°.•C y в є я S є x•.°

•34

Stavano dormendo come erano rimasti. Quando un rumore di chiavi, svegliò Hoseok. In quel momento si accorse di essere nudo, in un letto estraneo, abbracciato ad un estraneo, altrettanto nudo, in una casa che non era la sua.

Lo colpì violentemente un colpo allo stomaco, e iniziò a vestirsi quanto più in fretta, doveva mettersi ancora le mutande quando, un ragazzo molto più basso di lui entrò nella stanza, e dallo stupore fece cadere le chiavi di casa per terra.

"Ti posso spiegare" provò Hoseok

"Cosa? Cosa dovresti spiegare? Hai stuprato il mio ragazzo, non c'è altro."

Intanto Hoseok lo osservava. Quel ragazzo era veramente carino. Aveva le labbra carnose e i capelli rosei sotto un cappellino nero. Era pieno di aegyo quel tipo, proprio carino.
Rimase per un attimo incantato.

"Hai intenzione di andartene o vuoi scoparti anche me?"

"Vedi non è andata come pensi... eravamo ubriachi-

"Sì sempre le solite scuse del cazzo, vuoi che chiami la polizia?"

"ASCOLTAMI BENE. Io. Non so neanche come sia finito qui, non so neanche chi sia lui e-

"Si da il caso che lui sia Jeon Jungkook, ed è mio. Solo mio. È il mio ragazzo."
"Beh signor, o dovrei dire ottavo nano?"

"Vaffanculo. Ora non te lo dico come mi chiamo perché mi hai offeso."

"Si chiama Park Jimin" fece Jungkook che era stato svegliato dalle loro voci.
Jimin si battè una mano sulla fronte dalla rassegnazione.

"Sì beh ecco, Jimin hyung, si da il caso che anche io abbia un ragazzo, che ieri pensavo fosse il tuo...e credo che anche Jungkook hyung pensasse lo stesso di me."

In quel momento sul telefono di Hoseok risuonò una notifica.

"Guarda, capita proprio a fagiolo. Da "My Love" con cuoricino rosso; "Ti prego rispondimi, mi manchi"; e da stamattina alle due, fino a ora che sono le undici, ho perso venti chiamate e duecento messaggi da parte sua. Hai qualcosa da ridire?"

Jimin non fiatò. Poi trovò il coraggio.
"Vattene, e non tornare mai più"

"Vabbè già che c'è, potrebbe rimanere a fare colazione con noi" fece Jungkook.
"Kookie tu sta zitto, che dobbiamo fare due chiacchere"

"Gnegne zitto che dobbiamo fare due chiacchere" lo imitò Jungkook.

A quel punto nessuno disse più nulla e Hoseok se ne andò. Mentre tornava a casa, iniziò a piangere. Ora anche senza volerlo, aveva tradito il suo Yoongi. Ma lui amava solo lui e nessun'altro.

Non quello stupido Jeon Jungkook, cazzo no. La strada sembrò più lunga dell'andata, così decise di chiamare il suo baby boy. Il telefono non squillò neanche che Yoongi aveva già risposto.

"Hoseok che ti è successo? Torna da me perfavore, rispondimi tesoro, ti amo tanto, mi manchi io-" iniziò a singhiozzare, la sua voce tremava.

"Non ce la faccio a vivere senza di te, tu sei il mio ossigeno, il mio tutto, mi manca tutto di te; le tue labbra i tuoi-"
"Yoongi, sto bene, mi manchi anche tu"
Allora Hoseok sentì che Yoongi aveva iniziato a piangere definitivamente.

"Hey amore, va tutto bene, sto arrivando ok? Tranquillo, ciao tesoro~"

"No fermo...NON LASCIARMI DI NUOVO"

"Sto arrivando a prenderti piccolo mio. E non ti abbandonerò mai più"

A quelle parole Yoongi non rispose più nulla, e anzi fu lui a riattaccare.
Hoseok continuò per la sua strada e quando finalmente arrivò a casa suonò il campanello.

In men che non si dica, Yoongi aprì la porta. Stava messo proprio male, non doveva aver dormito per tutta la notte, e questo per lui era molto grave.

Nonostante questo, non disse nulla, ma si scaraventò su Hoseok e lo abbracciò forte. Anche lui contraccambiò, e il suo caldo abbraccio lo fece stare bene.
In quel momento malinconico, mentre Yoongi gli piangeva sulla spalla e lui provava a consolarlo accarezzandogli la testa, pensava a come avrebbe potuto fare per dirgli tutto quello che gli era successo.
O meglio quello che aveva fatto.
E aveva paura.
Non voleva perderlo.

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Babies scusate se non ho postato ieri~~~
-아레~