"Quel ragazzo era nella mia compagnia"
Si blocca
"Io ero nella sua compagnia di amici.
Mi sono tolto perché non mi andava più di..."
Bloccato ancora
"Perché lui picchiava la sua ragazza, un giorno sono andato a casa sua e ho sentito dei gemiti, credimi non lo stavano facendo.
Lei stava cercando di dimenarsi e lui la picchiava a mani nude, nel viso, nel corpo, nelle gambe, ovunque gli capitasse... sono entrato di scatto e gli ho tirato un pugno degno di tutto il dolore che le stava facendo passare, lui ha sbattuto la testa abbastanza forte contro il muro che era dietro di lui, gli ho tirato un calcio e l'ho chiuso dentro la stanza da letto, ho chiamato i carabinieri ed un'ambulanza, i carabinieri per lui, l'ambulanza ovviamente per lei, ma sarebbe arrivata a casa mia.
Non le si riconosceva un briciolo del suo viso. Credimi era una ragazza fantastica, stupenda, bellissima, pura. Non una di quelle che trovi ovunque, era una di quelle che non fa mai niente di cattivo, ma la prima cosa cattiva che fa basta per tutte le cose cattive che non ha fatto.
Stavano insieme da un anno e mezzo e le prime offese non le sono bastate. Lo sai che un uomo non inizia mai a picchiare la sua donna con uno schiaffo e poi via dicendo? Inizia con le parole, quando lei ne ha abbastanza e si ribella, allora inizia a picchiarla a sangue freddo, inizia tutto così, solo che lei non diceva nulla, è scattato tutto quando lui voleva scoparsela e lei non ha voluto, stava per chiamare i carabinieri, ma non ce l'ha fatta per un soffio. Solo che lei aveva gli occhi bendati. "Massì, aveva bevuto" diceva con un occhio viola ed i capillari completamente rotti
"Massì, mi ama, sennò non si sarebbe scusato" diceva con un polso rotto e le falangi delle dita fratturate
Tutto un via di scuse pretendenti una logicità che in realtà era solo nella sua testa.
Quel giorno, le salvai la vita e non seppe come ringraziarmi, le dissi che non doveva fare nulla se non stargli alla larga e così fece, ci frequentammo per qualche mese e poi scoppiò la scintilla, 4 anni insieme, io ne ho 22, eravamo appena maggiorenni quando tutto successe, ti rendi conto? Le ho chiesto di convivere e lei accettò, avevamo deciso di cambiare paese, addirittura Stato, ma era troppo costoso, così siamo venuti qui a 100km di distanza da quel essere disumano.
Ma lui in qualche modo venne a saperlo, era uscito dal carcere e si era fatto esattamente 4 anni, era tutto nel nostro piano, lui usciva e noi c'è ne andavano dove cazzo ci pareva e piaceva. Quando stavamo per traslocare lui ci trovò..."
Stringe le mani sul tavolo e non riesce a parlare, si vede, completamente. È bloccato e sta cercando di trattenere le lacrime. Mi alzo
"Caffè?"
"No, grazie"
"Sicuro?"
Non dice nulla, preparo due caffè. Ricomincia a parlare faticosamente.
Mi siedo accanto a lui porgendogli la tazzina di caffè, appoggiando le bustine di zucchero e qualche biscotto fatto in casa.
"L'ha portata via da me"
Io non so cosa dire ma me l'aspettavo.
Lui proprio non sa che altro dire. E io non so nemmeno cosa consigliargli.
Mi chiedo come abbia fatto a resistere nel vederlo nel bar e non fare niente.
"Non voglio che ti accada nulla perché se solo ti torce un capello io..."
"Ehi... shh... Finché sono con te sono al sicuro."
"Anche lei me l'aveva detto e io le ho creduto, non l'ho lasciata sola un secondo e persino con me è successo."
"Lui non sa chi sono io. Non ci ho avuto a che fare e non ho avuto una storia con lui e tanto meno non mi ha mia toccata"
"Lo farebbe per me, perché io gli ho tolto la dignità, la libertà e la ragazza"
"Queste cose se le è tolte da solo, tu hai fatto giustizia e forse se non fossi intervenuto lei non sarebbe vissuta altri 4 anni. E non li avrebbe vissuti in maniera stupenda"
Prende un sorso del caffè e mi guarda.
Con coraggio gli chiedo
"Come si chiamava?"
Abbassa lo sguardo
"Cecilia"Ragazzi. Vi giuro, scusate se sono stata così poco attiva e non ho scusanti, in realtà i vostri commenti (li ho letti tutti, vi adoro) non mi arrivavano nelle notifiche e non vedevo nemmeno che le visualizzazioni aumentavano, presumo fosse un problema dell'app o del telefono (che mi ha dato tantissimi problemi tant'è che avevo anche disinstallato l'app), per cui mi sono vista costretta ad abbandonare, quando una mia amica mi ha illuminata e mi ha fatto vedere quanto in realtà ero cresciuta e quanto stessi perdendo se non avessi continuato.
Scusate veramente tanto se non ho continuato per mesi e mesi! Ma ora sono qui!
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Can't live without you
FanfictionCecilia è una ragazza molto giovane con i piedi per terra, desiderosa di compiere 20 anni. Lavora da un poco presso un cafè-bar e nel mentre incontrerà ciò che le farà perdere la testa, e forse anche il lavoro. Credeva fosse tutto troppo deciso pe...