1.7.

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Lui stava morendo
Aveva il cancro e i giorni erano contati
Aveva pure una moglie, si erano sposati da otto mesi appena ma avevano già un figlio di 4 anni, quando un giorno prima di dormire lui le disse;

-"..nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, prometto di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.."-
Lei gli sorrise
-volevo dirti una cosa..-
Lei si sdraiò davanti a lui e si guardarono negli occhi, sapeva già cosa le voleva dire e si sentiva molto triste per questo
-sai tutto del cancro ormai..e sai che non manca molto al giorno in cui me ne andrò..-

E a lei scese qualche lacrima
-amore..io non voglio lasciarti, vorrei rimanere per sempre al tuo fianco..-
-lo so, anch'io lo vorrei..ti amo tanto..-e si baciarono in lacrime

-senti..io prima di andarmene voglio lasciarti una cosa..ed è molto importante per me, come lo è anche per te..-
-di cosa si tratta..?-chiese in lacrime, mordendosi le labbra dal dolore
Lui cominciò a baciarla, e pian piano cominciarono a spogliarsi

-un figlio..-le sussurrò lui, lei lo abbracciò e lo baciò forte

Poi, il giorno per lui era arrivato, stava per morire e la donna correva in lacrime all'ospedale, non poteva crederci che quel giorno sarebbe arrivato così in fretta
-amore..-lo chiamò lei in lacrime e corse fino al suo letto

Tutti i presenti poi uscirono lasciando i due da soli;
-mi dispiace..-le disse lui con le lacrime agli occhi
-Jason..ti amo tanto..mi mancherai..-gli disse tra i singhiozzi, e il petto le esplodeva dalla sofferenza
-voglio dirti un'ultima cosa prima di andarmene..-
-dimmi tutto ti ascolto..-gli disse tenendogli la mano

-hai detto che è una femmina giusto..?-
E lei annuì accennando un sorriso per poi mettere una mano sulla pancia, aveva in grembo una bambina di 5 mesi
-ti prego, chiamala Misa..-le sorrise per poi mettersi a sedere
E i due si abbracciarono forte
-lo farò..-

Qualche ora dopo lui se ne andò..
Rebecca era sommersa dalle lacrime e a darle comforto c'erano i genitori e i suoceri, anche loro molto tristi..

Il primogenito però, fuggì dopo qualche anno, e nessuno sapeva più dove fosse
Nessuno sapeva perchè l'avesse fatto
È fuggitò all'eta di 9 anni, quando la sorella ne aveva circa 5

Misa col tempo cresceva, la madre le raccontò di tutto questo quando aveva 14 anni, era troppo tardi
Quell'età non era quella giusta

Misa era molto schioccata
Non sapeva che dire, ne che fare
Poteva solo mettersi a piangere assieme alla madre dolorante

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Misa andò in cucina dove aveva sentito delle voci;
-che state facendo..???-
-Misa..?-chiesero i due

-mamma di nuovo..??-e la ragazza si avvicinò a loro, la madre era sommersa dalle lacrime, era come se stesse per soffocare da un momento all'altro per colpa dei singhiozzi

-Misa, senti..-e il biondo si alzò dalla sedia
-Axel ti prego..ti chiedo di andartene..-gli disse lei con un filo di tristezza, non lo guardava nemmeno negli occhi
-cos-..?-
-perchè hai curiosato tanto nella mia vita?? Cosa ha cambiato con questo che ora sai la ragione per cui soffro tanto riguardo a mio fratello?? Sentu, non voglio litigare con te, vai via ti prego..-
Axel prese la giacca e raggiunse la porta
-scusate il disturbo..-e uscì dando un'ultima occhiata alla sua ragazza, che ormai aveva le lacrime agli occhi

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Passarono giorni, Misa dava ancora l'impressione di essere arrabbiata con Axel
Il biondo era molto triste e aveva deciso pure lui di ignorarla
Se lo meritava dopotutto; arrabbiarsi per cosi poco poi
Beh, si trattava della sua famiglia si, ma non era nulla da tenere tanto nascosto
Dopotutto lui era il suo ragazzo e aveva il diritto di sapere un pò di più sulla vita della giovane
Lui l'amava molto

La scuola ormai era finita da un pezzo, Misa aveva terminato anche oggi le due stancanti ore come modella nella sua breve carriera..
Uscì dallo studio con un peso al cuore
Si sentiva strana
Si sentiva come depressa
Le mancava una certa persona
Aveva deciso di chiedere scusa

Si incamminò verso casa Blaze, erano le 8 di sera e sperava che Axel accettasse di uscire almeno per due minuti da casa, per poter parlare..
E poi c'era sicuramente suo padre, e lei non si sentiva ancora pronta a conoscere la sua famiglia

Una volta giunta a destinazione vide la sorellina di Axel con una ragazza
L'aveva conosciuta giorni prima a scuola, l'aveva trovata molto simpatica e allegra
-ciao Julia..-
-eehi ciao Misa..-e le si avvicinò correndo
-cosa ti porta da queste parti..?-

-b-beh..sono venuta da tuo fratello..è in casa..?-
-si..vai pure di sopra, è da solo..-
-grazie..-accennò un sorriso ed entrò nell'ascensore
-e non fate cose sconce..-le disse Julia prima che si chiudesse l'ascensore
La ragazzina aveva visto la bionda solo arrossire e irrigidirsi, guardò l'amica e ridacchiarono assieme

Ritornando a Misa, era entrata in casa senza permesso, era li a bussare per più di cinque minuti ma nessuno si faceva vivo
La casa era tremendamente silenziosa e buia, anzi, quasi buia se non ci fosse la tv accesa
Non sapeva che fare, il panico si stava impossessando di lei
Provò a guardare nelle stanze
Vuote.

Poi sentì una porta..
Si irrigidì sul posto.

La bionda voltò la testa accompagnata poi da tutto il corpo, era Axel con solo l'asciugamano in vita, ed era appena uscito dal bagno

La ragazza arrossì vistosamente, fissandolo per interminabili secondi;
-se vuoi ti do una foto, dura di più..-

La ragazza si voltò di scatto dandogli le spalle;
-cosa ci fai qui..?-
-n-nessuno rispondeva e cosi..sono entrata..Julia mi ha detto che eri a casa e che potevo salire..-
-e come mai sei venuta..?-lui la fece voltare e lei indietreggiò fino ad arrivare con le spalle ad una porta

-v-volevo chiederti scusa..-
-chiedermi scusa..?-
-s-si..il mio comportamento è inaccettabile..me ne rendo conto solo ora..mi dispiace per la mia reazione..-

Ad un tratto Axel abbassò la maniglia della porta su cui era poggiata la ragazza e appena si spalancò ella per poco non cadeva a terra se non fosse stato per il ragazzo che la resse
-g-grazie..-
-è colpa mia..l'ho fatto apposta..considerarla una piccola vendetta..-le disse serio
-capisco..-e si composero
-sarai arrabbiato con me parecchio..-
-già..-

-io ti ho chiesto scusa..-
-..tu mi hai ignorata per giorni..non rispondevi alle mie chiamate..ai miei messaggi..non mi degnavi nemmeno di uno sguardo..e non volevi tornare assieme a me a casa..-
-lo so..scusa Axel..scusa..-alla bionda scese qualche lacrima e si coprì la bocca con una mano

-sono una stupida..lo so..mi dispiace..-
Axel poi la spinse più dentro nella stanza e chiuse la porta alle spalle
Accese la luce e la bionda si guardò attorno, era la camera di Axel

[Continua]

Mi Ami?  /☆Axel Blaze☆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora