Premesse "simpatiche", Copyright e Trama.

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Questa storia è un'opera di fantasia. I personaggi, i loro caratteri e i luoghi citati sono invenzioni dell'autore e hanno lo scopo di conferire veridicità alla narrazione. Qualsiasi analogia con fatti, luoghi e persone – vive o scomparse – è puramente casuale. 
La storia è protetta da copyright, pertanto la copia – anche solo parziale – senza il consenso dell'autore, è severamente vietata e punibile per legge.

Con questa storia intendo in tutti i modi innalzare in modo positivo ed istigare a rischiare, una volta ogni tanto; almeno quando un po' di sicurezza la si trova.
 Nah, ho fatto solo la parodia della premessa di Gravity, sono una fifona del cazzo e vivo nei rimorsi, quindi resto in religioso silenzio.

Ho uno stile di merda, una grammatica che Dante prova pure a rivoltarsi nella tomba ma non ce la fa con il naso che ha, i miei personaggi non hanno una personalità manco a pagarli, e soprattutto: in questa storia non ci sono psicotici sadici giustificati da eventi passati e non ci sono nemmeno idiote che...ah no, quelle forse ci sono. Perdonateme lettori por mi vida loca.

Vi avverto, questa credo sia tutto fuorché una storia d'amore. Quindi bho, andate pure via, ora che lo sapete.

E ricordate: non andate in Havana; lì, ci perdete il cuore.

Ora passiamo alla "trama" ch'è meglio.

***

"Abbiamo sempre la tendenza ad amare ciò che è irraggiungibile."

Inizia tutto con un tramonto. Forse finirà con un'alba, non lo può sapere ancora nessuno. Sappiamo solo che c'è l'estate, c'è una ragazza che sogna troppo, c'è un balcone, c'è un appartamento quasi sempre buio e che ti droga col profumo di candele alla lavanda. Poi c'è una chitarra, un corpo ardente che desidera il gelo, e un corpo che non vive nel presente ma respira nel suo passato. C'è che siamo fatti di momenti, che la magia degli attimi si spezza con un solo respiro, che il numero di un tavolo non può presupporre che il destino esista o meno. C'è che tra lune e soli noi scegliamo sempre di essere meteore, perché poi sappiamo che arriverà il giorno in cui correremo così forte incontro a qualcosa da restarne distrutti. E poi c'è la capitale di Cuba, che forse se non ci fosse stata quella magari 'sta storia manco esisteva. Magari se ne raccontava un'altra. Magari non parlavamo di quanto possa far male restare col cuore a metà, e c'è chi se lo tiene integro perché il dolore è l'unica cosa che riempie il corpo per farlo sentire meno vuoto. Ma in fondo, tra una corda di chitarra e l'altra, e una melodia che sa di rimorso e malinconia, magari può finire tutto in una notte. Magari è solo un attimo.

Ma questo non lo può sapere ancora nessuno.
Devi prima restare con il cuore a metà, e poi magari lo sai.    



Ci si vede prossimamente,
Grazie, xx

Psycho.

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