. Il mio braccio ora è a penzoloni. Riesco a muoverlo solo fino all'avambraccio. Non riesco neppure a mettermi le maglie normali, con cui sarei costretto a girare la spalla, facendomi un male cane. Per questo motivo è da un po' che vado in giro con le camicie mezze sbottonate. Sembro un idiota. Fortuna che porto sempre il mantello. Anche se in realtà non è che sia uscito molto spesso di casa ultimamente.

   Mentre sono ancora intento ad abbottonarmi sento suonare il campanello. Cerco di muovermi. Sono ancora mezzo svestito. Il campanello suona ancora.

   L'ospite, al momento, per i miei gusti, è piuttosto indesiderato...

   Sentendo una terza volta il campanello, lascio perdere la camicia e sbuffando frustrato vado alla porta.

   La apro sgarbatamente.

   - Chi è? - chiedo seccato.

   Mi ritrovo davanti Sakura. Ha con sé un cestino.

   - Scusa, ti ho disturbato?-

   - Non importa. Vuoi entrare?-

   - Se non disturbo...-

   La faccio entrare. Solo quando arriviamo in soggiorno mi rendo conto che la mia camicia ora è di nuovo completamente sbottonata. Mi volto, nascondendo l'imbarazzo e cerco di abbottonarmi.



   Sakura P.O.V.'s

   Mi rendo conto che Sasuke si è girato. Probabilmente per abbottonarsi la camicia completamente aperta. Vedo che ci smanetta per un po' senza riuscire a sistemarsela. Notandolo in difficoltà mi offro di aiutarlo (come farebbe una buona amica).

   - Lascia fare a me -. 

   Appoggio il cestino e mi avvicino. Senza che abbia il tempo di ribattere gli sto già abbottonando il primo bottone. Lo vedo distogliere lo sguardo.

   - Il grande Sasuke Uchiha che si riduce a farsi abbottonare la camicia da qualcun altro - lo prendo in giro con tono canzonatorio. Sulla sua faccia si forma un'espressione sia seccata che imbarazzata. E' proprio buffo.

   - Tranquillo, non lo dirò a nessuno - lo rassicuro ancora ridacchiando.

   Appena termino di abbottonargli la camicia lo sento farfugliare un "grazie".

   Vedo la fascia appoggiata su di una sedia. La prendo e lo aiuto a mettersela al braccio. Lo guardo di sfuggita in volto. Non l'avevo mai visto così imbarazzato. Ha un che di affascinante, di diverso. Ah...Che pensieri assurdi. Siamo solo amici.

   - Ero venuta a portarti qualcosa per pranzo. L'ultima volta che sono stata qui il tuo frigo era mezzo vuoto. Sono degli onigiri. So che ti piacciono molto -.

   - Sì. Grazie ancora -.

   - Vanno meglio le ferite?-

   - Ora fanno meno male -.

   - Bene. Erano proprio brutte -.

   Lui annuisce solo.

   - La spalla temo ci metterà un po' a sistemarsi. L'osso è stato perforato. Ma in circa una o due settimane potrai toglierti la fascia. Però ti farà male ancora per un po' -.

Sei perdonatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora