11.
Cara Adele, sono la tua mamma.
Se stai leggendo questa lettera probabilmente non mi hai conosciuta e mi dispiace che le cose siano andate così. Mi sarebbe piaciuto guardare il tuo bel visino, sentire il tuo profumo dolce, stringerti al petto quando avevi paura, riempirti di baci e strapparti un sorriso.
Mi sarebbe piaciuto ma purtroppo non è successo.
Non ti ho conosciuta ma ti ho sentita, sin da quando eri un piccolo puntino dentro di me, sin da quando ho scoperto che c'eri e che il mio corpo era il tuo rifugio, il battito del mio cuore il tuo. E ti ho amata sin da quel preciso istante.
Non conosco il tuo aspetto ma ho sempre pensato che saresti stata bellissima e sono sicura che lo sei.
Ti immagino con gli occhi di tuo padre, profondi e scuri e pervasi da quella malinconia che li rende uno specchio perfetto, con i capelli rossi di mia madre e il sorriso furbo di tuo zio Klaus. Le guance rosate come Rebekah, la dolcezza di Freya. Ti immagino con la pelle chiara come la mia, la risata di mio padre, il coraggio del tuo. Ti immagino felice come meriti di essere e sono certa che tuo padre farà di tutto per renderti sempre tale.
Ti immagino piena di perché, colma di domande, affamata di risposte. Cercale tutte, amore mio. Senza timore.
Non sarò lì per aiutarti a trovarle ma posso rispondere alla domanda che sono certa ti peserà al centro del petto:
"Perché la mia mamma non è qui?"
Non sono lì perché ti ho amata, ti amo e ti amerò e ti ho protetta con tutte le mie forze. Lo rifarei un milione di volte senza pensarci nemmeno un attimo e neanche per un secondo tu devi credere che sia colpa tua. Quello che devi fare è vivere. Vivere fino in fondo, vivere tutto.
E devi prenderti cura di tuo padre perché sei tutto ciò che ha e tutto ciò che gli sta a cuore. Proteggilo quel cuore, mia dolce Adele, perché è più fragile di quanto si pensi.
Sii felice mia nobile Adele, sii fiera e sii sempre te stessa.
E ricorda che io veglio su di te... Sempre e per sempre.
Con infinito amore, la tua mamma.
Allison piegò il foglio e lo inserì piano dentro la busta bianca che aveva sistemato poco distante. Si diede una carezza al pancione e si alzò: New Orleans era cupa quel giorno, il cielo minacciava pioggia e l'aria si era fatta fresca. Esattamente in linea con il suo stato d'animo. Ripose la lettera in un cassetto annotando mentalmente che doveva dire a qualcuno dove trovarla in caso... in caso le cose fossero andate male. Decise che lo avrebbe detto a Hayley perché sentiva che era l'unica a capirla fino in fondo.
"Allison?" proprio l'Ibrida fece capolino nella stanza ed Allison respirò a fondo prima di voltarsi a guardala. "Freya ha preparato del tè, perché non vieni di sotto a berne una tazza..."
"Ho scritto una lettera per mia figlia. L'ho messa in questo cassetto" Allison lo indicò con la mano. "Nel caso dovesse succedermi qualcosa e non... non potessi conoscerla, potresti per favore dire ad Elijah che è qui? Così potrà conservarla per quando lei sarà in grado di leggerla."
Hayley deglutì a vuoto, le si avvicinò e incrociò le braccia sul petto. "Tu conoscerai tua figlia, Allison. Non permetteremo a nessuno di farvi del male."
L'altra abbassò gli occhi per un istante accennando un sorriso nervoso. "Apprezzo il vostro aiuto, ma dobbiamo essere realisti, Hayley; i miei nemici sono degli angeli a cui basterebbe schioccare le dita per distruggere l'intera città. Le possibilità che qualcosa vada storto sono più alte di tutto il resto. Io non..." la voce le tremò, lei si schiarì la gola per riprendere il controllo. "Io non mi arrenderò di certo, ma Elijah si rifiuta di guardare in faccia la realtà e io ho bisogno di sapere che qualcuno darà quella lettera a mia figlia se dovessi morire. Ti prego, promettimi che ti assicurerai che la riceva."
