Capitolo 44 "Golding hands it felt so right"

170 14 9
                                    

Novembre era quasi terminato, e Dicembre oltre al Natale mi ricordava anche il compleanno di Michele, avevo già in mente di preparargli una festa ma dovevo ancora accordarmi con tutti gli altri.

Quel giorno Michele mi aveva promesso di passare a prendermi da scuola per poi fare un giro in centro.
Aveva alcune cosa di cui farsi perdonare. Tipo il fatto di essere sparito gli ultimi giorni e di non essersi fatto sentire minimamente.

Lo sapevo che aveva molto da fare in studio ma un po' mi ero offesa.

Mi aveva chiamato la sera precedente scusandosi per l'assenza e mi aveva promesso di passare il giorno dopo con me.

Le cinque ore passarono più in fretta del solito e come previsto trovai la macchina di Michele parcheggiata davanti alla scuola.

Mi sedetti accanto a lui e lo vidi sorridermi.

Indossava una maglietta nera e sopra una giacca a quadretti, i suoi soliti jeans e i capelli tirati su in un ciuffo disordinato.

"Ehi" si avvicinò a me per scoccarmi un bacio sulle labbra ma io mi spostai

"Che succede?" Chiese preoccupato

"Sono ancora arrabbiata con te per non esserti fatto sentire per due giorni interi" esclamai incrociando le braccia al petto

Lui sospirò passandosi una mano fra i capelli.

"E credo anche che non sia il caso di baciarci qua, potrebbero vederci" continuai

Lui annuì e partì.

Il viaggio passò in silenzio.

Michele parcheggiò in un posto più isolato e si girò verso di me.

"Scusami, mi sono completamente isolato in studio...sono stato là tutto il santo giorno e ho perso la cognizione del tempo, la sera volevo chiamarti ma appena sono tornato a casa sono crollato" disse dispiaciuto

"Ma il giorno dopo potevi chiamarmi" replicai

"Lo so e mi dispiace ma l'ho scordato, Katoo mi ha svegliato dicendomi che dovevamo finire il lavoro di ieri al più presto e io non c'ho fatto caso" finì il suo discorso e rimase a guardarmi

"Ti ho chiamato non so quante volte" replicai

"Avevo il telefono spento" affermò

Sbuffai, ma non riuscivo a rimare arrabbiata con lui per una cosa così, però ero un po' offesa dal fatto che non mi avesse cercato anche se se l'era dimenticato.

Certo, il mondo non girava intorno a me e lo sapevo.

"Ti prego, la nostra prima litigata da fidanzati non può essere per una cosa così stupida" si lamentò

"Una cosa stupida eh?" Sbuffai spostando lo sguardo verso il finestrino

"Ascolta...lo so che avrei dovuto chiamarti ma te la prendi troppo dai" mi rispostò il viso verso di lui

"Oggi stiamo insieme ok? Ti porto in centro e ti autorizzo a portarmi in giro per tutti i negozi che vuoi" sorrisi leggermente

"E stasera se vuoi andiamo al cinema e ti porto a mangiare fuori, che dici?" Sorrise e si avvicinò

"Non riesco ad essere arrabbiata con te Bravi" risposi nascondendo un sorriso con scarsi risultati

"Mi perdoni allora?" Sussurrò spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio

"Forse" mi morsi il labbro mentre lui sorrideva

"Forse? Lo vedremo" ridacchiò prima di prendermi il mento tra le dita e baciarmi

"Stupido" mormorai tra un bacio e l'altro circondandogli il collo con le braccia

"Ora scendiamo?" Chiese sorridendo dopo essersi staccato

Annuì e gli lasciai un ultimo bacio a stampo per poi scendere dalla macchina.

"A proposito...per quanto riguarda la questione di noi due" esitò chiudendo la macchina

"Che intendi?" Chiesi

"Intendo che...dovremmo dirlo ai fan" mi guardò

"Io...non lo so, sono un po' spaventata all'idea" ammisi abbassando lo sguardo

"Non devi, sei fantastica e piacerai sicuramente" sorrise

"Voglio aspettare un po' per dirlo ok? Mi sembra troppo presto" dissi

"Va bene...lo accetto e ti rispetto, aspetterò" mi sorrise

"Ora andiamo"

Passeggiamo per le vie di Milano, guardando i negozi e tutto ciò che ci circondava.

Mi è sempre piaciuta Milano e quando ci siamo trasferiti qua, ero davvero felice.

Trascinai Michele in molti negozi e ne uscì ogni volta con più buste di prima.

Comprai magliette e giacche soprattutto. Odiavo le gonne e i vestiti.

Ma uno attirò la mia attenzione, un vestitino, lungo fino a metà coscia. Era molto bello.

Mi specchiai nel camerino, poi scostai la tendina per far vedere a Michele come mi stava.

Lo trovai appoggiato al muro con le braccia incrociate al petto e un'espressione annoiata.

Appena mi vide la sua espressione si illuminò

Sorrise e si staccò dal muro per venirmi incontro.

"Ma come siamo belle" commentò prendendomi una mano per farmi fare una giravolta

Risi per poi mettermi davanti allo specchio della parete.

"Di solito non mi piace indossare vestiti, ma questo mi piace" ammisi guardandomi allo specchio

Sentì Michele ridere mentre mi stringeva le braccia alla vita.

Mi baciò la pelle sotto l'orecchio e il suo respiro mi fece il solletico.

Poi estrasse il cellulare dalla tasca e scattò una foto.

"Dove la metti?" Chiesi girando il viso per guardarlo

"Da nessuna parte...finché non si saprà della nostra storia" mi lascia un bacio sulla guancia, poi si allontanò

Ritornai nel camerino per rivestirmi e alla fine presi il vestito.

"Ora...cosa vuoi fare di bello?" Mi sorrise Michele uscendo dal negozio dopo di me

"Stare con te" mormorai

Passeggiamo per un po', poi mi fermai improvvisamente davanti ad una gioielleria.

"Hai visto qualcosa che ti piace?" Chiese Michele al mio fianco

In realtà si...in vetrina c'era esposta una bellissima collana argentata.

Ma cavolo se costava.

"La vuoi?" Chiese

"Sì...poi guardo il prezzo e non la voglio più" sorrisi

"Te la compro io" mi sorrise

"Ma che sei pazzo? Hai visto il prezzo?" Esclamai

Lui annuisce.

"Non fa niente tranquillo, non sei obbligato a prenderla" dissi

"No davvero, se la vuoi..." lo interruppi

"Non ci provare neanche...sarai dolce e tutto il resto, ma non devi, davvero" gli presi la mano e lo trascinai via

Lui sbuffò.

"Va bene...ma adesso andiamo a cambiarci per andare a cenare che si sta facendo tardi" mi sorrise

Arrivammo alla sua macchina e lui mi accompagnò a casa.

"Ti passo a prendere tra mezz'oretta va bene?" Mi sorrise e io annuì

"A dopo" gli lasciai un veloce bacio a stampo e scesi dalla macchina con tutte le buste.

"Ciao" mi sorrise, poi ripartì

Quei maledetti occhi verdi {Michele Bravi♡}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora