death

665 33 46
                                    

Narratore

"Perché non ti svegli fiorellino? Perché non torni da me?"
Magnus era seduto accanto ad Alec, sul suo letto in quell'ospedale che gli faceva venire la nausea.
Erano passati giorni.
"Sai, ho sempre pensato che fossi un angelo Alexander, caduto sulla terra, ma questo non è il posto per un angelo non è vero amore ?"
Gli prese la mano fredda stringendola tra le sie calde mentre cercava inutilmente di impedire alle lacrime silenziose di scendere lungo le sue guance arrossate.
"Ti prego, ti prego, non te ne andare. Non andare a casa angelo mio. Resta qui con me, ho bisogno di te."
E nel profondo si sentì terribilmente egoista a chiedergli una cosa del genere.
"Se non ti svegli entro pochi giorni dovremo staccare le macchine che ti tengono in vita, lo sai vero? Toccherà a me dare l'okay e guardarti morire senza poterti salvare, senza rivedere i tuoi dolci occhioni blu."
Il ragazzo dalla pelle ambrata sospirò ormai distrutto da tutto quello stress.
Dalle notti insonni.
Dagli incubi.
Dai digiuni frequenti che faceva.
Da quella stanza bianca.
Dal suo amore destinato a finire.
Voleva solo alzarsi una mattina, andare a trovare Alec e vederlo sveglio, vivoMa sapeva che non sarebbe mai successo e lo avrebbe perso, per...

Magnus' pov

Per colpa di quei due bastardi.
La voce nella mia testa mi suggeriva di ucciderli nel peggiore dei modi, bruciarli, immergerli nell'acido, impiccarli o annegarli ma sapevo che non sarei mai più stato felice con Alec e io volevo solo questo, felicità, per entrambi, ma soprattutto per lui.
Non aveva fatto mai niente di male.
Era la persona più dolce, generosa ed ingenua che avessi mai conosciuto.
Non potevo perderlo, non volevo.

"Hey è tutto okay?" Quella voce, quella schifosissima voce.
"Fottitti." Il tono ammorbidito dalle lacrime salate.
"Che? Perché?" Disse stranito.
Falso.
"C'è qualcosa che devi dirmi Jace? Qualcosa di brutto? Qualcosa su Alec?"
Volevo dargliela, volevo dargli la possibilità di negare tutto, di spiegarmi che era tutto un malinteso e che quelli non erano loro ma dei maniaci sadici, perché in fondo ci credevo nel nostro rapporto.
"Hey amico ascolta... Noi non-"
Non lo feci finire e con indifferenza dipinta sul volto alzai il braccio. Non lo controllavo più era come se fosse un arto non più facente parte del mio corpo, una massa a se stante con un cervello proprio. Vidi le mie dita chiudersi le une sulle altre senza che fossi io a deciderlo e, a rallentatore, osservai il mio pugno spaccare il naso del biondo mentre il sangue mi schizzava addosso.
Non provai niente a vederlo piangere dal dolore, non provai niente quando mi pulii il liquido rossastro sulla sua maglia.
"Lo avete stuprato. Lo avete violentato  in casa mia, nel mio letto.
Lo avete obbligato a fare cose orrende e ne avete goduto.
Lo avete  umiliato davanti ad una videocamera. In due Jace, hai idea di quanto faccia male, ne hai una fottuta idea! No che non ne hai ovviamente, ti è piaciuto vederlo ricoperto del tuo schifoso sperma... Ah no aspetta cos'è che avevate detto? Che colava?
Mi fate schifo, e se vi vedo un'altra volta vi ucciderò con le mie stesse fottute mani!"
Ero atono nel pronunciare quelle frasi. Nessuna emozione mi attraversò, nemmeno la rabbia.

Un infermiera entrò e vide la scena così chiamò la sicurezza, non mi importava. Dovevo farlo, dovevo fargli male, ma nemmeno quello bastava, era solo un quarto di quello che aveva patito Alec per delle ore.

Degli uomini in divisa blu corsero nella stanza.
Erano due.
Accompagnati da dei dottori, per non so quale stupido motivo.
Vidi gli uomini in camice bianco spalancare gli occhi verso Alec.
Successe tutto così in fretta, troppo infretta.

Gli uomini della sicurezza mi afferrarono per le braccia mentre io urlavo verso il mio angelo, urlavo a squarciagola per essere sentito un' ultima volta. I dottori si fiondarono su di lui circondandolo e il "bip" statico dell'elettrocardiogramma poteva voler dire solo una cosa.
Tutto si fermò in quel preciso istante, ogni cosa smise di girare sulla terra, cercavo di dimenarmi, di prendere la mano ad Alec, volevo restare con lui,era tutto ciò che avevo sempre cercato di fare per tutto il tempo che era stato cosciente.
Il mio cuore rallentò i battiti, le immagino scorrevano rallentate, un fotogramma alla volta.
Ero ormai fuori dalla porta, senza possibilità di raggiungerlo quando...

"Ora del decesso: 11.11"

Sono tornataaaa amatemiihh
E niente questo libro finisce qui, alec è morto e magnus è stato arrestato.
Fine.

No non è vero, al prossimo capitolooo...
-mags-

Until you'll Love meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora