Fantasmi del passato

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Austin mi porta allo Starbucks e ci sediamo in uno dei tavoli con la finestra sul parco.
Intanto lui ordina una birra e io invece il mio solito cappuccino.

"Allora Cher, com'è stata la vita dopo che te ne sei andata dallo Hampshire?"

Smetto di sorseggiare il mio cappuccino e lo guardo un secondo.
Mi vengono in mente tutte le risate e le prese in giro....
Basta.

"È andata abbastanza bene.... la tua?"

Lui fa una risata ironica

"Sai prima che entrassi nel gruppo di tuo fratello la mia vita non era un granché... penso che Brigit ti abbia detto che tre anni dopo che te ne sei andata i nostri genitori si sono separati vero?"

"Ho saputo... mi dispiace tanto..."

Lui alza un braccio e lo smuove come se non volesse sentirsi dire dalla gente i dispiaceri

"Non dirlo... l'hanno già detto in tanti..... Vabbè  per un po' di tempo ho dovuto occuparmi io di mia sorella poi lei è cresciuta ed è stata sempre più tempo con Lydia e io beh mi ero fidanzato"

"Davvero? E con chi?"

"Si chiamava Camille Smith ed era una bella ragazza... all' inizio andava tutto bene, ci vedevamo quasi sempre ed era innamorata di me, in quel periodo ero entrato anche nel gruppo con tuo fratello, Scott e Jamie ed ero felice, ma poi Camille si è innamorata di Jamie..."

"Eccolo" dico io

"Insomma lei non faceva altro che parlare di lui e di dirmi che magari un giorno me lo doveva presentare. All'inizio non ho dato peso alla cosa , ma poi quando si sono incontrati la prima volta ho visto  come lei lo guardava: era innamorata"

Fa un attimo di pausa e io con curiosità chiedo

"Lui era innamorato di lei?"

Austin rise

"Jamie Campbell Bower innamorato? Non credo proprio. Infatti dopo che se la era portata a letto non la considerava nemmeno e io ormai avevo beccato Camille uscire dalla stanza di Jamie semi nuda e così l'ho lasciata"

Io sospiro mentalmente e poi come al solito la mia curiosità ha il sopravvento

"Lei che fine ha fatto?"

Intanto ci alziamo  lui paga il conto e andiamo verso il parco

Ripeto la domanda che prima non aveva sentito e lo sento deglutire

"È morta"

"Cosa?" Esclamo terrorizzata

"Io l'avevo lasciata e ormai tutti la consideravano la stronzetta della scuola che si faceva tutti quelli del nostro gruppo.... la gente parlava... anche la sua migliore amica non voleva più stare con lei..."

"S-i.... è suicidata?"

Mentre dico queste parole mi trema la voce
So bene cosa ha passato

"No. Non è morta per questo.
Un giorno dovevamo andare in gita per qualche giorno e lei era venuta ma tutti le facevano foto e scherzi mentre dormiva così aveva pregato la madre di venirla a prendere.
Quel giorno faceva molto freddo e c'era il ghiaccio sulla strada così, mentre sua madre la riportava a casa, finirono contro un palo e morirono dopo poche ore"

Lo guardo e vedo che una lacrima solca il suo viso
Avvicino il mio pollice alla sua guancia e gli tolgo la lacrima.
Dopo gli metto una mano sulla guancia

"Mi dispiace così tanto Austin"

"È colpa mia se non l'avessi lasciata sarebbe viva e il padre non si sarebbe suicidato dal dolore"

Wordplay-Jamie Campbell BowerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora