Capitolo 6.

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Verso le sei e mezzo dello stesso pomeriggio Olivia uscì di casa con un vestito blu a pois bianchi,dopo aver salutato la mamma con un bacio sulla guancia. Era tanto che non lo faceva, forse da quando si sentiva un'adolescente matura.Tuttavia gli ultimi avvenimenti l'avevano cambiata molto, al posto dell'adolescente matura e fredda era rimasta una bambina fragile e dubbiosa. I gesti d'affetto le mancavano. Per fortuna andava dalla zia. Sarah, la sua cuginetta di cinque anni, era una bomba di affetto, non soltanto nel comportamento, ma anche nell'aspetto. Aveva due occhioni castani enormi, che accennavano appena a una forma a mandorla, e un ciuffo moro, che le ricadeva sempre sulla fronte.Ispirava simpatia e dolcezza.

Per la prima volta si sentiva allegra e sorrideva. Intendeva distrarsi almeno un pò.

Come deciso passò in un negozio per prendere un regalo a Sarah. Era indecisa fra un bambola e un peluche;li prese entrambi. Le piaceva viziare la piccola, per la zia Emma,invece, prese un piccolo mazzo di fiori.

Il cielo era ormai pieno di sfumature arancioni, gialle, rosse e rosa; il sole stava tramontando quando Olivia suonò il campanello di una villetta.

<Chi è?> chiese una flebile vocina.

<Una cugina piena di regali!>rispose Olivia felicemente.

<Holly!! Ti apro subito!>

In pochi secondi, appena si aprì il cancello, Sarah saltò a dosso alla cugina, facendola cascare a terra.

Il sorriso che si formò sul viso della piccola quando vidde I regali era indescrivibile. Le brillavano gli occhi di felicità.

Tutte e tre avevano ordinato la pizza,e Sarah non aveva perso l'occasione di aggiornare Olivia di qualsiasi cosa le fosse successa nelle ultime settimane.

Mentre lei e la zia stavano sparecchiando si era fatto tardi, perciò la più piccola era stata mandata a letto. Così Olivia ed Emma rimasero sole; ad un tratto lazia divenne seria.

<Cos'hai zia?> chiese Olivia.

<Niente cara. Passando tutto questo tempo insieme a te pensavo a una cosa riguardante il mio lavoro, che tempo addietro mi aveva molto scossa.>

<A cosa ti riferisci? E come mai adesso? Abbiamo passato una serata così bella.>

<Vedi più o meno due mesi fa mi era arrivato nello studio il corpo di una ragazza della tua età...così giovane e bella. Aveva una vita intera di fronte a sè. E non è questo il fatto che più mi stupì: la poveretta aspettava un bambino.>

Dalle mani di Olivia cascarono I due bicchieri che reggeva. All'improvviso impallidì.

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