Capitolo 39 "Ti farò venire i brividi..."

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Un altro giorno di noia era passato, seduta come al solito su questo noioso divano mentre Michele entrava ed usciva da casa mia manco fosse una stazione.

E io ero stufa di avere questa gamba ingessata e non poter fare niente se non guardare quel ragazzo che cercava di intrattenermi.

Però mi intratteneva eccome, ogni volta, era come se sparissi tra quegli occhi verdi.

"Basta non c'è la faccio più" sbuffai sdraiata sul solito divano con Michele che rideva

Lui era seduto e io avevo la testa poggiata sulle sue gambe.

Oggi aveva i capelli all'insù, indossava una maglietta nera sotto una giacca di jeans aperta e i pantaloni intonati.

"Oh dai non fare la melodrammatica" ridacchiò lui facendo spuntare due fossette adorabili

"Provaci tu a stare un mese seduto sul divano ad annoiarti" sbuffai

"In un certo senso lo sto già facendo" rise accarezzandomi i capelli

Ridacchiai allungando una mano per sfiorargli il ciuffo disordinato.

Lui sorrise.

"Ma non hai una gamba ingessata!" Mi lamentai alzando il busto

"Dai, vedrai che passerà in fretta, in fondo manca meno di una settimana e te lo toglieranno" mi rassicurò lui accarezzandomi la schiena

Sbuffai cercando le stampelle sul pavimento che però non trovai.

"Dove hai messo le stampelle?" Chiesi

"Perché? Che vuoi fare?" Rispose sospettoso

"Voglio andare a fare un giro dai" dissi cercando di alzarmi

"Bimba lo sai anche tu che non puoi" ribatté Michele tirandomi verso il divano

"Cazzo non riesco più a rimanere seduta, lo vuoi capire?!" Sbottai dimenandomi per alzarmi

"E se ti fai male? E se cadi?" replicò alzandosi dietro di me

Mi appoggiai a un bracciolo del divano per sorreggermi.

"Dove hai messo le mie stampelle?!" Chiesi ancora

Vidi Michele incrociare le braccia al petto e stringere le labbra.

"Non te lo dico" disse infine sollevando gli angoli della bocca

Sbuffai irritata.

"Sarai stronzo?!" Esclamai iniziando a saltellare per la stanza

Vidi Michele ridacchiare.

Andai a cercare in giro però non riuscì a trovarle.

"Dove cavolo le hai messe?!" Urlai dall'altra stanza

Mentre facevo un paio di saltelli, per poco non caddi per terra, ma fortunatamente Michele mi afferrò per i fianchi ristabilendo il mio equilibrio.

"C'è mancato poco" sospirai appoggiando le mani sulle sue spalle per tenermi in piedi

Lui sorrise avvicinando il suo viso al mio.
Deglutì nervosa.

"Sei imprudente" sussurrò puntando le sue iridi su di me

"Sono stufa, che è diverso" risposi sbufffando

"E io estremamente confuso" mormorò poggiando una mano sulla mia schiena per avvicinarmi di più a lui

Arrossì, lo capì dal calore che sentii propagarsi sulle mie guance.

"Da che cosa?" Sussurrai balbettando un poco

Eravamo troppo vicini, le nostre labbra si sfiorarono, e il suo sguardo non faceva che ricadere verso di esse.

"Da te" disse per poi premere le sue labbra sulle mie

Il mio cuore iniziò a battere freneticamente, non mi ero mai sentita così viva come in quel momento.
Non riuscivo a credere che stesse succedendo veramente.

Le sue labbra si muovevano esperte.
Risposi timida al bacio.

Affondai una mano tra i suoi capelli per poi staccarmi un attimo per riprendere fiato.

Ma neanche due secondi dopo sentì il ragazzo ritornare sulle mie labbra.

Mi lasciai sfuggire un sospiro mentre mi baciava ancora.

I suoi movimenti erano famelici, veloci, ma le sue labbra erano dolci sulle mie, delicate.

Poco dopo mi staccai e lui fece per riavvicinarsi a me, io gli poggiai una mano sul petto, per fermarlo.

Non capivo cosa gli prendeva.
Sembrava aspettare questo momento da tempo.

"Michele..." sospirai

Aprì gli occhi incontrandone un altro paio di colore verde.

Appoggiò la fronte sulla mia, il mio respiro era pesante, esattamente come il suo, sotto la mia mano riuscivo a percepire il battito del suo cuore, veloce come il mio.

Adesso che lui si era allontanato riuscivo a pensare più lucidamente.

Non sapevo che dire, non sapevo che fare.

Michele aveva ancora una mano sulla mia schiena e l'altra appoggiata sul mio fianco.

Ormai le parole non servivano più.

Indugiai sui suoi occhi per poi nascondere il viso nell'incavo del suo collo mentre cercavo di regolarizzare il respiro, le braccia di Michele mi stringevano.

L'odore di Michele mi riempì le narici e un piccolo sorriso spuntò sulle mie labbra.

Credo che le cose d'ora in poi sarebbero cambiate.

~Spazio Autrice~

Dite che ce l'hanno fatta stavolta? Be' staremo a vedere.

Lasciate una stellina o un commentino per farmi sapere cosa ne pensate.

Ciaoo😊🤙

Quei maledetti occhi verdi {Michele Bravi♡}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora