Bianco

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Che agonia. Questo tempo non passa più. Vedo solo bianco, ovunque mi giri. Perché mi pizzica il petto? È tutto bianco, puro, incontaminato. Violino.
Qualcuno vicino a me sta suonando il Lago Maestoso. Questi violini sono stupendi, quanto sono delicati, eccola lì la nota, perfetta, matematica sonora che rimbalza nel timpano. Non vedo, sto bisbigliando. Non vedo, lo dico più deciso. Aiutatemi non vedo, urlo questa volta. Il violino si ferma. Silenzio. È in questi 15 secondi di silenzio che ti rendi conto di come il tempo sia tutto dentro di te, plasmabile dalla tua percezione (Immanuel Kant). Chaconne in G minore. Mi piace più dell'originale. Perché qualcuno dovrebbe suonare questo pezzo, perché in G minore, come conoscesse i miei gusti. Questa è una delle composizioni che ascolto quando scri...ho una penna in mano. Da quanto tempo ho una penna tra le dita? Ok, ora voglio andarmene. Per favore lasciatemi andare via. Qualunque direzione io prenda non cambia niente, non ci sono muri, tavoli, niente. "Non puoi scappare dalle tue responsabilità" dice una voce. A volte ti fermi per renderti conto di quanto tu sia inerme dei confronti della società. Decidono tutto di te, tu puoi solo brancolare nel buoio, anche se c'è luce. Non puoi scappare, non puoi opporti, decide tutto lei, la società. Ma in ultima analisi cos'è la società? Le persone che ci circondano. Chi sa perché sono così sadiche da giocare con la nostra vita e da darci imposizioni, standard che non possiamo raggiungere, promesse che non possiamo mantenere e ci lascia soli.
Niente a cui aggrapparti. Neanche io ho niente a cui aggrapparmi, dove mi trovo non ci sono muri, tavoli, sedie, mobili, oggetti di una qualunque tipo.
Questo bianco non mi piace. Mi entra dentro, si mischia con me. Non capisco più dove finisco io e dove inizia il bianco accecante.
Perché sta succedendo questo. Mi sto annoiando. Sento il mio umore spegnersi come al solito, eccola. La mia migliore amica. Lei mi è stata vicina quando più ho sofferto, mi ha sempre protetto, ora che mi sta distruggendo non posso mandarla via. Che amico sarei se la abbandonassi ora. Se poi torno a stare male? Meglio essere un cadavere che cammina che provare di nuovo quell'abisso di dolore. La abbraccio. Passa tutto. Gioia, rabbia, paura, tristezza, soddisfazione, ambizione, appetito. È scomparso tutto, come i vecchi amici che svaniscono nel nulla e non si fanno più sentire. Sembrava tutto così vero, sembrava durare per sempre ma non è così. Non ti chiamano più. Si dimenticano di te. Anche le emozioni sono scomparse, come gli amici, come l'amore. Ha dei capelli bellissimi, fluttuano nel vento e sono bianchi. Lei è l'unica che mi sta vicino ultimamente, apatia, credo di amarti. Mi hai salvato dalla follia. Stavo così male che ho iniziato ad impazzire.
Hai distrutto ciò che mi ricondava, quanti se ne sono andati per colpa tua. Non sempre ciò che vi fa stare bene è giusto. Non sempre ciò che dice di amarti fa il bene per te. Fare male è nella natura di alcune persone segnato in modo così profondo che non se ne accorgono.
Mi sveglio.
Era tutto un sogno.
Credo che oggi andrò dall'Ilaria a farmi i capelli bianchi anche io. Tanto ormai io e lei siamo la stessa cosa.
Io e l'apatia.
L'apatia e io.

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