Capitolo 48 "Almeno tu..."

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P.O.V Alessia

In questi giorni Michele passava un sacco di tempo in studio di registrazione.
Sicuramente stava lavorando sul suo nuovo album ma qualcosa mi diceva che non era solo questo.

Il compleanno di Michele si stava avvicinando e noi ragazzi stavamo già progettando tutto.

Ero al telefono con Sofia quando sentii il campanello di casa suonare.

Mi alzai dalla sedia per poi andare ad aprire la porta.

Il volto di Michele si aprì in un sorriso appena mi vide.

Indossava una semplice maglietta nera e una giacca sopra, con i suoi soliti jaens.

Salutai velocemente Sofia.

"Ehi" dissi dopo aver chiuso la chiamata

"Ciao bimba" sorrise prima di darmi un bacio sulle labbra

"Cosa facavi?" Chiese dopo essere entrato

"Stavo finendo di studiare" risposi risedendomi al tavolo dove erano sparsi i miei libri

"Allora aspetto che tu finisca"

Si sedette sul divano e non fiatò fin quando non fui io a rompere il silenzio chiudendo il libro di scuola.

"Finito" esclamai alzandomi

"Bene, ora corri a prepararti, ho una sorpresa per te" sorrise

Sorrisi guardandolo.

"Ma non senti freddo?" Chiesi indicando la sua maglietta a maniche corte

Lui scosse la testa.

"Cioè in estate indossi pure le felpe e poi in inverno metti le t-shirt?" Risi

Lui annuì.

"Tu sei pazzo!" Esclamai

Mi prese per i fianchi, baciandomi.

"Di te" mormorò

"Smielato" lo presi in giro facendolo ridere

"Può darsi, ora vatti a preparare" mi lasciò andare e io corsi in camera.

Era quasi dicembre e fuori faceva freddo.

Indossai dei pantaloni neri, una maglietta e la giacca grigia di Michele.

Ritornai in salone, presi il cellulare e le chiavi di casa per poi uscire.

"Ma questa è mia" rise indicando la giacca

"Errato. Era tua, ora è mia" risi

Lui sbuffò ma dopo sorrise.

"Sarà almeno due taglie più grandi" rise

Risi.

Era vero. Le maniche superavano le mie mani e la giacca mi arrivava un po' più giù della vita ma mi piaceva.

In più io non avevo le spalle larghe come le sue e quindi non la riempivo tutta.

"A me piace così"

Rise avvicinadomi a sé per un fianco.

"Ti sta bene comunque" mi sussurrò all'orecchio

Rabbrividì ma poi sorrisi.

"Lo so" gli feci la linguaccia

Rise.

"Dove andiamo?" Chiesi mentre salivo nella sua macchina

"Sorpresa"

Io sbuffai.
Mi piacevano le sorprese ma odiavo non sapere le cose.

Il viaggio fu molto silenzioso e dopo una ventina di minuti lo vidi parcheggiare.

Quei maledetti occhi verdi {Michele Bravi♡}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora