11º

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"Ame che succede?"
Attendo risposta ma non fa nulla, rimane fermo senza battere ciglio.
Metto la mia mano sul suo braccio, possente, ha un avambraccio davvero muscoloso, non l'avevo mai notato... ho notato solo la costellazione di tatuaggi che ha sul corpo... chissà quelli nascosti dove sono... e chissà se li vedrò mai.
A farmi ritornare alla realtà è Amedeo che si volta verso di me
"Dobbiamo andare via"
"Andare via?"
"Ti spiego strada facendo"
Pago velocemente ma Amedeo mi precede e pagando al posto mio. Prende il mio polso, lo stringe quasi da farmi male, mi trascina verso la sua macchina senza badare alle mie domande.
Saliamo. Mette in moto. E parte andando non si sa dove.
In macchina cala il silenzio, perché non parla?
Decido di voler alzare il volume della musica che è al minimo. Istintivamente allungo il braccio verso la radio, ma lo fa anche Amedeo e ci sfioriamo le mani. Ritiro immediatamente la mano e mi chiudo in me stessa. Sono una stupida.
"Amedeo"
"Cecilia"
"Dove stiamo andando?"
"Lontano"
"Lontano da dove?"
"Da chi..."
"Chi?"
"Non è importante"
"No assolutamente! Ti sei bloccato come se avessi visto un fantasma o il mostro di Loch Ness, mi hai presa per il polso quasi nell'intento di rompermelo, mi porti in macchina senza curarti delle mie domande, anzi, non sono neanche sicura che tu le abbia sentite e non mi dici neanche dove stiamo andando. Ma ok! Non è importante! "  Dico tutto d'un fiato. Amedeo dopo 5 minuti prende una strada sterrata, e ci fermiamo in mezzo ad una specie di boschetto.
Si ferma e sospira. Guardo le sue mani ferme sul cambio. Sono belle, ed ho una voglia di posare la mia mano sulla sua. Ma perché ho questi pensieri? Non ha senso.
Amedeo sospira.
Poi mi guarda, si volta verso di me e si avvicina.
"Non so da dove iniziare"
"Dall'inizio."
"Se molto d'aiuto" ride
"Se non te la senti non dirmelo" dico sera
"Hai fatto tutto questo casino per sapere che succede ed adesso non lo vuoi più sapere, paradossale!"
Emetto una risata nervosa
"Comunque, non me la sentirò mai di parlartene, e se non mi vorrai più parlare, capirò."
"Per quale motivo non dovrei..." chiedo interrogativa
Sospira
"Ascolta Amedeo. È inutile che mi incazzo con te se ci conosciamo da qualche mese. Conosciamoci. Le cose verrano con il proprio tempo ok?"
Si china verso di me, è davvero vicino, tale che riesco a sentire il suo respiro, mi guarda negli occhi, poi li chiude e mi abbraccia.
Rimango abbastanza sconvolta, mi stringe forte e poi mi sussurra
"Grazie"
Sorrido
Poi si stacca e mi guarda
"abbiamo percorso 15km."
"Ma dove siamo?"
"Ad un paese distante 15km"
Lo guardo scettica, simpatico!
Fa retromarcia e torniamo indietro.

Passiamo davanti al Trilogy e lì c'è ancora la mia macchina, gli dico di fermarsi per poter prendere la mia macchina e portarla a casa mia.

Lo faccio salire di sopra per parlare tranquillamente.
Siamo seduti comodi sul divano, ed ad un certo punto cala un silenzio assordante.
Si volta verso di me
"Sei molto bella Cecilia"
Aggrotto le sopracciglia, che vuole fare
"Come mai questo complimento?"
"Mi andava"
...
"Ti andava..."
Mi guarda fisso negli occhi, e si fa spazio per essere esattamente di fronte a me.
Poggia una mano sulla mia guancia e la massaggia con il pollice...
Sono io o stai veramente...

Can't live without youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora