Capitolo 24

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Capitolo 24.

Harry PDV.

"Harry alzati o saremo in ritardo!" La voce di Sav mi svegliò.

"Altri 5 minuti" Risposi mettendomi il cuscino in testa.

"No, ti ho dato 5 minuti 15 minuti fa, e altri 5 10 minuti fa, ora alzati. Sono già le 11!"

A quel punto mi alzai, scuotendo la testa. A quel punto vidi Sav gironzolare per la stanza con delle medicine e degli asciugamani in mano.

"Non ci trasferiamo mica, tranquilla." Dissi sbuffando.

"Ma devi passare a casa tua a prenderti i vestiti! Siamo in ritardo cazzo" rispose nervosamente.

"Piccola tranquilla, ho già qualcosa da vestire in macchina che mi ero dimenticato di portare su in casa dopo essere passato per la lavanderia." Le presi il braccio e la baciai. "È tutto apposto"

Mi sorrise tralasciando un sospiro di sollievo.

Savannah PDV.

Arrivammo al check-in giusti in tempo. Appena entrammo in aereo, iniziai ad eccitarmi. Ero così felice di tornare a casa e rivedere Amy e mia madre. Speravo fosse lo stesso per Harry ma purtroppo sapevo che non era così. Anzi.

"Ehi, andrà tutto bene." Lo consolai, aggrappandomi al suo braccio sinistro.

Lui si limitò a guardarmi e a sorridermi, senza dirmi una parola, però mi accontentai. Sapevo che non era facile per lui e che non avrei dovuto spronarlo troppo.

....

Appena l'aereo decollò, tirai fuori l'iPod e mi misi gli auricolari. Appoggiai la testa sulla spalla di Harry e guardai fuori dalla finestra. Era una giornata stupenda e c'erano pochissime nuvole in cielo, c'era solo un immensa distesa blu. Peccato che il cielo non fosse verde come gli occhi di Harry, altrimenti mi ci sarei persa immediatamente.

Non appena mi girai, lo vidi con gli occhi puntati su di me.

"Sei bellissima" disse abbassando lo sguardo.

"Ehi guardami" dissi afferrandogli il mento, facendo in modo che mi guardasse negli occhi.

"Non so cosa fare Sav, non so come reagiranno. Ho paura che mi sbattano la porta in faccia e a dire il vero, avrebbero ragione ma non sono pronto ad un rifiuto."

Confessò.

"Ti fidi di me?" Chiesi.

"Si ovvio, più di qualsiasi altra persona sulla faccia della terra." Gli si illuminarono gli occhi.

"Allora credimi quando ti dico che ne sarà valsa la pena. Perché se andrà male, allora ci riproverai, e se proprio è destino, fallirai meglio." Sospirai. "Io credo in te Harry, so che non volevi ferirle, ma volevi solo salvare te stesso ed essere egoista per una volta. Ed eccoci qua, su un aereo, pronti a rimediare. A volte essere egoisti può rivelarsi la vera salvezza, perciò non sentirti in colpa. Capiranno."

Mi baciò, e non appena si staccò appoggiò la sua fronte sulla mia. "Ti va se ascoltiamo la musica insieme?" Chiese, con quel sorriso timido che amo.

"Certamente".

"Ah e Sav.."

"Si?"

"Ti amo, grazie." Disse appoggiando una mano sulla mia coscia.

"Ti amo."

Spostai il collo verso di lui, così da sentirmi più comoda. Non appena partì la musica, mi sentii subito più felice. Non sarei riuscita a spiegare il perché, ma lo ero.

Stavo tornando a casa con la persona che amo.

Harry PDV.

Passarono circa 20 minuti, e Sav si addormentò. Usai il tempo rimasto per riflettere su cosa avrei detto a mia madre e a mia sorella non appena saremmo arrivati.

Sapevo che avrei dovuto inginocchiarmi davanti a loro, e chiedere perdono. Avrei dovuto cercare un modo per recuperare gli anni persi, e i sorrisi mancati. Non avrei mai dovuto lasciarle, ma se fossi restato la, ora non avrei Savannah di fianco a me su un aereo. Forse aveva ragione. "A volte essere egoisti può rivelarsi la vera salvezza." Quelle parole continuarono a frastornarmi in testa fino a quando non mi convinsi che aveva ragione. In fondo, ogni cosa che diceva lei era giusta. Era come se riuscisse a penetrarmi dentro, e a leggere anche l'angolo più remoto del mio cervello bruciato. Cazzo, era quella giusta.

Secrets - Le cose che non saiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora