«Ma cosa! Nessuno ne può più Logan.
Il caso è chiuso» aveva risposto di sana pianta Alvin.«Per me no» e con la scatola in cartone sotto il braccio, era uscito per ultimo dalla grande porta in vetro.
Nel frattempo Natalie ed Owen avevano lasciato Faith nelle mani della famiglia, ugualmente e giustamente sconvolta dall'accaduto.
Tutto sembrava continuare nel verso giusto e man mano, tutti erano ritornati alle attività quotidiane senza sorriso.
E i soldi? E il finto interesse? Ora non erano più un problema per quelle persone tranne per Logan, che nel suo ufficio, continuava ad analizzare il contenuto di quelle cassette.
«In tutta la mia vita non ho mai visto una cosa simile» ebbene la numero #2 non era la peggiore.
Altre immagini di violenze fisiche e psicologiche, si alternavano su quello schermo tra urla di dolore e risate di piacere.
«Ora basta» s'era alzato ed era uscito dall'ufficio lasciando la scatola incustodita.
«Logan?» Mike era entrato nell'ufficio e aveva riposto lo sguardo sulla scrivania.
Curioso com'era, si era seduto e aveva azionato la riproduzione dei filmati.«Devo testimoniare tutto questo» aveva preso un foglio ed una penna così iniziando a scrivere, in modo frettoloso e disordinato, una trama per poi andarsene silenziosamente.
Da quel momento era chiaro che il contenuto delle restanti cassette, sarebbe stato rivelato solo a chi avrebbe letto quel libro rimasto inedito.
Mike e Logan erano gli unici a custodire un grande segreto che da quel giorno, nessuno era stato in grado di scoprire.
Due mesi dopo...
«Possiamo cominciare?» aveva detto la donna dinanzi a lei sorridente e perfettamente curata.
«Certo...» s'era seduta il più comodamente e correttamente possibile.
«La tragedia di Golden Lake ha colpito ben settantasette persone portandole via in un modo così crudele, non crede?» aveva iniziato puntandole un microfono contro.
«Lo credo eccome, parlarne per me è ancora difficile»
«Signorina Faith, lei viene considerata il "miracolo" di Golden Lake.
E come il suo nome vuole far intendere, lei è la prova vivente della tenacia e della fede che alcuni dei nostri volontari hanno impiegato durante le ricerche»«Si è vero» aveva tentato di sorridere.
«Dopo la sua meticolosa ed ardua operazione, è ancora qui in un lettino d'ospedale da due mesi» l'aveva guardata con un espressione a dir poco addolorata.
«Ho subito diverse operazioni e i medici hanno reso la mia guarigione il più veloce possibile nonostante le tante difficoltà.
La cosa peggiore di questa terribile esperienza non saranno i segni indelebili sulla mia pelle, bensì quelli prepotentemente scalfiti nella mia mente» aveva raccontato con l'amaro in bocca.«Capisco, l'importante è che il tutto potrà migliorare e che gli effetti non saranno irreversibili come la morte» Faith aveva annuito tristemente a quelle parole.
«Vuole parlarci di qualcosa in particolare?»
«Vorrei prima di tutto ringraziare Owen e Natalie che mi hanno aiutato molto in questi terribili mesi di difficile guarigione» la giornalista le sorrideva dato che non poteva fare altro.
«Ringrazio allo stesso modo il commissario e tutti coloro che hanno creduto seriamente in questa storia» Faith era nervosa, non riusciva ad esprimere quelle forti emozioni che la percuotevano dall'interno.
Un semplice grazie non poteva compensare il dolore che quella situazione aveva recato loro.
Si sentiva anche in colpa nonostante fosse del tutto innocente.«Vuole dirci qualcosa su Golden Lake, su le associazioni criminali che l'hanno caratterizzata da anni?»
«Simon McCartney non parlava altro che di suo padre.
Parlava da solo, immaginava lo spirito di Jamie fiero di lui...era chiaramente malato» i suoi occhi vagavano altrove come se stessero cercando di sfuggire alla visione di terribili ricordi.«Mentre uccideva uno di noi accendeva tutte le luci, doveva guardare negli occhi il povero malcapitato e riprendere con una vecchia videocamera, tutta la sofferenza che quest'ultimo provava» man mano la sia voce diventava sempre più tremolante e straziata.
«E di questi filmati che ne faceva?»
«Aveva una scatola con delle videocassette ma suppongo che abbia caricato quel tipo di contenuti anche sul Deep Web.
So che utilizzava quei video anche per altro ma non voglio dilungarmi»«E sulla famigerata piattaforma del Deep Web ha solo caricato e venduto formati video?»
«Ha venduto organi e altro, ecco perché i corpi sono stati trovati in pessime condizioni» s'era fermata.
«Chi sono queste persone con te presenti?»
«Anastasia Stan e Mike Nelson» i due avevano accennato un sorriso alla videocamera.
«Di cosa vi occupate?»
«Golden Lake ci ha unito come volontari e come questi, abbiamo deciso di fondare un'associazione di volontariato affiliata alla polizia di Float Hall e province» Anastasia insieme al ricco scrittore era riuscita a creare qualcosa di positivo per colmare quel vuoto.
«In questo caso nessuno vincerà nulla e i pochi che aderiranno, lo faranno per una buona causa ma soprattutto per stare bene con se stessi» aveva aggiunto Mike.
«I nostri collaboratori sono Owen, Alvin e Natalie che si sono impegnati e hanno messo l'anima in tutto questo» aveva aggiunto indicandoli in un angolo della stanza.
«Ma ragazzi, chi ha vinto i 500.000$?
«Io, ma ho deciso di donarli alla nostra associazione, gli studi si pagheranno con il lavoro» Owen aveva riso.
«Voglio fare i miei complimenti a questi uomini, a queste donne e al commissario Logan oggi non presente.
Middleware è tutto, linea allo studio».
È bastata una leggenda.
È bastata una persona.
Gli uomini di un tempo, erano alla costante ricerca di una figura che potesse dare loro una risposta alle domande che si ponevano.
Noi siamo come questi ultimi, creiamo leggende per una misera risposta che, essendo troppo pigri, da soli non riusciamo a trovare.
Ed in quel caso, Golden Lake era la leggenda più reale di sempre.
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Golden Lake
Mystère / Thriller«Abbiamo bisogno di volontari, abbiamo bisogno di qualcuno che si faccia avanti...» -Commissario di Middleware «OFFERTA IN DENARO INCREDIBILE!» -Float Hall Magazine «Chi riuscirà a portare a casa i 78 dispersi insieme a 500.000$?» -Middleware news ...