L'Ibrida annuì. "Va bene" le sussurrò. "Lo prometto. Ora calmati però, il tuo cuore sta battendo all'impazzata e anche quello della bambina."
Allison si mise a sedere sul letto. "Credo che mi stenderò per un po'."
"Sì, è meglio. Tornerò più tardi a vedere come ti senti, okay?"
La cacciatrice allungò la mano e strinse quella di Hayley. "Grazie. Non mi devi nulla e hai tutte le ragioni per odiarmi eppure sei qui a darmi una mano. Grazie."
La donna abbozzò un sorriso. "Riposati adesso."
Allison lo fece.
****
Quando aprì gli occhi, fuori era buio ma non sapeva quante ore aveva dormito esattamente. Quello che sapeva era che Elijah era nella stanza, lo percepì immediatamente. Piano e goffamente si alzò a sedere e si voltò per incontrare il suo sguardo. "Ciao" gli sussurrò con un sorriso.
Lui ricambiò, si sedette sul letto e la baciò con dolcezza, stringendole il viso tra le mani. "Ciao" replicò poggiando una mano sul ventre tondo. "Ad entrambe."
Allison rise prima di baciarlo di nuovo. "Quanto tempo ho dormito?"
"Qualche ora."
"Era giorno quando mi sono sdraiata e sembra notte fonda ora" disse lei guardando fuori dalla finestra. "Quante ore esattamente?"
"Più o meno quattro. Ma Hayley ha detto che ne avevi decisamente bisogno."
La cacciatrice si strofinò gli occhi. "Quattro ore" mormorò. "Il paradiso vuole nostra figlia per farne un tramite universale, i fedeli di Michael probabilmente mi cercano, Gabriel non si vede da giorni e Freya è costretta a rinnovare l'incantesimo di protezione ogni giorno invece di vivere la sua vita senza preoccuparsi di me. Senza contare che ogni singola persona che mi sta accanto, in questo momento, rischia di morire e io cosa faccio? Dormo per quattro stramaledette ore. Sono pessima, sono davvero senza speranza."
Elijah si tolse la giacca e si sedette più vicino a lei, la prese delicatamente per le spalle, poi una mano si perse tra i suoi capelli morbidi. "Hey guardami Allison, guardami" lei lo fece. "Porti nostra figlia dentro di te e hai la responsabilità più grande di tutte. La situazione è complicata? Sì lo è, ma tu stai andando benissimo. Devi stare tranquilla, devi lasciare che sia io ad occuparmi di tutto, hai capito? L'unica cosa che tu devi fare è riposare e non agitarti."
"Non so se riesco a farlo, El."
"Devi provarci. Devi farlo per la nostra bambina. Il suo cuore batte fortissimo, esattamente come il tuo. Se non sei tranquilla neppure lei lo è e questo non va bene."
Allison respirò a fondo un paio di volte, poggiò entrambe le mani sul pancione e quelle di Elijah si posarono sulle sue. "Mi dispiace" gli disse. "Non volevo farla agitare."
"Va tutto bene" la rassicurò lui con un sorriso. "Metteremo tutto a posto. Fidati di me, okay?"
"Lo faccio sempre" lei si allungò per baciarlo. "Ti amo."
"Ti amo anche io" l'Originale le baciò la fronte. "Andiamo di sotto adeso, devi mangiare qualcosa."
Fu allora che Balthazar fece la sua comparsa, con un fruscio di ali e un bicchiere di bourbon. "Che casa gigantesca" commentò prima di guardare Allison con un sorriso. "Ciao bellissima, mi hanno detto che tu e la tua bambina avete bisogno di un bodyguard" fece una specie di inchino. "Al vostro servizio."
Allison non poté fare a meno di sorridere leggermente sollevata.
STAI LEGGENDO
The Natural Order
FanfictionCrossover tra The Originals e Supernatural con un pizzico di Constantine e TVD Quando Freya Mikaelson le telefona per chiedere aiuto in merito alla drammatica situazione venutasi a creare con Lucien e la sua trasformazione in una specie di Ibrido...