Giorno 1

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Magnus pov's

"No ragazzi non dovevate!" Esclamai quando mi dissero che mi avevano fatto un regalo in anticipo.
Si, in anticipo perché natale sarebbe stato tra 24 giorni ma ovviamente loro non avrebbero aspettato, non lo facevano mai.
Jace e Simon erano da sempre i miei più grandi amici, c'erano sempre stati per me e di conseguenza io per loro.

"Certo che dovevamo e poi, in realtà lo abbiamo trovato per strada" Iniziarono a ridere guardandosi con complicità.
"Ah, quindi adesso neanche spendete più i soliti dieci euro eh?" Mi unii alla loro risata fin troppo contagiosa.
"Te lo abbiamo mollato in camera, puoi farci quello che vuoi a patto che... A Natale vogliamo provarlo anche noi, come regalo."
"E non dovrò comprarvi niente?"
I due scossero la testa.
"Perfetto allora!" Esclamai tornando a bere il mio drink.

A serata terminata i due se ne andarono mezzi ubriachi e io decisi di vedere cosa avevano trovato di così bello. Salii lentamente le scale e percorsi il corridoio tenendomi schiacciato alla parete colorata, la testa mi faceva un gran male e avevo solo voglia di dormire.
Appoggiai pigramente la mano sulla maniglia argentea tirandola verso il basso per poi lasciare che da sola, la porta color mogano, si aprisse lasciandomi entrare nello spazio semi buio.
Acciambellato sul mio letto, c'era un ragazzino. Seriamente?
Mi avvicinai a lui squotendolo per svegliarlo. Questo si mise a sedere incrociando le gambe al centro del materasso e strofinandosi gli occhi con le mani a pugno. Solo a quel punto notai due orecchie da gatto spuntare tra i capelli color pece e una codina peloso arrotolarsi intorno alla sua vita stretta. Mi hanno regalato un neko? Pensai. Finalmente un bel giocattolino.

"Come ti chiami?" Iniziai acido.
"A-ale...Alexander" La sua voce lasciava intendere la paura che provava in quel momento. I suoi occhi blu si guardavano intorno spaesati.
"D-dov'è la mia m-mamma?" Rannicchiò le gambe magre stringendolo tra le esili braccia.
"Non mi interessa- sputai- ora scendi dal mio letto stupido gatto."
E così dicendo lo afferrai per i capelli facendolo cadere sul pavimento.
Lo guardai piangere in silenzio per qualche minuto e poi ripresi a parlare.
"Regola numero 1, non si entra in camera mia. Regola numero due, Non so esce da casa. Regola numero tre, farai tutto quello che voglio." Il mio dono era rigido e il mio sguardo probabilmente era affilato come una lama e lui se ne accorse. "S-si" Disse semplicemente ancora tremante. "Il mio nome è Magnus. Sta notte dormirai al piano di sotto sul divano." E lo chiusi fuori.
Di sicuro mi sarei divertito con lui.
Mi sarei divertito molto.

Alec's pov

Scesi di fretta raggomitolandomi sui cuscini morbidi del divano.
Era la seconda volta che uscivo dalla mia casa quella mattina, la mamma mi aveva detto di tornare in fretta ma dopo qualche minuto due persone mi avevano catturato e addormentato.
Non avrei mai più rivisto la mia famiglia e sarei stato l'oggetto di un uomo violento. Passai la notte tremando in parte per la paura e in parte per il freddo. La mia coda era ghiacciata e le lacrime non smettevano di scendere dai miei occhi. Mi sentivo patetico e probabilmente lo ero. Lo sono sempre stato. Mi faceva male la testa nel punto in cui ero stato strattonato e sulla gamba destra avevo già un bel livido scuro a causa dell'impatto con il pavimento. Volevo provare a dormire ma quella notte non chiusi occhio. Avevo il terrore di essere svegliato di nuovo e trovarmi spinto da qualche parte come prima.

Quando arrivò la mattina sentii una porta al piano di sopra aprirsi e come prima cosa mi strinsi forte le gambe al petto aspettandomi qualche colpo.
Magnus scese le scale velocemente ed ignorandomi si diresse in cucina.
Mi pervase una strana sensazione di sollievo e i nervi, prima tesi, per un secondo si sciolsero. Lo sentii armeggiare con le stoviglie probabilmente per prepararsi la colazione.
Dopo circa dieci muniti si presentò davanti a me mezzo nudo con in mano una ciotola. Diventai rosso immediatamente. "Tieni, è latte caldo" E così dicendo appoggiò la ciotola sul pavimento. Io spostai lo sguardo da lui al liquido e viceversa. Sul serio pensava che avrei mangiato per terra? "Non penserai mica di mangiare a tavola vero? Sei un gatto. Accontentati di quello" Poi sparì in cucina per una mezz'ora abbondante e io approfittai per leccare il latte senza farmi vedere. Era già abbastanza umiliante così, ci mancava solo il pubblico.

Quando finii gli riportai la ciotola giusto per evitare di farlo arrabbiare e cercai di uscire il più infetta possibile. "Fermo li!" Mi pietrificai all'istante. "Io ora esco. Tu sali e entra nell'ultima camera. Ci sono dei vestiti. Cambiati e fatti trovare pronto. Oggi ci divertiremo"
Deglutii rumorosamente annuendo mentre con la mano tenevo stretta la coda impedendole di muoversi.
Feci per andarmene ma mi bloccò un altra volta stringendomi forte il braccio. "Ahi" Azzardai...
"Voglio prima provare una cosa." In pochi secondi la sua bocca era schiacciata contro la mia e subito mi spostai schifato. Magnus mi tirò uno schiaffo in pieno viso che subito iniziò a bruciare. Lacrime salate ricominciarono a scendere dai miei occhi e lottai con tutto me stesso per trattenere i singhiozzi. "Se decido di baciarti tu lo devi fare e basta. Chiaro?" Non mi lasciò nemmeno il tempo di rispondere che subito riprese ciò che stava facendo. Poco dopo la sua lingua iniziò ad esplorare la mia bocca. La sentivo sui denti, sul palato e attorcigliata alla mia. Stavo per vomitare ma mi trattenni per non essere picchiato mentre continuavo a piangere, non che a lui importasse qualcosa.

Magnus' pov

Finalmente potevo tornare a casa.
La mattinata a lavorare nel bar dei miei mi aveva distrutto, colpa di quelle stupide vecchie che non sanno mai cosa ordinare e mi fanno correre sempre avanti e indietro.
La mia ragazza, Camille, era venuta a trovarmi. No, non la amavo ma era dannatamente sexy e adoravo farmela. Nella mia testa però, tornando alla villa, c'era spazio solo per quel gatto. Si vedeva che era un cucciolo e non aveva nessuna esperienza. Beh non ancora.
Violare la sua verginità, questa cosa mi eccitava da matti. Fargli male, eccitava ancora di più.
Mentre posteggiavo la macchina potevo già sentire il suono delle sue dolci grida di dolore.
Ma non quel pomeriggio, no.

Mi sarei solo divertito a metterlo in imbarazzo, a toccarlo e a baciarlo.

Hello girls!
Allour... Come va?
Sta notte verso le 2.30 mi è venuta un illuminazione e ho deciso di scrivere sta cosa troppo bella.
Se ve lo state chiedendo si. Ci saranno momenti fluff e anche momenti fottutamente violenti.
La mia è una mente perversa come ormai saprete se avete letto l'altro libro.
Fatemi sapere che ne pensate di questo Uke-neko alec.... Io lo amo.
-mags-

Until you'll Love meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora