Domenica..Mi sembra di essere immerso a fissare questo armadio da secoli.
E davvero, non ho la più pallida idea da quanto tempo sto cercando qualcosa da mettere. Non dovrebbe essere così difficile, infondo devo mettermi qualcosa per uscire...ma il problema è....cosa? Non trovo nulla di decente, non so manco il perché. Ne uscirò fuori di testa fra qualche minuto, lo so. Che problemi ho? Tutta colpa di styles...Scendo di sotto a bere qualcosa, magari così facendo mi schiarisco le idee e trovo cosa indossare.
Talmente perso nei miei pensieri che come suona il capannello mi prendo un colpo, sputando l'acqua su tutto il bancone e po' per terra.
Panico.
É impossibile. Non può già essere lui. Afferro il telefono e controllo l'ora, infatti: 14:43.
Troppo presto.Rilasciai un grosso sospiro di sollievo e mi recai velocemente alla porta per aprirla.
"LOUEH" mi trovo due braccia attorno al collo e subito dopo un sorriso a 32 denti davanti al naso.
"Perrie" la saluto. La vedo storcere il naso e spostare l'indice e pollice sotto il mento e scrutarmi da testa a piedi.
"Boo, che hai? Sembri così spaesato e nervoso. Decisamente nervoso" Dice dopo qualche secondo. Ancora devo capire come fa a leggermi così facilmente, nemmeno Michael ci riesce, raramente, ma lei sempre. Deve avere qualche potere strano, devo chiedere a mio fratello dove le trova. E poi, quel nomignolo. Lo odio. Non so nemmeno da dove le sia saltato in mente, ma so che ora mi chiamano tutti così.
" Babe, ha un appuntamento. É da un ora e passa che sta davanti all'armadio come un bacucco, come se sperasse che qualcosa uscisse e gli dicessi ' Ecco, metti me' " saltai sul posto alla voce di mio fratello, dio sono teso più di una corda di violino.
"Non è vero.. solo qualche minuto, stronzo. E poi non è un appuntamento, ma solo un'uscita fra amici..." affermai mettendo il broncio e guardandolo storto.
Mento pure a me stesso.Si mosse e raggiunse Perrie dandole prima un bacio sulle labbra per poi abbracciarla da dietro appoggiando il mento sulla sua spalla e guardarmi con quel ghigno bastardo.
"Fratellino, non sono stronzo, dico solo la realtà dei fatti. Per la precisione sei stato un' ora e ventidue minuti. E ti dico di più; eri talmente concentrato, nel niente, che non ti sei nemmeno reso conto che ero tutto il tempo lì a fissarti " detto ciò scoppiò a ridere ricevendo un pugno da Perrie sul naso, che al contrario, mi stava guardando con uno strano luccichio negli occhi.
"WAAAAAA" urlicchia.
"Devi raccontarmi tutto, ora" dice per poi afferrarmi per un polso e trascinarmi in camera, lasciando Caleb in balia del suo malessere.Mezz'ora dopo ero pronto, vestito e acconciato. Tutto perfetto, lo devo ammettere. Beh, non per questo fa un college di alta moda. Alla fine le ho dovuto raccontare tutto o non mi avrebbe aiutato, diciamo che ero disperato, ovviamente non sono riuscito a raccontargli tutto per filo e per segno, ma una buona parte si e devo dire che non mi sarei aspettato di riuscire a raccontarle certe cose, alla fine mi ha detto cose che mi hanno fatto pensare molto.
Ma no, non posso cedere.
~~~~~~
Dopo una buona mezz'ora finalmente suona il campanello.Mi blocco, incapace di muovermi, sono troppo agitato!
Vedo mio fratello alzarsi per andare ad aprire, dopo aver ricevuto una leggera gomitata da Perrie , notando la mia situazione.Chiudo gli occhi e faccio brevi respiri, non capisco nemmeno come pome possa essere così agitato, infondo è solo un'uscita fra amici.
Si Louis, continua a mentire a te stesso.
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Per farti innamorare di me 《L.S》
FanfictionLouis Tomlinson ha 18 anni e frequenta ancora il quarto anno di scuola superiore per essere stato bocciato. Molti ragazzi ci provano con lui, pur sapendo di non avere speranze. Perché sì, è da un anno che Louis non sorride e non scherza più e allon...