Capitolo 61

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LUCA'S POV.

Verso mezzogiorno mi fermo di fronte la vecchia scuola di Grace.

Aspettare in se un'ora senza far nulla è una palla, ma se devo fare questo per vedere la mia Milly.

Va bene così.

Non faccio altro che tenere tra la mano il telefono, provare a fare qualche passo in modo tale da ingannare il tempo.

E finalmente la lunga ed interminabile tortura, finisce.

Vedo la mia ragazza con lo zaino pendente da un lato, la bretella su una spalla sola, i capelli sciolti, un maglione azzurro con delle strisce bianche sulle braccia.

Saluta le amiche, scambia qualche parola e quando, senza accorgersi della mia presenza, va avanti.

"Allora se non mi saluti, meglio tornare a casa"
Speranzoso in qualche sua reazione da pazza, sorrido.

Vedo la sua testa muoversi a destra e sinistra.
Per facilitarle la ricerca mi avvicino.

Sono ad un metro di distanza, i suoi occhi si illuminano appena vedono i miei.

Ci abbracciamo, dopo aver fatto cadere lo zaino a terra ed essersi catapultata su di me.

GRACE'S POV.

"Quindi stasera usciamo.
Ma potresti dirmi dove andiamo?"
Provo a persuadere il mio ragazzo, nel dirmi dove voglia portarmi tra un paio d'ore con i suoi amici.

Credo che sia solo quest'ultimo particolare a mettermi in ansia.

Sto rovistando nel mio armadio da non so quanto, in cerca di qualcosa di accettabile per stasera.

Sono nella piena fase, del famoso "Non so cosa mettermi" o "non ho nulla da mettermi".

È come se fosse il nostro marchio di fabbrica, in quelle occasioni, per noi importanti.
Il nostro guardaroba da essere pieno zeppo di vestiti, di ogni genere, colore, lunghezza, larghezza e stagione.

Diventa improvvisamente, vuoto.

Allora speri di ricordarti i vestiti o magliettine più carine, ma è tutto inutile perché il tuo cervello ha un blackout.

Ricordare è un'impresa impossibile.

Così le donne entrano nel panico, fino a quando, nei loro ultimi cinque minuti disponibili, trovano qualcosa, ma ancora devono mettersi le scarpe, farsi i capelli e chi truccarsi.

In questo momento ho appena spiegato ai ragazzi, il perché il novanta o ottanta per cento di noi, sono in ritardo.

Sbuffo e sbuffo a ripetizione.

Non so secondo quale benedizione di Dio, trovo qualcosa che messo insieme non è niente male.

Mentre vado in bagno per vestirmi, mi lavo i denti, metto del mascara ed un rossetto nude.

"La mia bambolina è troppo perfetta"
Fred entra senza alcun preavviso, nel bagno.

Resta minuti a fissarsi dal riflesso dello specchio, in maniera focosa e maliziosa senza però lasciar spazio al suo studio sul mio corpo.

"Io dire che possiamo andare"
Allunga la sua mano verso di me, prendo al volo una giacca nera di pelle e con le labbra serrate.
Lo seguo fin in macchina.

Dritti verso una meta a me, sconosciuta.

Sei la mia rovina 3.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora