Odiava matematica ed odiava ancora di più la professoressa di matematica.
Odiava tutto quello che aveva a che fare con forme geometriche, addizioni, sottrazioni,formule...Non ci capiva davvero nulla.
Guardò accigliato alla lavagna cercando di capire il ragionamento che ci fosse dietro quella espressione chilometrica, e di pensare ad almeno un motivo per il quale imparare quella roba gli sarebbe servito nella vita.
Lanciò uno sguardo al suo fianco osservando Ted giocare sul cellulare. Lui era l'unico che poteva usare il telefono in classe senza che venisse sgamato.
Gli tirò una gomitata e lo sentì imprecare sottovoce per aver sbagliato tasto.
Cercò di concentrarsi sulla lezione ma ormai aveva perso il filo del discorso.
La campanella suonò come un'ancora di salvezza.
"Non vedevo l'ora!" dissi alzandomi di fretta buttando i libri nello zaino.
"Questo é un carcere non una scuola" sbottò Ted rimanendo seduto.
"Non vieni in mensa?" chiese Albus guardandolo con un sopracciglio sollevato.
"Ho il recupero di Chimica" borbottò l'amico dondolandosi sulla sedia.
"Se avessi studiato di più l'anno scorso, non avresti avuto materie sotto..."
"Grazie mamma perla predica!"
Albus lo guardò facendo il musino "Mi lasci andare in mensa da solo?"
"Oh sì Al, e stai attento, perché é un luogo pericoloso, pieno di insidie,potresti non tornarne vivo..."
Gli tirò il suo quaderno in testa.
"Smettila, lo sai che non mi piace andare a mangiare da solo, mi sento osservato..."
"Certo perché tutti muoiono dalla voglia di venire in mensa e guardarti mangiare!"
"Grazie per la comprensione...Ci vediamo dopo allora!"
Uscì dall'aula con Teddy che gli lanciava palline di carta addosso.
La mensa era affollatissima, si mise in fila cercando di farsi notare il meno possibile, in quel momento avrebbe voluto essere trasparente.
Odiava i posti affollati in cui doveva parlare e fare qualcosa, tipo prendere il vassoio, mettere sopra il cibo e raggiungere il tavolo senza cadere e far cadere nulla.
Fu bravo però, e raggiunse senza intoppi un tavolo in un angolo desolato della mensa lontano da tutti.
Stava addentando il suo trancio di pizza quando notò due occhi familiari guardarlo dall'altra parte della sala. Era il ragazzo nuovo che gli stava sorridendo.
Abbassò gli occhi sul cibo diventando rosso.
Cosa diavolo voleva? Lo aveva preso in giro ieri, ed ora gli sorrideva come se fossero amici. Ma magari aveva visto male, non stava guardando lui...
Sollevò lo sguardo per accertarsi di questa cosa ma non lo vide più. Si guardò un po'in giro ma il motociclista se n'era andato.
Sollevò le spalle rassegnato e iniziò a mangiare fino a quando avvertì una mano sulla sua spalla.
"Cercavi me?"
Si girò per capire chi gli stava parlando e quasi si strozzò con la pizza.
Il ragazzo nuovo lo guardò divertito.
"Sì...Voglio dire no, io non..."
Si sedette difronte a lui e iniziò a sgranocchiare le sue patatine.
"Secondo me sì invece."
Questo ragazzo era troppo sicuro di se per i suoi gusti, iniziava a stargli sui nervi.
"Non ti ho detto che potevi sederti..."
Il biondo fece spallucce.
"Non mi sembra occupato."
"Sto aspettando un amico."
"Bhe quando arriverà questo tuo amico potrà sedersi con noi."
Non fece in tempo a rispondere che due ragazze si avvicinarono furtive al tavolo.
"Scorpius t iprego, possiamo avere un tuo autografo?"
Non disse niente,tirò fuori un penna e firmò il diario di entrambe le ragazze che ricambiarono con un bacio sulla guancia diventando rosse per poi scappare via.
Albus osservò la scena stupito.
"Perché mai vorrebbero un autografo da te?!"
Scorpius lo osservò un attimo non capendo se lo stesse prendendo in giro o meno, ma poi capì che il ragazzo era sincero.
"Me lo chiedo sempre anch'io" rispose accartocciando il pacchetto delle patatine.
"Io sono Scorpius comunque, piacere."
Gli tese la mano ma lui non la afferrò.
"Lo avevo intuito."
"Bhe, le buone maniere dicono che ora anche tu dovresti presentarti."
"Cosa ne sai tu di buone maniere se metti i piedi sul tavolo in Biblioteca?!"
"Acuta osservazione, mi stavi guardando allora..."
Scorpius lo guardò sfoggiando uno sorriso sghembo sollevando leggermente il labbro superiore. Albus arrossì violentemente e cercò di cambiare discorso.
"Mi chiamo Albus..."
"Ah quindi il ragazzino scontroso ha anche un nome..."
"Non sono scontroso e non sono neanche un ragazzino!"
Ma chi si credeva di essere?!
Scorpius scoppiò a ridere "Mi stai simpatico sai?"
"Tu no."
Si alzò dal tavolo portando il vassoio con se.
"Ti farò cambiare idea..." rispose facendogli l'occhiolino per poi allontanarsi.
Albus rimase a tavola con la pizza ormai fredda.
Arrivò a casa lieto che suo padre non fosse ancora arrivato. Si buttò sul letto ed accese il pc.
Finito di caricarsi entrò su google e digitò Scorpius. Non sapeva altro.
Non fece in tempo a finire di scrivere che milioni di ricerche gli si aprirono davanti a se. Ne aprì una a caso.
Scorpius Malfoy, 21 anni, é il ragazzo più desiderato d'America. Figlio di Draco Malfoy, celebre rock star, da poco si é trasferito a Londra per seguire il padre...
Albus chiuse la pagina. Figlio di una rock star?!
Afferrò il telefono ed aprì Whatsapp.
Albus: TED!!!
Teddy: Cazzo vuoi.-.
Albus: Conosci un certo Draco Malfoy?!
Teddy: Un certo Draco Malfoy?! Che razza di domanda é?! Chi non lo conosce?!
Albus: Io?
Teddy: WTF?!
Albus: Hai presente il ragazzo nuovo?
Teddy: Il motociclista figo?! *sbava*
Albus: Lui...
Teddy:...
Albus: E' suo figlio xD
Teddy: Che cos????
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-Drarry-Scorbus-Right Now
FanficATTENZIONE: Sequel di Unexpected events. La storia viene narrata dal punto di vista dei 4 personaggi 16 anni dopo gli eventi, saranno presenti flashback per raccontare cosa é successo dopo la partenza di Draco. Draco é una rock star di fama mondial...