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Parla Sergio

Argh! Un giorno, quell'anonimo mi farà impazzire! Come gli salta in mente di sparare certe cose?! Sara non tradirebbe MAI Iker...

E a proposito di Iker, DOVE CAVOLO È FINITO?! Fino a pochi minuti fa era qua vicino e io lo stavo abbracciando...

Forse è sul balcone...

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Lo cerco da tutte le parti, ma alla fine era sul balcone.

Con cautela mi avvicino a lui e lo abbraccio dolcemente.

"A che pensi?" Domando con un filo di voce.

"A-a n-niente" Balbetta Iker.

"Stai mentendo. Ti è successo qualcosa di brutto?" Chiedo con gentilezza.

"E va bene, te lo dirò. Ma promettimi che non lo dirai a nessuno." Risponde Iker voltandosi verso di me.

"Promesso"

"Beh ecco, io...insomma io..." ma lo interrompo lasciando sulle sue labbra un bacio casto.

"Va meglio così?"

"Si grazie"

Improvvisamente gli occhi di Iker diventano lucidi e mette la sua testa sulla mia spalla destra.

"No Iker, non fare così. Non piangere Nene..." Gli sussurro.

"È che è talmente doloroso da dire che non posso fare a meno di piangere" Dichiara Iker.

Mentre dice quelle parole, sento che il suo corpo è terribilmente caldo. Al che mi fa pensare: avrà la febbre?

Iker alza la testa e io ne approfitto per mettergli una mano sulla sua fronte

"Ho capito. Non solo sei triste, ma hai pure la febbre. Lascia perdere e sdraiati sul letto che io ti porto un termometro per misurartela" Dico appoggiando il suo corpo sul lettone.

Ora si spiega perché Iker si era addormentato prima e perché era fuori sul balcone: era ammalato...

"Spero che non c'entri Sara, perché sennò siamo messi a posto..." Dico tra me e me mentre cerco il termometro.

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"Alza il braccio Iker" Gli ordino

Annuisce

"Stai tranquillo, è nuovo" Scherzai

Come risposta ricevetti un sorriso mentre alzava il suo braccio sinistro.

"Aspettami qua che ti preparo un impacco freddo per farti abbassare la temperatura"

"G-grazie S-Sergio" Articola Iker chiudendo i suoi occhi.

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Parla Iker

Ho il corpo in fiamme a causa della febbre. Spero che questo non causi problemi a Sergio...

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"Eccomi qua. Riesci a toglierti il termometro?" Domanda Sergio

"Sì"

Lo consegno a Sergio, il quale si stupisce dal risultato che esso riporta

"Come sospettavo. Hai 38 di febbre. Povero il mio Iker..." Sospira Sergio triste mentre mi accarezza la guancia.
"Sdraiati che ti metto l'impacco fresco" 

Obbedisco

"Brucia!" Mi lamento.

"Lo so, ma lo sto facendo per il tuo bene amor..." Afferma Sergio

"Sergio..."

"Dimmi Iker"

"Mettiti vicino a me, ti prego..."

Sergio non risponde, ma si sdraia vicino a me coccolandomi.

"Per te farei questo e altro" Sussurra Sergio baciandomi la guancia.

Sarà pure il mio migliore amico, ma mi tratta come se fossi il suo fidanzato. Nelle rare volte in cui sono stato male fisicamente (non intendo dire "a causa di un infortunio"), Sara non mi ha MAI "curato" così come sta facendo Sergio a me...

"Ora chiudi gli occhi che è tardi. Vedrai che dormendo, la febbre passerà..." Sussurra baciandomi la spalla.

"Notte Sergio"

"Notte Iker. Dormi bene..."

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Ore 08:45, risveglio

Mi alzo con testa che martellava.

Ma c'è qualcosa che non mi torna...noto che ho un peso enorme sul mio petto...

Lo esamino e noto un "kanji" vicino a qualcosa che sembra essere un orecchio.

Ora so dove sono! Sono da Sergio!

Stanotte si era preso cura di me. Non saprò mai ringraziarlo per la sua gentilezza...

"Buongiorno Sese..." Gli sussurrai

"Ciao Iker. La febbre è scesa?" Chiede con gentilezza

"Sì si, grazie mille ancora!" Rispondo

Come risposta ricevo un bacio sulla guancia.

"Scusami se sono stato un peso per te ultimamente..." Articolo a bassa voce

Sergio mi prende il viso tra le mani e dice "Ma stai scherzando? Tu sei il mio migliore amico! Per te io farei questo e altro! Forza, andiamo a metterci qualcosa sotto i denti!"

Sorrido.

Pilar deve essere davvero fortunata ad avere un fidanzato come lui...

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Passano le ore ed io e Sergio chiacchieriamo allegramente. Finché  a Sergio squilla il telefono...

"Chi è?" Domando

"È Pilar. Ha detto che tra mezz'ora sarà qui perché mi deve parlare" Risponde amareggiato

"Capisco. Vado a vestirmi che esco, in modo tale che voi potete parlare in santa pace" Annuncio.

"Ok. Ti accompagno a casa tua. Magari ci sentiamo dopo"

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Rientro in casa subito dopo aver portato Iker nella sua "tana".

Improvvisamente il campanello suona... È Pilar.

La faccio entrare, ma lei non è felice anche se ha in braccio il neonato

"Io e te dobbiamo parlare! Immediatamente!"

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