Siamo avvolti da ragnatele e batuffoli di polvere ma ciò è niente in confronto al desiderio e all'ardore che abbiamo provato facendo l'amore. Tra tutte, questa è stata quella in cui mi sono sentito un tutt'uno con lei; in simbiosi. Adesso mi sta fissando mentre con le mani gioca con i miei peli del petto. Le tavole di legno marcio che costituiscono il pavimento di questo capanno, mi fanno sentire costantemente la schiena bagnata e la sensazione mi riporta alla realtà, facendomi rammentare chi sta fuori quella porta: Nate. Spero che questa piccola dimostrazione d'amore le abbia fatto cambiare idea su Nate e voglia ritornare alla sua solita vita con me.
<<Gabriele ed ora come glielo dico a Nate?>> Mi chiede spostando la mano dal petto all'entro coscia.
<<Che cazzo me ne fotte di quel coglione, ora ti ho con me e per me e non voglio di certo che un coglione del genere rovini tutto. Glielo farò capire con un calcio in culo>>
<<Gabriele non parlare così perchè in fin dei conti anche lui, come Bridget, è stato una cavia del nostro esperimento d'amore, delle nostre provocazioni e insomma un mezzo per farci capire quanto ci amiamo>> Sposta tutto il peso del suo corpo su di me e abbassa lentamente la testa verso me. Percorre con le mani l'incavo del collo, i pettorali e l'addome.
<<Clara sai che farei l'amore con te sempre ma se non iniziamo a pulire le canoe ora, si insospettiranno e ci troveranno in queste condizioni>>
<<Gabriele non m'importa. Sai che non abbiamo usato il profilattico e il rischio di rimanere incinta c'è sempre>> Prorompe con una scintilla di enfasi negli occhi.
<<Tranquilla, mi sono fermato giusto in tempo>>
<<Che idiota che sei>> Dice prima di alzarsi e iniziarsi a vestire.
Dopo esserci rivestiti ci mettiamo a lavoro e azioniamo la pompa per lavare le canoe. Dato che ogni canoa è a due posti, ne basteranno tre.
<<Salirai con lui in canoa?>> Le chiedo mentre con una pezza di spugna sfrego il bordo di resina della canoa. Alzo lo sguardo e noto il suo su di me, dalla fessura che c'è tra una canoa e l'altra.
<<Gabriele non mettermi ansia. Si, salirò con lui e stasera o domattina gli dirò tutto>> Esclama, palesemente infuriata.
<<Ma che cazzo ti passa per la testa? Abbiamo fatto l'amore e mi chiedi di aspettare tutta una notte in cui tu e lui potreste fare sesso nella tenda accanto alla mia? Ti rendi conto che supplizio sarebbe mettere a bada la voglia di averti mia stanotte?>> Sbraito, lancio la spugna in un angolo e mi rendo conto di aver esagerato. Non sono un dipendente dal sesso e le parole appena dette confermano il contrario.
<<Mi sa che devi mettere a bada la voglia di scoparmi per almeno questa notte!>>
* * *
Gli schizzi d'acqua che mi arrivano in faccia a causa del movimento dei remi, mi fa venire la pelle d'oca. Nonostante il sole cocente avverto freddo su tutto il corpo.
<<Gabriele stai bene?>> Mi chiede Lara mentre si accosta con la canoa alla mia. Rich e Lara condividono una canoa e io e Bidget un'altra.
<<Sento freddo>> Sbiascico le due parole come fossero le ultime prima di morire.
<<Avvicinati che ti tocco la fronte>>
<<Lara smettila, sto bene. Mi basta la rompipalle di mia madre>> Le dico e ricordo che non sento i miei genitori e Aldo da almeno tre giorni. Sono un grandissimo stronzo. Ora penseranno che non mi importa nulla di loro.
<<Cuginetto ma stai scottando di febbre>> Urla allarmata Lara che è riuscita nell'impresa di poggiarmi il palmo della mano sulla fronte. Lara ha ragione e ne sono consapevole ma non voglio avere le loro attenzioni.
<<Tranquilla, un caffè caldo e una dormita sistemeranno tutto>> La tranquillizzo e inizio a remare, imitato da Bridget dietro di me.
Un senso di vuoto mi fa chiudere le palpebre e perdo l'equilibrio. Avverto il buio più totale e l'acqua fredda che mi punge la pelle come aghi finemente affilati.
* * *
Apro le palpebre e mi accorgo di essere asciutto e dentro la tenda. Una tenda non mia. Una tenda con dentro lo zaino di Clara.
<<Ei, come stai?>> Bisbiglia qualcuno alla mia destra. Non mi ero accorto di Clara che al mio fianco immerge una pezza in una bacinella d'acqua e me la poggia in fronte.
<<Adesso meglio. Che cosa è successo?>> Chiedo, consapevole di conoscere parte della storia.
<<E' successo che sei un coglione. Non hai detto a nessuno di avere la febbre e quando Lara se ne è accorta hai fatto il fighetto della situazione, coprendo i panni di Hulk. Sei caduto in acqua e Rich ti ha recuperato giusto in tempo. Stai scottando di febbre amore mio e non sai lo spavento che mi hai fatto prendere; ho temuto il peggio>> Completa il discorso, iniziando a singhiozzare
<<Ei, non intendevo farti piangere>> Le sussurro attirandola a me.
<<Ti amo>> Aspettavo da tanto queste due semplici parole e finalmente si è fatta coraggio a dirmele.
<<Clara ma non hai paura che Nate entri e ci veda così?>>
<<Nate è passato, gli ho detto tutto e ha deciso di andarsene a casa con Bridget>>
<<Bridget?>> Chiedo sbalordito.
<<Si, voleva anche lei tornare alla vita di periferia e sono tornati assieme>>
<<Quindi stanotte sei tutta per me?>> Le domando trattenendo un sorriso malizioso.
<<Stanotte dovrai riposare e riprenderti stupido>>
<<Amore ma mi sento già meglio, anche la febbre è passata>>
<<Idiota>>
<<Ti amo>>
<<Ti amo anch'io>>
Angolo dell'autore:
Grazie mille a tutti per le visualizzazioni e spero che questo capitolo vi piaccia. Se è così, lasciate una stellina. Grazie e baciii. La prossima pubblicazione sarà domani sera perchè poi per 10 giorni non potrò aggiornare (Sarò in vacanza.. YESS!!)
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Quei 91 giorni #Wattys2017
RomanceGabriele, sedicenne italiano decide di trascorrere le vacanze estive dagli zii, a New York. Qui fa la conoscenza di Clara, una ragazza italiana di diciotto anni per la quale perde la testa. Tutto va avanti per ben novanta giorni anche se con qualche...