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•10•

"L'ho sistemato mio piccolo gattino"
"Ho fatto tutto quello che volevi, se tu non mi avessi interrotto io-"

Taehyung posò l'indice sulle labbra dell'altro, facendo segno di stare silenzio.

"Signorino Min. Mi rincuora dirti che non hai potuto scoparti quel..oh, com'è che lo chiami tu? Fiorellino? Ohh che cosa dolce....Ma sai perche mi rincuora?
Perche, purtroppo per te, il tempo è scaduto, e sarò io a farmi sfondare da te.
Sai, è da tanto che ti voglio testare-"

"Vuoi farmi parlare?"
"No"
"Parlerò lo stesso. Il tempo non è finito. C'era anche doman-"

"MA IO, HO DECISO CHE DOMANI NON C'È PIU. ESISTE SOLO OGGI."

"No. Mi rifiuto. Io...amo veramente quel ragazzo. Tu non puoi allontanarmi da lui. Se c'è qualcuno che devo scopare, beh di sicuro quello non sei tu."

"Chi è tuo padre?"

"Tu, ma non è quest-"

"I bravi ragazzi ascoltano il proprio padre"

"Taehyung. Io, non sono un bravo ragazzo.
E, non voglio scoparti, punto.
Ora, avrei una questioncina da risolvere"

"Va pure" fece il minore prendendo dal comodino vicino al letto, un calice di vetro con della semplice acqua.
Il biondo era giunto alla porta della stanza.

La sua fronte iniziò a imperlarsi di sudore.

Taehyung sorseggiò lentamente il bicchiere, lasciandone un poco sul fondo.
Con le labbra ancora avvinghiate al bordo di vetro, alzò lo sguardo verso l'altro.
Sollevò un sopracciglio.

Il maggiore si voltò con il cuore a mille.
Afferrò la maniglia, la mano tremante
quandò avvertì l'acqua del bicchiere oscillare in quel contenitore.

"D'accordo. D'accordo HAI VINTO"

"Cosa c'è? Ti da fastidio un goccio di acqua?" sogghignò.

"Avanti, prova a fuggire. Tanto la porta è chiusa a chiave, e anche se riuscissi a uscire da questa stanza sarà impossibile scappare da questo posto, tanto meno entrare. Porte blindate, capisci no? Sarai mio prigioniero per sempre. E ti scoperò tutte le volte voglio. Come voglio.
E quando voglio.
Allora, vogliamo cominciare?"