Giorno 11

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Magnus' pov

"No, Annie, ho detto di no." Decretai.
Quando dicevo una cosa era quella e basta ma lei non lo aveva ancora capito e non lo avrebbe mai fatto.
Era divertente vederla impazzire ogni volta che le negavo qualcosa. Iniziava a sbuffare e a pestare i piedi sul pavimento chiamando la mamma.
Ogni volta chiamava la madre e io la odiavo. Odiavo quella donna con i suoi boccoli rossi e le unghie lunghe e affilate come lamette.
La cosa che mi rimase più impressa nella mente era il suo sorriso, falso, ma non come il mio, il suo nascondeva pura meschinità il mio solo tristezza.

Mi girai e guardai la foto di mio padre con me ed Annie. Eravamo così felici e c'era anche la mamma, era così bella. Aveva i miei stessi occhi e la mia pelle scura. Erano le uniche cose di lei che mi rimanevano. Così come ad Annie rimaneva la cocciutaggine di nostro papà di fatti continuava ad urlare il nome di quella donna che avrei volentieri ucciso. Lei non aveva mai conosciuto la sua vera mamma, era troppo piccola.
A me mancavano tanto i miei genitori ma la loro morte mi rese più forte col tempo. Mi permise di costruire dei muri intorno a me che nessuno avrebbe mai abbattuto.
Non avrei mai più lasciato qualcuno legarsi al mio cuore, alla fine me lo avrebbe strappato e gettato via come spazzatura.

Until you'll Love meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora