Dopo una notte che non potevo passare in bianco perché ero distrutta mi alzai con il suono di una sveglia irritante che per qualche secondo mi riportò indietro nel tempo quando ancora andavo a scuola. Presi i vestiti dall'armadio che mi erano stati preparati come aveva detto Edwin e ci trovai un solo paio di scarpe con i tacchi giusto per non farmi avere scelta, bussai a casa di Bud prima di andare che mi aprì a torso nudo e con lo spazzolino da denti in bocca... che visione meravigliosa...
-Stai andando?-chiese guardandomi negli occhi e per poco non gli svenivo davanti
-Sì, ceni da me stasera?-chiesi e lui annuì velocemente, gli feci un cenno con la mano e cominciai a camminare verso il mio posto di lavoro velocemente nel timore di arrivar tardi.
Appena entrata mi ritrovai in mezzo ad un via vai continuo che mi stordì notevolmente, arrivavano telefonate su telefonate e io continuavo a scrivere e passare chiamate a Lela in continuazione, dato che quella sera c'era un sfilata avevamo un sacco di mansioni da svolgere. Arrivavano continue richieste di informazioni da parte di clienti via mail e io dovevo rispondere e anche velocemente prima che per loro potesse essere troppo tardi per organizzarsi e partecipare alla sfilata.
Stranamente nessun collega fece caso al fatto che fossi nuova ma mi davano continui consigli per come svolgere il mio lavoro a meglio.
Solo durante la pausa pranzo potei avere cinque minuti per riposarmi
-Tutto bene?-chiese un ragazzo dai capelli castani sorridendomi
-Diciamo di sì-sorrisi
-Gordon-si presentò dandomi la mano
-Carol-
-Sei la settima in un mese, cambia segretarie come cambia marca di rossetto-disse ridendo facendo ridere anche me
-Lela è molto esigente ma se avessi bisogno di aiuto non esitare a chiedere, infondo siamo tutti nella stessa barca. Stasera sarà più facile, dovrai semplicemente seguirla ovunque in silenzio e sederti accanto a lei come un cagnolino perché servi solo per far vedere che è lei che comanda... una volta finita la sfilata potrai anche andartene a casa oppure fermarti a bere qualcosa, le feste dopo le sfilate sono fantastiche e il giorno dopo non si lavora perché non si torna a casa prima delle sei del mattino. Perché non porti qualcuno con te? Almeno non ti sentiresti sola-mi consigliò, era un ragazzo che parlava molto forse troppo ma si capiva che lo faceva per farmi sentire a mio agio.
-Carol!-mi chiamò Lela da suo ufficio e io corsi da lei su quei maledettissimi tacchi che avrei gettato nella spazzatura volentieri
-Come primo giorno non sei andata affatto male, anche se non lavori veramente per me volevo che lo sapessi. Sei riuscita a rimare nei tempi di una professionista e se non fossi qui per altri motivi direi che ti avrei assunta a tempo indeterminato-sorrisi compiaciuta
-La ringrazio-dissi sincera
-Il vestito che indosserai questa sera è in quella busta, non posso permettere che la mia segretaria si vesta in un modo che io non reputi appropriato-poi con un gesto rapido mi fece capire che dovevo dileguarmi alla svelta.
Quella donna metteva ansia in un modo assurdo.
-Carol!-urlò Gordon appena uscii
-Ti ha già licenziata?-chiese guardando il sacchetto
-No è il vestito per questa sera, si è complimentata con me veramente-risposi e lui parve molto sorpreso, prese il mio sacchetto e ne tirò fuori un completino nero con una profonda... profondissima scollatura
-Wow avendo una segretaria come te direi che ci è andata piano, tesoro io avrei dato mooolto più fascino a quel tuo visino da bambolina-mi fece l'occhiolino e se ne andò.