Di nuovo in quel lettino dell'infermeria... ma l'infermiera non c'era e io sorrisi leggermente, alzai lo sguardo e vidi Alton che mi fissava con uno sguardo vuoto e perso oltre di me. Mi resi conto che comunque ero in un lettino bianco e che avevo appena sorriso e il suo sguardo mi fece capire che era come se lo avessi accoltellato senza pietà e senza nemmeno averne l'intenzione, senza che potessi rendermi veramente conto della situazione lo vidi avvicinarsi verso di me e nascondersi velocemente la testa sul mio grembo in un gesto pieno di dolore. Mi si chiuse lo stomaco e mi resi conto della mia situazione attuale: la persona che volevo uccidere da quando ero entrata all'interno dell'agenzia era lì e io non avevo il coraggio di farlo perché provavo pena per quello che lui aveva passato ed ero anche pronta a tralasciare quello che avevo passato io... ma non a quello che aveva fatto passare a Mathew, a Martin, a Carl, a Zero e ai miei genitori per non parlare di tutte le cose che aveva fatto alle persone che non conoscevo.
Portai una mano sulla sua testa e lui sobbalzò ma non si mosse io gli afferrai i capelli e gli tirai indietro il collo per fargli alzare il viso verso di me e lo guardai con occhi assetati di sangue
-Distingui i tuoi nemici dai tuoi amici perché io ti voglio morto!-sussurrai macabra senza lasciar trasparire la minima incertezza, lui si rese conto di quanto si era esposto e si allontanò all'istante da me rimanendo anche per qualche secondo per terra paralizzato dai miei occhi, lessi terrore e vidi la pelle d'oca sulla sua pelle ma se avessi potuto fare qualcosa di sovrannaturale in quel momento la sola persona che avrei fatto morire ero io e non lui.
Si alzò e mi guardò serio
-Abbiamo visto i ricordi di Zero... domani tu verrai convocata nel mio studio perché dobbiamo compiere un esperimento con te-fece
-Se i ricordi erano i suoi che c'entro io?-chiesi senza cambiare l'intensità del mio sguardo, non rispose e se ne andò qualche minuto dopo mi raggiunse un infermiere che mi disse che mi stava per addormentare per l'esperimento che ci sarebbe dovuto essere domani e che gli servivo ma non dovevo reagire e per questo motivo mi addormentavano.
Disse anche che ero molto irritante perché continuavo a farle domande, ma io non risposi a quell'affermazione anche perché ero troppo concentrata sull'ago che mi stava per conficcare nel collo.
Non posso dire che non fu doloroso perché mentirei ma sapevo che se Alton aveva un piano ed erano stati i nostri ricordi a fargli capire come doveva agire, sicuramente non sarebbe stata una passeggiata contrastare quello che stava organizzando.
Chiusi gli occhi e mi lasciai andare sapendo di non poter fare altro ma non mi sarei mai immaginata che una volta sveglia non sarei stata più padrona di me stessa.
Ripresi i sensi ritrovandomi dentro lo studio di Alton su una branda e tutti gli scienziati che mi guardavano, non ero legata quindi feci per alzarmi ma non mi mossi di un millimetro, ci riprovai e mi sedetti... ma io mi volevo alzare non sedere
-Carino vero?-chiese il disgusto fatta persona che mi si avvicinò, lo guardai male e quello lo ricevette bene perché lo vidi sbiancare
-Che occhiataccia, ma so che in realtà mi vuoi bene-disse facendomi l'occhiolino avvicinandosi pericolosamente a me, era abbastanza vicino per mollargli un calcio ma al contrario si mossero le mie braccia che lo afferrarono per il colletto e me lo portai alle labbra baciandolo.
Ero spaventata e mi veniva da vomitare, lui rise e si staccò da me
-Niente male, ora puoi parlare-commentò e io ringhiai e ci riuscii fortunatamente
-Cosa mi hai fatto?!-gridai consolata del fatto che riuscissi ancora a parlare
-Non è ovvio? Mi sono impossessato del tuo corpo, non so per quanto durerà l'effetto ma so per certo che se lo si fa più volte tu ben presto perderai completamente il controllo del tuo corpo e sarai completamente posseduta dal mio computer che ti comanderà quello che io penso di farti fare
-Devi essere proprio disperato se devi costruire marchingegni del genere per essere baciato da una ragazza!-commentai schifata e alcuni scienziati sorrisero
-Smettila ragazzina, sei molto insolente quando sai di non poter fare nulla non è vero? Cambi sempre atteggiamento in base a come ti senti tu e credi che non si noti ma ti ho studiato in questi giorni e tu nemmeno te ne sei accorta-disse
-Questo lo credi tu... sei davvero convinto di essere così impenetrabile? Sei umano e lo sai anche tu che so cose che nessuno qui dentro conosce e so anche che in questo momento stai cercando una scusa per farmi dubitare di quello che ho capito di te ma mi dispiace: ci siamo studiati a vicenda e anche io ho molto potere su di te per quanto ti possa dare fastidio-dissi convinta sapevo di aver complito nel segno e lui sapeva che io lo sapevo, lo so.
Non disse più nulla ma fece un sorrisetto irritante e fece segno ad una guardia di aprire la porta e entrò Zero ammanettato... ora era un problema.
Gli uomini di Alton legarono il mio ragazzo ad una sedia continuando a strattonarlo cosa che mi diede molto fastidio ma sapevo che dovevo rimare concentrata perché il nemico aveva intenzione di combinare qualcosa di molto pericoloso per noi e certamente non ci avrebbe fatto passare solo un brutto momento ma un vero e proprio segno che ci saremmo portati avanti per il resto della nostra vita.
-Caro Zero devi essere a conoscenza di un fatto molto importante per noi...-mi prese la mano e il mio corpo gliela strinse
-Devi sapere che mentre tu non c'eri io e la tua ragazza abbiamo legato molto e abbiamo capito di essere profondamente innamorati l'uno dell'altra...- mentre diceva queste cose io provai a parlare ma la mia lingua era bloccata, capii in quel momento che anche le mie parole era gestite da lui
-E abbiamo deciso di stare insieme per sempre, mi dispiace Zero ma ho deciso di lasciarti-disse la mia bocca e io guardai Zero negli occhi... occhi che stavano diventando lucidi e che continuavano a scorrere tra i nostri volti e le nostre mani intrecciate.
Il dolore che Alton stava procurando a Zero con il mio corpo era qualcosa di inimmaginabile per me...