Capitolo 33

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Capitolo 33.

Savannah PDV.

"Ehi Sav, cosa succede?" Sentii la voce calorosa di Luke penetrarmi i timpani.

"Nulla è che.." Sbuffai "scusami sono un disastro" continuai mentre le mie dita cercarono di fermare i mascara dal colare.

Non appena il braccio di Luke si avvolse attorno a me, dei brividi iniziarono a percorrermi lungo la schiena e mi venne la pelle d'oca.

"Hai freddo eh?" Mi chiese sorridendo scuotendo la testa allontanandosi da me e togliendosi la felpa.

"Tieni" me la passò senza che io gli avessi risposto.

Mi infilai la felpa e il suo profumo mi riempì le narici e mi accorsi che era un profumo buonissimo, un misto tra vaniglia e zucchero a velo. Qualcosa di veramente spettacolare che mi fece chiudere gli occhi.

"Mmm sai di buono" dissi a voce alta senza nemmeno accorgermene. Diventai tutta rossa e alzai gli occhi verso di lui che era anche in piedi "scusa".

Si mise a ridere e abbassò la testa all'indietro "come sei buffa " mi disse tirandosi il piercing tra le mani. A quel punto iniziai ad avere caldo e i miei ormoni iniziarono a scuotersi dentro di me. Stronzi.

"Sembri agitata, che succede?" Disse Luke appoggiandomi la mano sul ginocchio e sedendosi vicino a me.

Fottuto Luke Hemmings, non riuscii proprio a capire che se si fosse avvicinato ancora un po' si sarebbe trovato senza boxer? Dannazione.

"Sav, tutto okay?" Chiese lui con una risatina nervoso

"Si scusa" risposi ridendo.

Che situazione imbarazzante.

Luke PDV.

"Allora , perché mi hai chiamato?" Le chiesi, mentre i nostri occhi azzurri si incontrarono.

"Non lo so, ho litigato con Harry e tu sei stata la prima persona che mi è venuta in mente." Si capii lontano un miglio che era in imbarazzo.

"E la tua migliore amica? È ancora Amy giusto? Sempre se si chiama così" cercai di allentare la situazione perché pure io incominciai a sentirmi in imbarazzo.

"Si certo, ma non volevo coinvolgerla. Tutto qua"

Restammo in silenzio un attimo , poi decisi di fare una cosa che l'avrebbe fatta sentire sicuramente meglio.

L'abbracciai.

All'inizio sembrò quasi tesa, come se avesse paura, ma poi si lasciò andare e si fiondò tra le mie braccia.

"Grazie" sussurrò lei.

"È il minimo." Decisi di rispondere così.

Cazzo, avrei voluto dirle "ehi, stai lontana da Harry che è un pazzo e ti farà sicuramente stare male! Vieni da me che ti tratterei come una principessa!" Ma no, mi trattenni.

Incominciai ad accarezzarle i capelli, quei capelli marroni e setosi che fecero un contrasto stupendo con le mie mani ruvide e rovinate a causa della chitarra.

"Ehi, andiamo a prenderci un gelato ti va?" Chiese lei alzandosi dalla pacchiana e puntando ad una gelateria dall'altra parte della strada.

"Come desidera lei signorina" mi alzai ridacchiando e la seguii a ruota.

Harry PDV.

Incominciai ad innervosirmi quando mi ritrovai a ripercorrere la stessa strada per la quarta volta, fu inevitabile il fatto che mi perdessi ma continuai con la mia bella convinzione di sapere dov'ero.

Secrets - Le cose che non saiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora