Capitolo 1

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Salve wattpaddiani. Allora, devo dire che prima di leggere questa fiction vi consiglio di leggere l'altra che è stata scritta prima "SEI PERDONATO". Invece, chi l'ha già letta, perfetto. Capirete tutto senza troppi problemi credo.

Good Reading!





Sasuke P.O.V.'s

   Da quel che ho capito sono ancora in tempo. Ho giusto terminato una missione e sono appena arrivato in città. Non credo di aver mai corso così veloce in vita mia. Sakura è all'ospedale e devo assolutamente muovermi a raggiungerla. Non posso di certo perdermi la nascita di nostra figlia! Poi sicuramente Sakura mi vorrà al suo fianco, avrà bisogno di me.

   Sono entrato nell'ospedale. Mi rivolgo subito ad un'infermiera. Mia moglie sta partorendo, le dico con aria apparentemente fredda, anche se in realtà non credo di essere mai stato così nervoso. Manco al mio matrimonio. Lei mi dice la stanza, e io di nuovo veloce come il vento mi ci precipito.

   Ecco Sakura. Appena mi vede gli si illuminano gli occhi, già in lacrime per il dolore fisico.  Intorno a lei ci sono un infermiere e Tsunade.

   - Com'è va?- le chiedo avvicinandomi e prendendole la mano mentre mi siedo su una sedia accanto al letto. Gli occhi le si oscurano.

   - Che cazzo di domanda è?! Sto partorendo! Come vuoi che vada?!- mi risponde nervosamente per poi gridare dal dolore. Mi sta stritolando la mano. In fondo mi aspettavo una risposta del genere. In questo periodo, durante la gravidanza è stata piuttosto nervosa. Gridava e si irritava per ogni piccolezza fuori posto. Poi, a volte, passava da stati di euforia incredibili a stati di depressione totale, mettendosi a piangere come una fontana. Mi sono addirittura preoccupato, non avevo mai visto Sakura ridotta così male. Il medico però mi disse di non preoccuparmi, che era normale. Semplici squilibri ormonali. Dopo la gravidanza sarebbe tornato tutto alla normalità. A quelle parole tirai un sospiro di sollievo, me lo feci troppo presto. Poi, arrivarono le voglie. Un giorno mi ritrovavo a comprare chili di arance, e quello dopo tonnellate di gelato. Mi ricordo di una volta in cui Sakura, nel cuore della notte mi aveva chiamato dicendomi "Ho una voglia matta di torta alla panna". Era al sesto mese. Io le risposi dove diavolo potessi trovare della torta alla panna nel cuore della notte. Lei infuriata mi rispose che dovevo trovarla. Si alzò dal letto e mi cacciò fuori di casa. Al freddo, sotto la neve. Sì, era inverno, dicembre per l'esattezza, e si gelava. E io ero in t-shirt, pantaloni e calzini perché in casa faceva caldo con il riscaldamento. Sospirai rassegnato ed andai alla ricerca della torta... Quando tornai verso le cinque del mattino, lei mi aprì e mi disse che ora non aveva più voglia di torta alla panna, ma alle fragole. Sospirai ancora, entrai in casa. Presi il mio mantello (assumendo finalmente un aria più sobria), mi infilai gli stivali e mi avviai alla ricerca della torta alle fragole perduta.

   Sakura continua ad urlare, mentre continua a stringermi la mano. Vorrei accarezzarla con l'altra, per darle forza, ma dannazione non ce l'ho più. Così comincio a dirgli parole d'incoraggiamento, è tutto ciò che posso fare. 

   - Sta uscendo! Vedo la testa! Spingi Sakura!- sento Tsunade incoraggiarla...- Non fare la debole! Fai la donna con le ovaie! Giuro che se non ce la fai dopo ti ammazzo con le mie mani!-... o minacciando(?)

   - Ci sto provando!- risponde lei, incazzata.

   - Forza Sakura, manca poco - le dico io con tono più dolce.

   - Ora non è il momento della dolcezza Sasuke!- mi grida Tsunade.- Possibile che tu faccia lo stronzo solo nei momenti meno opportuni?!-

   Non rispondo all'osservazione/insulto, anche se comincio a pensare che Tsunade sia in fase mestruale...

   D'un tratto sento il pianto acuto, spacca timpani, ma bellissimo. Vedo Sakura tranquillizzarsi e prendere respiri profondi. Sento la mia mano venir mollata dalla sua morsa.

   - Ce l'hai fatta Sakura - le dico dandole un bacio in fronte.

    Dopo aver tagliato il cordone, Tsunade ci mostra la bambina.

   - Bene, una bellissima femminuccia. Vi lascio soli - ci dice porgendola tra le braccia di Sakura.

   Mentre la tiene, le escono delle lacrime di commozione, anch'io non mi trattengo, facendo scivolare due o tre lacrime. Oggi il mio clan rinasce. Questa bambina ne sarà il futuro. Bacio ancora la fronte di Sakura.

   - Grazie, amore -.

   Lei sorride e con l'altra mano mi carezza una lacrima. Non riesco a trattenermi e la bacio sulle labbra. Un bacio leggero, affettuoso e grato. Senza di lei, ora non sarei padre di una bellissima bambina. 

   - Vuoi tenerla in braccio?- mi chiede.

   - Ehm... non so... Non vorrei farla cadere, ho comunque solo un braccio -.

   - Ti aiuto io -. 

    La vedo tirarsi su.

   - No, aspetta, non dovresti sforzarti!- dico apprensivo.

   - Tranquillo, ora sto bene - mi risponde lei sorridente.

   La vedo avvicinarmi la bambina. Mi aiuta a posizionarla accuratamente sul braccio. Quando siamo entrambi certi che non possa cadere mi lascia. Io continuo a guardare gli occhi della piccola. Sono neri come l'inchiostro, come i miei. Anche i capelli neri, già abbastanza folti, sono neri. Ha una fronte che in futuro potrebbe somigliare a quella di sua madre.

   Siamo due neo-genitori giovani. Dopo tre mesi dal nostro matrimonio, festeggiato all'inizio di aprile, Sakura era già in cinta. Avevamo deciso fin da subito che dopo il matrimonio avremmo cercato di mettere su famiglia. Ci mettemmo poco per riuscirci. La gravidanza di Sakura non ebbe complicazioni a parte i normali sbalzi d'umore cominciato circa al quarto mese. Non potei rimanere sempre al suo fianco a causa del lavoro e delle missioni, anche se mi vennero comunque diminuite, merito anche di Kakashi. Anche Sakura continuò a lavorare per i primi tre mesi di gravidanza, nonostante la mia insistenza nell'interrompere il lavoro fin da subito. Ma lei è cocciuta, si sa...

   Avevamo già deciso il nome della piccola, visto che sapevamo essere una femmina. Scegliemmo di unire in uno solo tre nomi: Sasuke, Sakura e Itachi, in ricordo di mio fratello. La prima sillaba "sa" nell'alfabeto giapponese ha lo stesso simbolo della prima mia e di Sakura. Poi "ra" è l'ultima sillaba del nome di Sakura. E poi per finire "da" che in simboli è quasi identico al "ta" di Itachi.

   - Si chiamerà Sarada no?- chiedo.

    - Certo. E' un nome perfetto per lei -.

Spero che il primo capitolo vi sia piaciuto

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Spero che il primo capitolo vi sia piaciuto. Se sì lasciate stelline e commenti.

Good Reading!

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