Capitolo XVIII

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«Novità da Golden Lake, commissario?» Mike accompagnato da Anastasia, era entrato nell'ufficio di Logan dopo esser stato contattato da quest'ultimo.

«Ebbene si, tante novità.
Io e Alvin siamo stati chiamati perché hanno bisogno di una mano con le nuove indagini, dato che è stata individuata dalla scientifica una parete sospetta» aveva spiegato facendo sorgere interesse nei suoi interlocutori.

«Parete sospetta? Di cosa si tratta?» avevano risposto all'unisono per poi guardarsi negli occhi, ridendo a causa della buffa coordinazione.

«Potrebbe essere un passaggio segreto o qualche sorta di ripostiglio.
Per quanto riguarda l'arma, se non armi, del delitto ancora nessun ritrovamento» aveva annunciato infine con certo rammarico.

«Logan, ti prego, possiamo venire anche noi? Non vi saremo di alcun intralcio, ve lo prometto» a quel punto il commissario aveva esitato un istante per poi rivolgere ancora una volta, lo sguardo sulla ragazza.

«Logan, ti prego, possiamo venire anche noi? Non vi saremo di alcun intralcio, ve lo prometto» a quel punto il commissario aveva esitato un istante per poi rivolgere ancora una volta, lo sguardo sulla ragazza

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In quel momento era del tutto perplesso.
Con così poca esperienza, sarebbe ritornata in un posto che le aveva recato solo tanto dolore?

«Come volete, a vostro rischio e pericolo» aveva stretto loro la mano sorridendo.

Così i tre, seguiti da Alvin aggregatosi poco dopo, erano stati trasportati in elicottero nuovamente verso Golden Lake.

«Non potevamo viaggiare così anche prima?» sul volto del soldato s'era dipinto un ghigno ironico.

«Smettila Kelley, quella non era di certo una gita scolastica con l'intento di raccogliere funghi; e comunque se non avessimo perlustrato anche Nist Groove, non avremo trovato di certo indizi come il cadavere del povero Aeron» aveva spiegato sbuffandogli in faccia.

E dopo solo quindici minuti, tutti si trovavano al di sopra di quella abitazione maledetta.

«Anastasia, sei sicura?» Mike le aveva accarezzato la spalla e con sguardo rassicurante, sapeva bene come tranquillizzare una persona grazie alla tragicomica esperienza affrontata con Natalie.

La ragazza aveva annuito e seguendo il commissario, s'era inoltrata ancora una volta in quella insolita villa.

«Dove si trova?» aveva chiesto rapidamente Logan non appena aveva solcato l'uscio.

«Lì, sulla destra» un uomo in tuta bianca gli aveva indicato la zona.

«Cartongesso; se solo potessi darle un colpo secco...» e con un agile calcio aveva finalmente rivelato il contenuto di uno strano ripostiglio: il nulla se non vecchi libri.

«No, è impossibile» si era messo le mani tra i capelli.

«Logan calma, perché tenere nascosti dei libri? Ci sarà pur un motivo!» Alvin ne aveva aperto uno, mostrandone il doppiofondo con all'interno una videocassetta.

«Anche qui ne abbiamo una!» e così man mano ne vennero fuori ben sei.

Logan aveva deciso che al più presto bisognava analizzarne il contenuto ed infine rimboccarsi le maniche per trovare l'arma del delitto che nonostante tutto, il suo ritrovo non avrebbe cambiato molto la situazione.

Inoltre il commissario desiderava poter parlare con Faith, peccato che, a causa della difficile guarigione che le aspettava, gli avevano pregato di evitare discorsi sulla sua esperienza affinché quest'ultima non subisse ulteriore stress.

In poco tempo, erano riusciti ad accaparrare un lettore VHS ed una vecchia tivù per poter visionare i filmati all'interno delle videocassette.

«Partiamo» e cliccando un tasto, la cassetta di nome "#1" poteva finalmente partire.

