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Entrai in un sala e vidi Zero che era slegato da tutto e che infatti alle mie spalle Alton si era dileguato lasciandomi sola con il mio Master e lo vidi immediatamente rilassarsi

-Mi ha fatto spaventare... mi ha detto che non ti avrei più riconosciuta ma sei sempre bellissima-fece avvicinandosi velocemente per accorciare ogni nostra distanza, io mi impedii di provare emozioni e sapevo che comunque non sarei durata tanto.

Gridai fortissimo e lo spinsi via cominciando a piangere disperata e il suo volto cambiò e fu come un proiettile nel cuore, continuai a gridare e a sbattere le mani contro la porta che avevano chiuso alle mie spalle

-ALTON!!!-gridavo disperata come non mi ero mai finta mentre Zero non riusciva a capire e non osava avvicinarsi ancora a me per non farmi stare male, mi portai le ginocchia al petto e mi nascosi perfino il viso per non vedere nulla mentre intorno a noi echeggiava la voce del nemico che spiegava al mio ragazzo che cosa era successo alla mia stabilità mentale. Presi un respiro profondo perché sapevo che lo avrei dovuto guardare negli occhi per convincerlo ma non ne avevo la forza, cominciai ad annaspare e a tremare ma comunque stava venendo una buona recitazione anche grazie a quei miei gesti... sapevo che lo stavo uccidendo ma era la sola cosa che potessi fare per salvarlo da quello schifo e permettergli di vivere.

Alzai lo sguardo dopo aver deglutito il nulla e appena Alton concluse la spiegazione, il suo volto era agonizzato e perso... quell'espressione mi uccise da dentro perché... per qualche ragione me lo immaginai da piccolo davanti ai corpi morti dei suoi genitori con quell'espressione e io in fondo mi sentivo un po' come loro: avevano dato la vita per tenerlo lontano da tutto e non avrebbero mai voluto che lui vedesse la morte sui loro volti.

Per quanto lui avesse visto un'ancora di vitalità e salvezza nel mio volto non potevo fare a meno di fare quello che ho fatto e la sola cosa che mi permetteva di andare avanti era vederlo salvo.

Zero cadde in ginocchio impotente e mi perforò l'anima come non aveva mai fatto, mi diede fuoco dentro tanto che mi tolse il respiro e la capacità di controllarmi, il mio pianto parve ancora più disperato ma solo perché vederlo in quello stato mi stava facendo male come non avevo mai sofferto.

Non si arrese e gattonò debolmente verso di me e mi prese il viso

-Ti prego ti prego ti prego ti prego dimmi che stai mentendo...-disse cominciando a piangere, i suoi occhi erano diventanti come la roccia scura e macabra che si forma quando la lava e l'acqua vengono in contatto e lui stava morendo per quel contatto.

-Keira tu stai benissimo vero? Ti prego stai fingendo lo vedo benissimo... ti prego ti prego-continuava mentre io tremavo e mi agitavo cercando di spingere più forte che potevo sulla porta mentre lui non mi continuava a tenere con una presa forte dolce e amorevole.

Non avrei mai voluto che quello fosse il nostro ultimo ricordo ma non avrei permesso alla mia avarizia d'amore di portare via la vita a colui che per poco era riuscita a farmi sentire la ragazza più fortunata su questo mondo che per noi era solo stato condannato.

-LASCIAMI!!!-gridai scostandolo

-ALTON! ALTON! ALTON!-continuai spingendolo con tutta la forza che avevo in corpo e alzandomi correndo via da lui

-Keira per favore aspetta non voglio farti del male-disse raggiungendomi lentamente e il suo volto arrossato mi fece perdere un battito, stavamo soffrendo troppo entrambi dovevo dargli il colpo di grazia e farla finita

-Non m'interessa vai via! Stammi lontano! Sparisci! Alton!-continuai fingendomi terrorizzata allontanandomi sempre di più da lui.

D'un tratto mi sentii spingere con forza da dietro e io caddi a terra venendo sopraffatta da Zero che si mise sopra di me e mi bloccò a pancia in su con una mano i polsi sopra la testa e con l'altra mi tenne il viso

-Guardami negli occhi e ricordati di me...-continuò e mentre parlava una sua lacrima scese sul mio viso e si confuse tra le mie, io tremavo e non avevo più la forza per fare niente.

Non avrebbe mai sofferto così tanto se io fin dall'inizio non avessi insistito a voler creare con lui un rapporto di lavoro decente che poi si è trasformato in amore, non sarebbe stato mai inserito in una missione tanto pericolosa se io non ci fossi stata e non sarebbe mai stato lì se io non mi fossi fatta catturare e non avessi provato a scappare, non avrebbe rivissuto alcun dolore se non fosse stato per me e fu per quel motivo che riuscii a trovare la forza di guardarlo negli occhi pieni di lacrime e convincendomi che dovevo dargli ciò che lui non aveva mai avuto veramente: la vita.

-Io... io non ti conosco!-dissi disperata e seria, non fu l'enorme bugia che avevo appena detto quella che mi fece stare male... ma l'urlo agonizzato che fece Zero quando si rese che io non sarei mai più stata accanto a lui.

Sentii il suo grido di dolore nello stomaco, nelle mani, nella gola, nelle braccia, nelle gambe, nelle dita e nel cuore e poi il nulla...

Non volevo aprire gli occhi, sapevo che certamente mi aspettava una realtà che non mi piaceva perché era senza di Zero e io senza di lui non sarei mai stata bene.

Sapevo esattamente che cosa stava provando perché io avevo provato esattamente lo stesso quando gli era stata cancella la memoria, la mia agonia era tale che avevo cominciato a picchiarlo disperata e io una via di uscita la avevo ma lui no.

Forse sarebbe stato meglio se io e lui non ci fossimo legati così tanto, se quando mi avevano nominato avessi fatto la stronza lui mi avrebbe uccisa e io sarei stata in grado di proteggerlo. A quel tempo però io non potevo sapere quello che sarebbe successo e mi ritrovai vittima di tutto, insieme all'unica persona che nel mio dolore mi a preso per mano.

Chiedo scusa se ci metto molto a pubblicare ma sono letteralmente sommersa di impegni.
Pubblico questo capitolo prima del previsto per scusarmi e per ringraziarvi di tutto🙏🏼❤️

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