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-Keira perché sei arrabbiata?-chiese Zero entrando in camera mia senza bussare quando vide il mio sguardo severo

-Per nulla-risposi seccata

-Perché devi dire di non essere arrabbiata se sei arrabbiata?!-fece cominciando a sclerare

-A te sembra di aver fatto tutto come si deve?!-chiesi cominciando a camminare nervosamente

-E' perché non ti posso dire che cosa è accaduto in quei sei mesi?-chiese

-NO! Anzi sì! E' tutto Zero, tu non ne vuoi parlare e io non ti vorrei forzare ma sono troppo preoccupata per te per non romperti le scatole e comunque mi da fastidio che Sharon non sappia che io e te stiamo insieme e di quelle sue occhiate di sfida ok? Sono stanca e confusa, tu non mi dici nulla e io non so cosa devo fare perché non hai la minima idea di quello che ho passato io! Credi solo che io sia stata senza di te e che non abbia sofferto tu mi sottovaluti e credi che tutti se la siano passati meglio di te!-gridai mentre cominciai a camminare nervosamente nella stanza

-Posso capire che tu sia nervosa ma non sei mai stata così nevrotica e stressante come in questo momento e io non accetto che mi si dia del menefreghista insensibile-disse furioso

-Non ti sto dando dell'insensibile menefreghista ma voglio che tu mi dici che cosa pensi senza che mi guardi spaventato perché hai paura di quello che potrei chiederti-

-Keira sto pensando che non ce la faccio più-

-Non ce la fai più in che senso?-chiesi avvicinandomi

-Io non ce la faccio a dirti che cosa è successo in quei sei mesi ma lo devi sapere...-fece distrutto mettendosi a sedere sul mio letto poggiando la testa sulle braccia, io mi inginocchiai e lasciai cadere le braccia a terra distrutta come non mai da tutta quella situazione e senza che potessi fermarmi in tempo cominciai a piangere senza però che mi accelerasse il battito o il respiro diventasse affannato

-Guarda che lo so che probabilmente mi avrai tradito con Carina...-sussurrai supplichevole e lui sospirò senza dire altro, poi però senza guardarmi si alzò e si diresse verso la porta e prima di uscire disse

-Io e Carina non ci siamo fermati ai baci Keira... perdonami ti prego-uscì e io rimasi imbambolata sentendo un'aria gelida sulle spalle che mi faceva sentire viva anche se in realtà non ero capace nemmeno a muovere un muscolo.

Sapevo che poteva essere successo qualcosa ma non mi sarei mai aspettata una cosa simile, sapevo anche che certamente era stata Carina a spingerlo a fare quello che ha fatto perché aveva riposto in lei tutta la sua fiducia dato che era completamente incosciente del suo passato. Mi sorpresi di me stessa che non riuscissi quasi a perdonarlo nonostante sapessi che lui non sapeva della mia esistenza in quel momento e non poteva sapere che stava facendo una cosa così orribile a me, non volevo farglielo pesare ma non riuscivo a togliermelo dalla testa o a farlo sembrare un piccolo intoppo nella nostra relazione. Non era un semplice intoppo ma un macigno e io non riuscivo ad uscirne in poco tempo, per il bene di entrambi avrei dovuto passare sopra a tutto e cercare di dimenticare per lui.

Mi alzai di botto e cominciai a correre velocemente verso camera sua andando a sbattere contro tantissima gente senza scusarmi, sentivo il sangue che ribolliva e nonostante lo avessi perdonato volevo che comunque sapesse quello che pensavo in modo che un giorno sarei riuscita ad accettarlo e ad essere felice con lui senza pensare a questo brutto periodo.

Senza bussare entrai in camera sua trovandolo a torso nudo che si stava cambiando e una faccia da zombie che mi mise in soggezione, gli corsi incontro e gli mollai un ceffone

-Sei un s*****o, pezzo di m***a, smemorato, irresponsabile!-poi gli saltai al collo e lo baciai senza pensarci mentre lui mi stringeva forte e non ribatteva perché era consapevole del fatto che avessi ragione e che qualsiasi cosa avrebbe detto sarebbe stata stupida, senza senso, inadatta e di troppo.

Sapevo che come lui non avrei mai trovato nessun altro e non volevo trovarlo, non avrei permesso a niente e a nessuno di separarci dopo questo e certamente avrei anche fatto sapere alla gallina rosa che se diceva ancora una volta "zeruccio" l'avrei conciata talmente tanto male che anche un chirurgo plastico non avrebbe saputo da che parte iniziare.

-Keira mi dispiace tanto non avrei mai fatto una cosa simile se avessi saputo che c'eri tu che soffrivi da un'altra parte, mi conosci non ne sarei capace ti prego di credermi è per questo motivo che non volevo dirtelo avevo paura che poi saresti rimasta disgustata da me e purtroppo avresti avuto ragione a non volermi vedere mai più-fece stringendomi i fianchi quando separammo le nostre labbra

-Non dire scemenze non ti lascerei mai, resta il fatto che domani rosita verrà a sapere che noi due stiamo insieme perché la sola che ti può correre incontro, dietro, di fianco, sopra e sotto sono io e lei deve starti alla larga sono stata chiara?!-dissi seccata lui rise e non disse nulla risguardo ad Alvar e Mathew perché sapeva che non gli sarebbe convenuto minimante e che sarebbe finito con un altro litigio quella serata.

Era tardi e io dormii con lui o almeno rimanemmo svegli insieme tutta la notte a parlare bisbigliando e a farci il solletico. Decidemmo di rimanere con Edwin fino a quando ci sarebbe convenuto e che non appena avremmo visto qualcosa che non ci piaceva ce ne saremmo andati insieme e avremmo fatto del nostro meglio in qualche altro campo lavorativo. Noi volevamo rimanere in un'agenzia fino alla morte di tutti gli Hector poi saremmo stati contenti anche di morire ma volevamo vendicare il dolore che avevano provocato alla nostra famiglia e a noi per tutto quel tempo come se le vite di tutte le persone al mondo erano sotto il loro controllo e potevano controllarle come gli andava.

Avrei fatto tutto il possibile per compiere la mia vendetta che in realtà era giustizia, volevo raggiungere i mie genitori e renderli fieri di me per qualcosa di vero e non un semplice voto scolastico, volevo che al nostro prossimo incontro loro mi avrebbero detto che non avrebbero saputo fare meglio di come avevo fatto io e che ero degna di essere loro figlia come in realtà non ero mai stata e lo sapevano tutti. I miei genitori erano l'onore di un'agenzia che non esisteva più e io avevo perso il luogo che li aveva tenuti lontani da me, non ne ero contenta perché era il motivo per cui non li vedevo e voleva dire che una parte dei loro sacrifici era stata buttata via come se nulla fosse e dimenticata da tutti quelli che non avevano donato anima e corpo per tenerla in vita.

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