Chapter One

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P r o l o g u e

Nuovo quartiere. Nuovi spazi. Trasferirsi è sempre stato triste per me. Avrei dovuto riadattarmi a quegli ambienti, a quelle persone, alle nuove strade, ai nuovi negozi, ai nuovi autisti degli autobus e dei taxi, alle nuove metro, a tutte le novitá che il trasferimento comportava.
Non avrei rivisto il mio bel panorama collinare, non avrei rivisto tutto quel verde attraverso le vetrate chiare della mia camera da letto. Seul è colma di persone. Troppe persone. E le persone portano al c a o s.
Non riusciró a star zitto, non sarò in grado di non far paura, non sarò in grado di abitare qui.

"Ecco a voi, grazie per aver scelto la nostra compagnia, l'abitazione è vostra"

Quelle furono le uniche parole che mi ricordo dopo quella giornata. Era tutto così stancante.

Nuovo giorno, nuova vita, nuovo nuovo e tutto maledettamente nuovo. Come posso stare tranquillo sapendo che non sarò in grado di svolgere al meglio questa giornata. Osservo il soffitto e mi sollevo in maniera pesante da quel letto, l'unica cosa montata insieme ai pochi mobili della mia stanza. Tanti piccoli scatoloni sono disposti gli uni sopra gli altri in maniera affrettata, dovuti alla mia voglia di dormire di ieri notte. Inizio a prenderne uno e a disporlo sul letto alla ricerca di un taglierino o di un coltello per aprirlo e scoprirne il contenuto.

Foto.

Mi passai una mano tra i capelli scomposti, sono sempre stati scomposti, non hanno una loro vera e propria posizione. A volte li odio perchè vorrei sembrare attraente e non un cagnolino spellacchiato. Sbuffo portando tutti gli scatoloni in casa e noto la mancanza di una scatola a me cara. Quella con dentro tutti i miei ricordi più preziosi. Fin da bambino ho sempre avuto l'abitudine di fare foto e di conservarne così da adulto avrei potuto riguardarle e rivivere quei momenti. Il mio migliore amico lo trova sciocco, ma so che lo dice solo perchè lui non vuole ricordare delle cose, dice che preferisce il presente e vivere giorno per giorno. Sistemo gli scatoloni sul pavimento e mi guardo attorno, non c'è traccia di lui.
Beh, come immaginavo starà ancora dormendo.

"Hoseok! Ho la tua amata scatola"

Sento urlare dall'ultima stanza dell'appartamento. Allora è sveglio, pensai.
Mi avvio a passo rapido nella sua stanza, ancora in disordine, solo ora ha iniziato a dare una ripulita e a sgomberare quegli scatoloni. Gli sorrido gentilmente e mi avvicino al suo letto sedendocimi con un salto. Il materasso a molla scricchiola e il viso di lui si corruccia nella sua solita espressione fredda e distaccata.
"Non rubarmi le scatole Yoongi" dico solamente prendendo tra le mie mani l'oggetto che sono venuto a prendere.
"Che c'è da rubare? Non vale nulla" disse con tono sarcastico "Ho giá le tue foto imbarazzanti"
"Touchè" risposi alzandomi dal letto e dirigendomi verso il soggiorno. Non disse altro, è un tipo silenzioso al contrario mio. So quanto posso dare fastidio eppure a lui non dispiaccio.

Crede seriamente che ruberei quella stupida scatola, pensai. Mi fará impazzire quello sciocco, sempre così allegro, sempre cosí sorridente. Venendo a vivere con lui mi sono reso conto che non avrei potuto fare scelta migliore. Forse lui se ne pentirá di aver accettato di condividere l'appartamento proprio con me, ma fino ad allora spero che vada tutto per il meglio. Ah questi pensieri.
Apro ogni singola scatola che ho in camera, non posso lasciare ancora tutto in disordine. Scatola dopo scatola quella camera vuota ora ha un po' della mia personalitá. I miei cd musicali, i miei spariti e il mio computer sono sulla scrivania. Mi siedo sulla sedia girevole a leggere le ultime cose che avevo composto, straccio lo sparito e lo lancio nel cestino.
È ancora spazzatura, dissi a me stesso, un giorno riuscirò a comporre qualcosa da dedicargli.

La giornata è monotona, abbiamo dovuto spostare, pulire e riordinare tutti gli scatolini che avevano. Ma ne è valsa la pena. Ora l'appartamento è pieno di vita e sembra abitato, abbiamo svolto un ottimo lavoro, noi si che siamo una vera squadra.
"

Ottimo lavoro Yoongi" dissi alzando la mano in cerca di un cinque che venne totalmente evitato poichè il ragazzo è perso nei suoi pensieri, decisi di portare dietro la nuca la mano come se non fosse mai successo niente.
I capelli biondini di lui gli coprivano quasi gli occhi e fu costretto a scostarli appena per permettermene la visuale.
"Non riesco a comporre" disse solamente.
Non ho capito il nesso del discorso, cosí gli risposi solo che mi dispiace e che forse è perchè non aveva ancora toccato del cibo da stamattina. Alza le spalle e prende dalla credenza i due pacchi di Original Ramyeon, gli sorrido andandogli incontro e prendendo una pentola abbastanza profonda e riempiendola di acqua, la metto sul fuoco e attendiamo che bollisca.
"Forse hai ragione tu" disse
"Quello è sicuro" gli risposi trattenendo una risata e Yoongi si volta guardandomi confuso "è sicuro perchè io ho sempre ragione"
Alla conclusione della mia frase mi dà una leggera spinta per poi aprire il pacchetto di Ramyeon e versali nell'acqua bollente: "Se tu avessi sempre ragione il mondo non sarebbe più un posto sicuro" afferma impostando il timer di cinque minuti per farli cuocere.

Yoongi è sempre il solito burlone, pensai.

Hoseok è sempre il solito spiritoso, pensai.

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