"Sono Simon McCartney, ho ventiquattro anni e la mia vita è infelice da quando ho scoperto chi sono davvero..."

Tutti in quel momento avevano compreso a cosa stessero andando incontro.
Anastasia guardava lo schermo con disprezzo, ricordando con quale brutalità non solo abbia ucciso Tania e tutti gli altri, ma anche i suoi genitori che l'attendevano in un obitorio per essere riconosciuti.

"Sono ormai anni che attendo questo momento.
Sono anni, che pianifico tutto quello che succederà da oggi in poi.
Questo sarà l'unico modo per trarre del piacere dalla mia estrema sofferenza..."

E mentre pronunciava quelle parole aveva tra le mani un foglio con ben settantotto nomi inscritti sopra.

"Uccidere sarà l'ultima delle mie azioni; ho bisogno di vederli soffrire, urlare e implorare pietà, quei luridi figli di puttana.
Non troverò pace finché non vedrò il loro sangue scorrere sulle mie mani e sul pavimento di Golden Lake, dove mio padre è stato incastrato e reso colpevole ingiustamente.
Solo a quel punto potrò ritenermi soddisfatto ma prima di tutto, devo contrastare il nemico." e così la prima cassetta s'era conclusa, breve ma coincisa.

«Il nemico eravamo noi» aveva sospirato Logan toccandosi nervosamente la fronte.

«Andiamo aventi» aveva deglutito Mike inserendo la cassetta "#2".

"Eccola qui questa bambolina..." il video era iniziato in modo brusco e traballante, con una ripresa a dir poco sconvolgente: una ragazza priva di qualsiasi vestito in un angolo lercio dello scantinato.

"Non posso mica rovinare cotanta bellezza?" con la mano  aveva sfiorato il viso terrorizzato della donna.

"Ma si, ahah, io posso tutto" non appena aveva stretto tra le mani un oggetto simile ad una forbice, Anastasia aveva chiuso un occhio stringendo i denti, rimanendo sconvolta dalla crudeltà e dalla pazzia che un solo uomo potesse possedere.

"Guardate, sembra burro..." e con voga, continuava a lacerare il corpo di una povera innocente che dal dolore, non poteva fare altro che urlare.

"SMETTILA, TI PREGO!"  implorava la ragazza con la restante voce che le rimaneva.

"Dillo ancora, troia che non sei altro!"

«Questo è troppo» Anastasia s'era alzata con un nodo alla gola.
A stento riusciva a proferire parola.

«Stan, ti capisco» aveva detto Mike che quella volta, era lui a rincorrerla.

«Non puoi capire quanto faccia male.
Cazzo, io volevo far tornare quelle persone a casa dalle proprie famiglie, volevo rendere felice qualcuno e poi me stessa, portando il montepremi via con me...ma cosa sto dicendo, sono solo una persona orribile» aveva continuato in preda alla disperazione.

«Volevi il montepremi, volevi essere felice perché avresti potuto aiutare delle persone?
Guarda che sei forse una dei pochi ad avere avuto delle buone intenzioni.
Golden Lake, ossia una simile tragedia, è stata usata come mezzo di guadagno e la cosa è alquanto spregevole, visto che molti ne hanno approfittato» Nelson la stava guardando sperando di farle capire che il desiderio di rinascita non è un peccato, sempre se vi sono dei fini non malevoli.

Anastasia era triste più che mai.
Il suo tempo, la sua fatica era stata ridotta in un misero cumulo di ceneri insignificanti.
Com'era possibile tutto ciò?

«Basta, questi video sprigionano cattiveria...» Alvin era uscito in fretta e furia dalla sala, mandando a quel paese Logan che si trovava ancora all'interno.

Quella volta sarebbe stata l'ultima in cui Anastasia avrebbe avuto a che fare con quella faccenda.

«Non ne posso più...voglio tornare a casa» aveva detto in preda alla disperazione.

«Un po' di pazienza» aveva urlato Logan dall'interno della stanza.



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