3 La prima donna

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Dopo circa dodici ore, mi risveglio di colpo a causa del forte odore di sangue che emana la stanza in cui mi trovo. Guardandomi in torno mi rendo conto che non è la stanza dove sono svenuta e nemmeno la mia stanza. "Dove mi trovo?" mi chiedo ancora intontita.
«Finalmente ti sei ripresa.»Dice Lucifero, facendomi prendere un colpo.
«Lucifero ma ti sembra il caso di farmi venire un attacco di cuore appena svegliata!?»
«Mon era mia intenzione però é stato esilarante.» Risponde con un sorriso beffardo. Lucifero, senza aggiungere altro, si avvicina alla porta e la apre lasciando passare le tre misteriose figure con il naso coperto da un fazzoletto.
«Questi sono i miei consiglieri, Miriam» dice Lucifero incitandoli a presentarsi.
«Io sono Azazel, mia signora.» Mi dice con un inchino facendo cadere davanti ai suoi occhi ambra i lunghi capelli castani.
«Io sono Belfagor.» Dice il secondo guardandomi con i suoi occhi neri e facendo un gesto con il capo.
In fine si presenta un ragazzo con i capelli neri e una barba piuttosto lunga, che guardo con molta curiosità. Fa finta di non essersi accorto che lo sto fissando, si presenta addirittura mettendosi una mano nel cuore e inchinandosi. «Io sono Dagon, mia signora». Io Sto per ricambiare ma interviene bruscamente Lucifero facendo andar via i suoi consiglieri lasciandomi sorpresa e irritata, lui mi guarda e dice: «Se non te ne fossi accorta. hai delle grosse ferite dietro la schiena e io sono l'unico. insieme alla persona che ti ha medicato, che può sopportare l'odore del tuo sangue senza aggredirti per berlo.»
Spalanco gli occhi e cervo in qualche modo di guardare la mia schiena per vedere lo stato in cui é ridotta, M Lucifero mi ferma e mi fa stendere.
«Non provare a muovermi, incosciente, le ferite potrebbero riaprirsi!»
Con le lacrime a gli occhi, gli pongo una domanda pur sapendo la risposta:
«Le mie ali sono state tagliate vero?»
«Dovevo farlo» mi risponde con molta tranquillità. Vedendo che non rispondo continua il suo discorso.
«Come ti ho già detto, le tue ali bloccavano la tua trasformazione e questo processo é obbligatorio per essere a tutti gli effetti un demone. Ti assicuro che ti ricresceranno, solo io e i miei consiglieri, e adesso anche tu, possediamo le ali qui All'Inferno perché siamo i più potenti. Adesso porterò qui la persona che ti ha curata per farti cambiare le bende. » Dopo quelle parole riesco a tranquillizzarmi. "Chissà come saranno le mie nuove ali", mi chiedo con un pizzico di nostalgia, pensando alle mie vecchie e candide ali.
«Entra pure Lilith.» A sentire quel nome rimango spiazzata e davanti a me appare una donna con dei lunghi capelli neri e occhi del colore della pece con un lungo abito nero.
«Eccomi mio signore. »
Prenditi cura delle su e ferite.» Dice Lucifero uscendo dalla stanza. "Ciao anche a te" penso mentre si chiude la porta alle spalle, dopodiché la concedo mia completa attenzione alla donna che sta cambiando le bende che ho sulla schiena e faccio una domanda così, per rompere il ghiaccio.
«Da quanto tempo ti trovi qui?»
«Da molto prima di te ragazzina. » Risponde in maniera apatica, facendomi capire che non le interessa avere una conversazione con me, ma io, grazie alla mia amica curiosità, le pongo un domanda che mi spaventa: «Sei tu la famosa Lilith?»
Lei sentendo la mia domanda, si blocca per un attimo, ma riprende subito la fasciatura e rispondendo con un flebile "Si" e io continuo a parlare cercando un modo per farmi raccontare un po' della sua storia che è stata quasi sempre omessa nelle scritture e vista in Paradiso come un essere spaventoso e maligno.
