Sei la mia rovina 3.

Capitolo 58

JACE'S POV.

Ieri sera, Nicole mi ha chiamato.
Era preoccupata, agitata e parlava a vanvera, senza mai fermarsi.

All'inizio non riuscivo a capire nulla, provavo a parlarle per farla calmare.

Ha iniziato a calmarsi, prendendo dei bei respiri profondi.

Almeno ci avrei capito qualcosa.

Ricordo ancora le sue parole, fredde, quella paura che hanno smosso in me un panico totale, da portarmi talmente in basso da cercarla tramite messaggi.

Grace non stava bene, aveva visto i genitori della mia piccolina e tra una chiacchierata e l'altra gli hanno detto di un malore, avuto dalla sua migliore amica.

Ho mandato tutto a fanculo, il mio addio, la promessa di non pensarla più, di fingere di stare bene.

Il mio pensiero fisso era su di lei, la mia Grace, la mia piccolina.

Ho iniziato a tremare quando, ho letto incredulo quella parola.
È stato come sentire una rottura definitiva, il mio cuore gelare e la mia anima inginocchiarsi e pregare che non sia così.

Che io non abbia rovinato tutto e che Grace non ne stia pagando le conseguenze.

GRACE'S POV.

Stamattina, il telefono ha iniziato a suonare come se fosse posseduto.
Non voleva saperne di stare zitto.

O meglio, chi stava chiamando non si dava pace.

Da quella sera, ho il terrore a stare da sola la notte e di conseguenza a dormire da sola.

Morfeo riesce a farmi visita solo in compagnia di mio fratello.

Luca, credendo che stessi ancora nel mondo dei sogni, in caso sai che sogni.
In realtà sono incubi.

I sonniferi funzionano, ma non possono fermare il lato oscuro della mia mente a ferirmi.

Riuscivo a sentire poco, ma quello che bastava.
Prima il tono di voce di Luca era uguale a quello di uno zombie.

Di colpo, dopo alcuni secondi di silenzio, forse minuti, si sveglia.

La persona con cui sta parlando deve aver detto qualcosa che lo ha colpito.

Resto a letto ancora venti minuti, fingendo di non sapere nulla e di essermi svegliata ora da brava bimba, scendo in cucina.

"Buongiorno"
Sbadiglio, prima di andarmi a sedere.

Prendo il latte e lo verso nella tazza che poi sarà riempita anche da dei cereali.

"Indovina un po' chi mi ha chiamato stamattina"
Luca è super attivo, io no.

"Non lo so, ho troppo sonno per pensare"
Taglio corto, magari lui voleva giocare.
Peccato per lui che non sia il momento.

"Dimitri, dovremmo andare in Russia fra sei mesi"
Ride.

Perché ride?

"Ok, alla fine è giusto così.
Dobbiamo fargli una visita"
Prendo subito la parte del mio fratellastro.

"Non è una visita.
Ci ha invitati per il suo matrimonio"