Capitolo 9 "Non esistono le regole..."

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"Allora che prendi?" Chiese lui

Eravamo andati in un piccolo locale per prendere qualcosa da asporto e tornare successivamente in hotel.

"Mm...penso che prenderò un panino, tu?" Dissi

"Solo un'insalata, sto a dieta" sorrise

"Ma va levete va" risi e lo spinsi leggermente

Poco dopo arrivarono le nostre ordinazioni e così ritornammo in stanza.

"Che tristezza quest'insalata" esclamò Michele aprendo il piccolo contenitore

"Ti prendevi un panino" risi e diedi un morso al mio pasto

"No, se no poi divento ancora più ciccione" afferma

"Tu sei tutto matto" affermai scuotendo la testa divertita

Finimmo di mangiare velocemente parlando di tutto.

"Sei tutta sporca" rise lui

"Dove?" Chiesi

"Sulla faccia" rispose ovvio

"Ma va?" Alzai gli occhi al cielo esasperata

Lui sbuffò divertito e prese un fazzolettino.

"Tieni" me lo porse e mi indicò il punto

Mentre cercavo di pulirmi, lui inziò a raccogliere le cartacce.

"Be' che facciamo?" Chiese lui dopo aver ripulito tutto

Alzai le spalle e mi tirai in piedi.

"Non lo so però vorr-" mi interrompei quasi subito sentendo un improvviso giramento di testa e per poco non persi l'equilibrio

Mi portai la mano in fronte e cercai di restabilizzarmi mentre sentii un braccio di Michele avvolgermi la vita.

"Alessia!" Esclamò preoccupato

In un altro momento tutta questa situazione mi avrebbe fatto arrossire, ma ora quasi non me ne accorgo.

Così com'era arrivato, il mal di testa passò in un attimo e tutto sembrò ritornare alla normalità.

"Tutto okay" esclamai guardandolo

"Mettiti seduta un attimo" mi fa sedere dov'ero prima e si allontanò per poi tornare con un bicchiere d'acqua in mano

"Tieni" me lo porse e io lo presi

"Grazie" mormorai e lo portai alle labbra

"Come stai?" Chiese dopo aver posato il bicchiere

"Sto bene, era solo un giramento di testa" dissi

Lui mi guardò ancora preoccupato.

"Sicura?" Domandò

"Si Michele, tranquillo...capita con questo caldo e tutto lo stress, ad esempio quando faccio movimenti troppo bruschi o...si insomma, capita a volte" cercai di tranquillizzarlo e sorrisi leggermente

Lui mi guardò un attimo, poi annuì e si sedette accanto a me.

"Vuoi andare a fare un giro?" Chiese lui poco dopo

"Non mi va" sbuffai e mi buttai sul letto di schiena

"Sono stra piena" mi lamentai e lo sentii ridacchiare

"Allora rimaniamo qua" affermò e si sdraiò accanto a me

"Quando tornerò a casa dovrò rivedere i miei genitori" sbuffai

"È una bella cosa no?" Chiese lui voltando la testa verso di me

"Non siamo esattamente in buoni rapporti" gli spiegai

"Tu sai che puoi contare sempre su di me, vero?" Si mise seduto e mi guardò

Non gli risposi. In effetti non lo sapevo, non ci conoscevamo da molto, cioè io lo conoscevo da tanto, lui invece no.

E io nella realtà non so che persona sia, anche se lo sto già capendo.

"Io ci sono Ale, per qualsiasi cosa" disse quando mi tirai su per guardarlo meglio

"Grazie" sussurrai

Lui accennò un sorriso e mi strinse delicatamente la mano.

Ci guardammo in silenzio, nessuno disse niente e c'era un velo di imbarazzo tra noi.

"Ehm, è-è meglio che vada...d-devo ancora finire di fare la valigia" arrossì e mi alzai, allontanandomi da lui

"Vuoi che ti accompagni?" Si alzò subito dopo di me

"No, non ti preoccupare, ci vediamo in stazione" lo guardai un attimo e lui annuì

"Ciao" mormorò prima di vedermi uscire

***

Ritornai dai miei zii e finì di fare la valigia.

"Scrivimi ogni tanto e tienimi aggiornata" disse Giorgia

"Certo" l'abbracciai

Poi salutai i miei zii e chiamai un taxi per andare in stazione.

A Roma c'era un traffico bestiale.

Ma alla fine riuscì ad arrivare in tempo.

Aspettai l'arrivo del treno e mi guardai in giro per cercare i capelli disordinati di Michele, ma non lo trovai da nessuna parte.

Mancavano dieci minuti all'arrivo del treno e la mia ansia cresceva, soprattutto se pensavo che avrei rivisto i miei genitori.

Così alla fine decisi di scrivere a Michele per la troppa noia.

-Ehi ma dove sei? Il treno sta per arrivare

La sua risposta non tardò ad arrivare.

-Sono per strada. Mi sono appisolato e non ho visto l'orario.

Risi alzando gli occhi al cielo. Sempre lo stesso.

Poco dopo il treno arrivò e io mi affrettai ad entrare.

Mi sistemai e cercai di mettere la valigia al suo posto ma c'era qualcosa che la bloccava.

Sbuffai mentre ci provavo.

"Serve aiuto?" Appena sentii la sua voce dietro di me, sorrisi

Mi girai verso di lui e annuì.

Michele prese la valigia e cercò di sistemarla mentre io mi sedetti al mio posto.

"Ma che fine avevi fatto?" Chiesi prima di vederlo sedere accanto a me

"Scusa, mi ero addormentato" si grattò la nuca imbarazzato e io risi

Estrassi un libro, che mi ero appositamente portata per far trascorrere il tempo più velocemente.

Vidi Michele farsi delle foto con il cellulare e risi sotto i baffi.
Era buffo mentre faceva le sue facce strane.

"Perché ridi?" Voltò improvvisamente il capo verso di me e sorrise

"Perché sei buffo"

Lui ridacchiò.

Poco dopo si mise a riposare un po' mentre io finivo il mio bel libro.
Qualche volta mi interrompevo per guardarlo, era così tenero quando dormiva.

Passata circa un'ora lo vidi stiracchiarsi.

"Ehi" mormorò

Gli sorrisi.

"Dormito bene?" Chiesi

Lui annuì.

Sospirai e chiusi il libro.

"Perché non ti riposi un po'?" Domandò

"Si, hai ragione" sistemai il libro al suo posto, poi mi abbandonai ad un sonno profondo mentre mi appoggiavo alla spalla di Michele

Quei maledetti occhi verdi {Michele Bravi♡}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora