Sono trascorse un bel pò di ore da quando Bridget vive con noi e appena nove da quando abbiamo fatto l'amore. E' stata una piccola distrazione estiva e devo ammettere che quando la stringevo a me, desideravo con tutto il cuore che al suo posto ci fosse Clara. Quando la guardavo in volto, vedevo quello deluso di Clara sul lungomare, a confessarmi che il suo amore per me è stato solo soffocato da polvere. Mia madre mi ha sempre insegnato a dire la verità e se devo essere onesto fino in fondo, devo anche dire che ho trascorso la notte piangendo lacrime salate. Sin da piccolo ho sempre avuto una fervida immaginazione e mi piace pensare che più salate sono le lacrime, più è grande il rammarico. Le mie erano salatissime. Si, penserete che me ne sia pentito e in effetti è così. L'ho solo usata per divertimento e credo di averla anche illusa con le parole. Mi sento un idiota ma ho voluto farlo per capire se ciò che provo per Clara è reale e sono giunto alla conclusione che è realissimo. Quando scendo le scale e sento le intenzioni di Bridget sulla mia colazione, il cuore mi si dilania e la voce esce flebile. Pancackes allo sciroppo d'acero, le dico e sono sicuro che ad ogni boccone sentirò l'amarezza e la delusione che provo per me stesso. Devo dirle tutta la verità e questo è il momento adatto.
<<Lara ci lasceresti un attimo da soli?>> Le chiedo, consapevole dell'umiliazione che sta per subire Bridget.
<<Si, ma prima volevo dirvi che stasera tornano mamma e papà e ce ne andremo noi>>
<<Con questo cosa vorresti dire?>> Tronco il discorso.
<<Andremo in campeggio. Tutti insieme>>
<<Che bello, non vedo l'ora>> Dice entusiasta Bridget, abbracciando mia cugina.
Lara ci lascia da soli e vorrei non averle mai detto di andarsene. Ora che ho visto l'entusiasmo di Bridget per il campeggio, mi sento ancora più inutile e non voglio rovinarle il momento. Ha vissuto una vita senza diritti, incustodita, e si merita qualche giorno di relax.
<<Cosa volevi dirmi?>> Chiede lei, guardandosi le punte dei piedi.
<<Ehm.. niente di importante. Ti voglio bene>> La rassicuro, attirandola a me in un abbraccio quasi fraterno.
* * *
Gli zii sono tornati e dopo una lunga chiacchierata con il capofamiglia, siamo giunti ad una tregua. Mi sono quasi commosso delle sue scuse per ciò che pensava di me, e non ho resistito ad un abbraccio e ad un sorriso sinceri. Se lo zio avesse saputo dell'esistenza di Rich, non avrebbe dato a Lara il consenso per andare a trascorrere quattro giorni in campeggio. Sorrido pensando alle notti in bianco di sua figlia e del suo forse futuro cognato.
<<Gabriele, sei pronto?>> Urla Lara, bussando ripetutamente alla mia porta.
<<Si, devo solo mettere qualche maglietta in borsa>>
Per tutta risposta, Lara entra in camera e con le mani sui fianchi mi scruta in cagnesco.
<<Dobbiamo discutere delle tende per la notte!>>
<<E per quale motivo?>> Chiedo allarmato, sperando non dica ciò che penso.
<<Abbiamo solo tre tende da campeggio>>
<<E quindi? Tu e Rich dormirete assieme e io e Bridget nelle altre due restanti>>
<<Gabriele, forse ho dimenticato di aggiornarti su qualche dettaglio. Ci sono anche Clara e Nate>>
<<Prendi per il culo? Sai che le cose tra me e Clara non vanno bene e tu che fai, la inviti?>>
<<Ma dai, hai voltato pagina con Bridget. Se tu e Clara vi siete mollati, non vuol dire che devo abbandonare la mia migliore amica>> Afferma voltandosi verso l'uscita.
<<Ti odio>>.
Abbiamo dovuto fare quattro isolati a piedi per non destare sospetto nello zio, fino al The night is young (locale di Rich). In realtà, essendo l'unico uomo ho dovuto portare due borsoni in spalla e un trolley.
<<Benvenuti ragazzi, sistemo le ultime cose e possiamo andare>> Ci accoglie Rich, togliendomi i bagagli di mano.
<<Grazie Rich, tu si che sei un vero amico>>
<<Gabriele, loro sono donne e lo sai che sono tutte uguali>>
<<Chiudi il becco o ti faccio venire un'altra irritazione a colpi di..>>
<<Tutte tranne te, amore mio>> Si giustifica, abbracciandola.
<<Non ci posso credere. Hai ceduto come una pera cotta Rich>>
<<Ce n'è anche per te se ancora continui a isticare il mio ragazzo, hai capito?>> La reazione inaspettata di Lara mi fa ridere a crepapelle.
Mentre le due ragazze bevono un drink su un divanetto e io e Rich sbarazziamo il locale, la porta d'ingresso si apre.
<<Ci dispiace, ma il locale è chiuso>> Grida il proprietario da sotto il bancone, intento a sistemare i calici di vetro.
<<Tranquilli, siamo noi>> Dice una voce familiare. All'ingresso c'è Clara, seguita dal suo amichetto.
<<Entrate ragazzi, non restate lì davanti come due salami>>
Senza avermi degnato di uno sguardo, Clara raggiunge le ragazze e Nate viene verso noi>>
<<Piacere, Nate>> Dice il trentenne, porgendo la mano a Rich che la stringe cordialmente.
<<Ciao Gabriele>> Dice, stavolta rivolgendosi a me.
<<Ciao>>
<<Ragazzi è tutto pronto, possiam dirigerci alla mia auto>> Afferma entusiasta Rich, prendendo i bagagli suoi e di Lara. Quando sono sicuro che tutti gli altri siano lontani dal sentire ciò che sto per dire a Rich, gli afferro il braccio.
<<Rich, ma Clara e quello verranno in macchina con noi?>>
<<Ehm.. si>>
<<Non ci posso credere, non farmi questo anche tu>> Lo prego, già esausto della presenza dei nuovi arrivati.
<<Sto scherzando amico. Dove li potremmo mettere, nel cofano? Non c'è spazio da noi. Loro verranno con l'auto di quel Nate>>
<<Ti voglio bene Rich, menomale che ci sei tu con me>> Affermo sollevato, facendolo ridere.
<<Amico, se devo essere onesto anche a me fa antipatia il nuovo arrivato e ne vedremo delle belle in campeggio>>
Angolo dell'autore:
Ragazzi/e , pronti alle avventure che vivranno i nostri protagonisti in campeggio? Se è sì, passate al prossimo capitolo e lasciate una stellina se vi è piaciuto. Grazie milleee.
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Quei 91 giorni #Wattys2017
RomanceGabriele, sedicenne italiano decide di trascorrere le vacanze estive dagli zii, a New York. Qui fa la conoscenza di Clara, una ragazza italiana di diciotto anni per la quale perde la testa. Tutto va avanti per ben novanta giorni anche se con qualche...