Capitolo 39

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Capitolo 39.

Luke PDV.

Quando le sue labbra salate toccarono le mie, subito tutti i sensi di colpa nei suoi confronti mi scivolarono via dal corpo. Fu bello riuscire a conquistare una ragazza già impegnata. Solito mio.
"Non è così che ti voglio Sav"
Immediatamente si staccò e notai che incominciò a guardarmi in modo ripugnante, che mi fece sentire una vera e propria merda.
"Ho sbagliato" le parole uscirono quasi estranee dalla sua bocca.
"Nessuno mi ha mai rifiutato" notai che queste parole non suonarono molto bene. "Nel senso che.."
"Luke smettila. Non ho bisogno di sentirmi dire queste cose. Ho sbagliato una volta, ora una seconda e tu non sei la soluzione giusta ai miei problemi."
"Non hai idea a cosa stai andando incontro. Ora lo nasconde bene, ma arriverà il momento in cui il vero mostro che è in lui uscirà e tu sarai troppo coinvolta per uscirne. "
Incominciai ad avere il fiato pesante, forse per la velocità con la quale dissi quelle parole o forse per la semplice paura di non avere Savannah tutta per me.
"Non sai cosa stai dicendo Luke! Harry è fantastico e per colpa tua ho rovinato tutto! Sparisci, non voglio più sentire una parola."
La rabbia iniziò a farsi sentire e le seguenti parole uscirono dalla mia bocca senza doppi ripensamenti. "Tu pensi che lui sia la tua ancora di salvezza, colui che sa sostenerti e farti felice, ma presto ti accorgerai che lui sarà quel genere di ancora che ti fa affondare e ti terrà attaccata al fondo. Non ci sarà più modo di tornare a galla."
Mi guardò con fare perplesso ma prima che potesse emettere qualsiasi sorta di parola, decisi di andarmene così, preso dalla rabbia, uscii dalla porta ed entrai in auto.

Harry PDV.

Incominciai a vedere tanti pali, tantissimi pali, o forse erano solo persone. Confuso a causa della bottiglia di liquore che mi ero scolato, tornai a casa.
Dopo l'enorme fatica che feci per trovare la chiave giusta per aprire la porta, mi scaraventai sul divano e appoggiai la testa dolorante ad un cuscino, un cuscino che profumava di lei.
In quel momento la tentazione di riprendere la mia dipendenza fu forte da ignorare. Si, smisi di drogarmi dopo le varie denunce e le serate in galera. Sav non sapeva nulla e non doveva saperlo. Chissà che reazione drammatica ne avrebbe fatto.
Per evitare di commettere ulteriori errori che mi avrebbero portato al disastro più totale, entrai barcollando in camera mia. Mi distesi a letto e la testa cominciò a girarmi talmente forte a tal punto da non capire nulla. Restai a letto per un paio di ore ma quando notai che il sonno rimase molto lontano da me, mi alzai e mi sedetti su una sedia in cucina assieme a una bottiglia d'acqua per placare il mal di testa. Più le lancette si spostavano, più sentii la rabbia colmare il vuoto lasciato precedentemente dalla tristezza. Afferrai le chiavi della macchina senza pensarci due volte, e mi scaraventai dentro. Direzione? Casa di Savannah.
Quando arrivai, vidi le luci di camera sua ancora accese e dopo qualche minuto di profonda concentrazione, e intensi pensieri sul come le labbra di Luke potessero sembrare così schifosamente luride su quelle di Sav, suonai il campanello. Lo suonai ripetutamente, a tal punto che ogni secondo mi sembrò eterno. La sua voce mi rasserenò anche se abbastanza elettronica e distaccata.
"Savannah, non ci riesco" deglutii e sentii un groppo enorme alla gola. Faticai a respirare quando sentii solo dei sospiri provenire dalla parte opposta del citofono.
Mi aprii la porta, e quando la vidi la presi tra le braccia mentre mi incominciò ad inumidire il petto di lacrime.
"A tutti si danno delle seconde opportunità, per questo ho deciso di dartela, perché ti amo."
Le parole mi uscirono con tutta la sincerità e vulnerabilità che mi rimase in corpo.
"Harry puzzi di alcol" il suo filo di voce mi fece rabbrividire.
"Lo so, scusa"
"Non riesco ad andare avanti così io.."
Cosa. Cosa? Cosa!
"No Savannah ti prego ho bisogno di te"
Mi guardò piegando la testa, come dire *non è colpa mia*
"Vorrei prendermi a schiaffi, maledirmi per il male che sto per farti. Noi ci accontentiamo dell'amore che pensiamo di meritare, ma la verità è che non ti merito affatto."
"Savannah non è così io sono più che sicuro di amarti"
Non rispose, rimase li, impassibile, a fissarmi.
"Ti prego.." La implorai, quasi da piegarmi sulle ginocchia.
"Scusa Harry, ho bisogno di un po' di tempo."
Annuii, senza fissarla.
In quel momento, se mi avesse guardato, credo che sarei scoppiato.

Savannah PDV.

Quando gli dissi quelle parole, mi pentii ma d'altro canto, cos'altro avrei potuto fare?
Nei pochi mesi che passai con lui, non feci altro che ferirlo, e l'amore non è questo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 03, 2014 ⏰

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