"Cazzo!" Dico trainando Aicha nella cucina
"Hey, che c'è fiorellino? Ogni volta che dici qualche parolaccia c'è qualcosa di grave"
"Come faceva a sapere il mio nome!?"
"Sai, tieni un cartellino proprio qui dove c'è scritto il tuo nome e cognome.."
Dice Aicha puntando a sinistra del mio petto
"Mh... però cosa ti ha detto prima? Ho visto che stavate dialogando, il biondino e un'altro ragazzo col pizzetto"
"È un segreto" dice Aicha facendomi l'occhiolino ed uscendo dalla cucina, lasciandomi sola e perplessa.
Esco anch'io e noto Aicha preparare altri aperitivi, intanto altri clienti entrano.
Mi avvicino al tavolo dove è seduto un padre e una bambina piccola, amo i bambini!
"Ciao, posso aiutarvi?"
"Certo, per me una coca cola e per questa signorina prendiamo un succo alla pera"
Mi avvicino alla bambina e sottovoce le chiedo "vuoi anche un chupa-chupa?"
"Siii" mi risponde entusiasta
Preparo la coca, e il succo con il chupa-chupa e le patatine, ma quando faccio per ritornare al bancone sbatto maldestramente contro un ragazzo, quello di prima con il pizzetto.
"Scusami cercavo il bagno"
Non riesco ad alzare lo sguardo e resto chinata giù, mi sono bloccata, no no no, non va bene, assolutamente no. Sento di arrossire dalla vergogna, accidenti a me e alla mia timidezza.
"Tutto apposto?" Dice appoggiando il braccio sulla mia spalla, il solo tocco mi provoca migliaia di brividi molto evidenti che percorrono tutto il mio corpo, è incredibile come possa essere così delicato ma allo stesso tempo molto irruente.
Mi prendo coraggio e alzo il viso
"Scusa, ehm, vai per quella porta lì e poi gira a sinistra dovresti vedere sulla porta quale prendere."
"Grazie, scusa per il mio amico Riccardo, è fatto così, gli piace scherzare"
"Non ti preoccupare, non è la prima volta che succede"
Mi sorride e poi cerca di oltreppassarmi andando a destra, ma nell'intento ci ritroviamo al punto di partenza, l'uno di fronte all'altro, vado a sinistra e lui fa lo stesso. Mi scappa una risata nervosa
"Io a destra, tu a sinistra okay?" Dico con tutto il mio coraggio
Ride e poi finalmente ci oltrepassiamo, vado dietro al bancone e tutti gli amici di questo misterioso ragazzo guardano il loro amico per poi ridendo passano a me, distolgo subito lo sguardo ma non posso nascondere un sorriso.
Era proprio carino...09:40 p.m.
I ragazzi se ne sono andati nel campo sportivo qui a fianco, e a me sembra che sia passato così poco tempo dal momento in cui sono entrata in contatto con Lui, sono curiosa di conoscerlo ma tento di scacciare subito il pensiero dalla testa, concentrandomi sul lavoro, il bar si riempie di ragazzi e di adulti, tra i 18 ai 60 anni.
Tutti felici, bevono, tanto è venerdì sera, tutti spensierati, felici di potersi godere la serata fino all'ultimo, a me sinceramente non dispiace affatto lavorare, anzi, sono super contenta per l'ambiente che si crea.
Pure per me domani è sabato e solitamente finito il lavoro io ed Aicha ci corichiamo a casa mia, o casa sua a mangiare schifezze e guardare qualche film fino a tardi, per poi addormentarci sul divano-letto.
Amo questa vita.
"Da me sta sera?" Chiedo ad Aicha
"Certo" dice facendomi l'occhiolino
La serata sta per finire, eccetto un gruppo di ragazzi tra i 18 e i 20 anni ancora lì, nei tavolini fuori, a bere quasi tutti ubriachi persi, mi chiamano urlando e mi avvicino
"Possiamo avere 3 giri di vodka liscia?"
"Ehm.. sì" faccio un conto di quanti shot dovrò preparare.
So bene che rischierò molto, ma non voglio essere responsabile in parte della rovina di questi ragazzi, siccome sono quasi tutti in macchina e quasi tutti molto ubriachi, che incoscienti no?
Così decido di dare a tutti un giro di shot "finto" fatto di acqua.
Vado sugli scalini della porta d'entrata del bar e godermi l'aria fresca, sto per entrare dentro quando sento dire "Oh stronza, che cazzo mi hai dato?" Guardo il gruppo di ragazzi, e noto uno in piedi, molto molto incazzato, e gli altri un po' più calmi e ripresi che gli dicono di stare calmo
Si avvicina a me pericolosamente e puntandomi il dito contro mi dice:
"Non ti permettere mai più, hai capito?"
Non so che dire, non so se restare in silenzio oppure dire qualcosa ma decido di parlare.
Dico "Era per farti riprendere un po', non volevo facessi danni con l'achool insieme ai tuoi amici, è solo acqua"
Mi strattona il braccio ridendo e mi dice
"Ma tu chi ti credi di essere? Se ti chiedo una cosa la fai, sennò se volevo l'acqua ti chiedevo l'acqua" conseguendo con una serie di imprecazioni varie.
Sento le vampate di calore salire dalla punta dei piedi all'ultimo capello che ho in testa... quando sento la voce di Aicha.
"Hey, hey, cosa pensi di fare?"
"Guardate è arrivata l'Africa hahah!"
dice il tipo rivolgendosi ai suoi amici, sento che la rabbia sta salendo, non è una cosa buona, non sono mai riuscita a controllarla... mai.
"Senti, ti conviene abbassare i toni, altrimenti per le conseguenze sono problemi tuoi dopo, sono stata chiara?"
Stacca le mani dal mio braccio e con grande sorpresa sferra uno schiaffo ad Aicha. Non ci vedo più.
Lo spingono via facendolo voltare verso sinistra ma appena si gira verso di me, scuote il capo e mi colpisce con un pugno, sbatto la testa per terra sui scalini e di punto in bianco non sento nè vedo più nulla. Solo un grande fischio.
*************************************Mi alzo di soprassalto, mi ritrovo nel mio letto con il ghiaccio sulla guancia.
Mi alzo ma la nuca mi fa malissimo, così mi distendo ancora, guardo l'orologio per vedere che ore sono, sono già le 02:38
"Aicha.." la mia voce è rauca, mi schiarisco la gola e cerco di urlare un po' di più
"Aicha!"
Sento dei passi frettolosi arrivare ma non è assolutamente Aicha quella che vedo. È il ragazzo di prima, quello con il pizzetto.
"Aicha! è sveglia!" Dice
Sento altri passi arrivare e vedo Aicha che mi guarda, poi preoccupata mi abbraccia e mi tira uno schiaffo sulla spalla
"Cosa ti è saltato in mente!?"
Rido alla sua reazione
"lo sai.." solo lei e i miei genitori sanno di questo mio 'problema' della rabbia impulsiva, io me ne vergogno un po'...
"Accidenti a te Cecilia!"
Rido e poi rivolgo lo sguardo al gruppone di ragazzi lì presenti
"Sapevo di avere tanti ammiratori, ma non così tanti" dico cercando di mettermi seduta.
"Oh, sì, loro mi hanno aiutata a portarti qui, uno di loro si è preoccupato personalmente dell'idiota che ti ha fatto questo."
"Chi? lo voglio ringraziare" chiedo impaziente
Si fa avanti il ragazzo col pizzetto, sorpresa cerco di abbracciarlo e lo ringrazio molto
"Comunque io sono Amedeo Preziosi eee loro sono i miei amici:
Lui è Riccardo Dose
Lui è Simone Paciello
Lui Alessandro ..."
E man mano me li presenta tutti
"Ragazzi... io non so come ringraziarvi veramente, quando verrete al bar la prossima volta, vi offrirò quello che volete!"
"Oh si, in quel bar ci verremo molto spesso, soprattutto Ame ehh! Ahahah"
"Pancio, ti faccio fare la sua stessa fine - dice indicandomi- scusami Cecilia hahah"
"Non credo di capire" rido dubbiosa
Sento Aicha ridere e Riccardo interviene
"Gli piace la barista.." facendomi l'occhiolino
"Ma io vi devo picchiare tutti?" Chiede AmedeoSono confusa... gli piaccio io o Aicha...?
Diciamo che il colpo alla testa mi confonde le idee di parecchio.
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Can't live without you
FanfictionCecilia è una ragazza molto giovane con i piedi per terra, desiderosa di compiere 20 anni. Lavora da un poco presso un cafè-bar e nel mentre incontrerà ciò che le farà perdere la testa, e forse anche il lavoro. Credeva fosse tutto troppo deciso pe...