«Sai, in Paradiso non sei vista di buon occhio e non capisco perché. Insomma è vero che vivi all'Inferno, ma non mi sembri così spaventosa come dicono.» Affermo dando voce ai miei pensieri.
Lei mi guarda con astio, ma capisco che non è rivolto a me.
«Sai, neanche io vedo di buon occhio il Paradiso e sopratutto Dio che mi ha donato solo disgrazie nella mia esistenza. »Dopo questa risposta si alza per andare via, ma io la fermo e la incito a raccontarmi la sua storia.
«Io vorrei sapere perché sei qui e cosa ti è successo, se per te non è un problema, ovviamente.» Dico sperando che torni indietro.
Lilith sospira e prende una sedia posta di fianco al letto «cosa vuoi sapere in particolare ragazzina?» mi domanda con tono rassegnato «Tuttose ti é possibile, in Paradiso cercano di non parlare quasi mai di te o di Lucifero.» Dico facendo una smorfia.
«Se proprio insisti ragazzina...» «Miriam, chiamami Miriam» la interrompo prima che inizi a raccontare, lei mi guarda e decide di non dare molta importanza alla mia correzione di quel fastidioso soprannome, dopo di che si mette comoda e inizia a parlare.
«Molti secoli fa io e il primo homo, Adamo, fummo creati dalla stessa sostanza primordiale e messi alla pari di fronte alla natura e a Dio, all'inizio ero molto felice col mio amato marito ma dopo il nostro primo rapporto decisi che entrambi, essendo alla pari, potevamo avere pari diritti e doveri, ma per Adamo non era così. Litigammo per molto tempo e senza pensarci due volte mi allontanai dal luogo che ho sempre ritenuto la mia casa...»
«Intendi il giardino dell'Eden?» chiedo per essere sicura di seguire il discorso.
«Si, io ero innamorata di quel luogo, ma non potevo e non volevo sotto stare a un homo che non mi considerava sua pari, perciò scappai lontano ritrovandomi in mezzo al deserto, ma non mi feci scoraggiare e andai avanti ritrovandomi in un'oasi simile all'Eden ma con molti animali pericolosi e lì incontrai dei demoni che decisero di accettarmi nella loro terra. Tra questi c'era anche Lucifero.» dice con un tenero sorriso che mi porta a sospettare che abbia un debole per lui. Vedendo che non le faccio domande continua a parlare.
«Ovviamente l'oasi nascondeva e nasconde ancora oggi la vera entrata dell'Inferno dai pennuti e da umani curiosi. Ma torniamo alla mia storia. Dopo un paio di settimane passate nella più completa tranquillità, donata dal sole caldo e sereno, si abbatté una forte tempesta che cercò di distruggere tutto fino a quando uno spiraglio di luce mi illuminò e una voce adirata mi incitava a tornare quella che un tempo consideravo la mia casa che però a causa di Adamo non sentivo più mia. Puntai i piedi a terra e decisi di restare dove mi trovavo in quel momento ma questo portò nella mia vita molte sofferenze e disgrazie.» Dice Lilith con voce spezzata dalla tristezza.
Io rimango in silenzio per farla calmare un po' e le metto una mano sulla schiena per cercare di confortarla, lei alza lo sguardo verso di me e mi ringrazia silenziosamente, prende un respiro e continua.
«Purtroppo Dio mi aveva dato una tremenda punizione da sopportare come donna, come essere che da la vita. Beh, ecco... Dio mi ha negato di avere la possibilità di dare alla luce i figli concepiti dal l'unione con un essere umano portando i miei piccoli a morire dentro il mio grembo considerato malsano e maledetto per portare avanti la gravidanza di un essere innocente come la più grande creazione di Dio. Adesso Grazie a Lucifero sono una mezzo demone e ho potuto contribuire alle nascite di nuovi piccoli demoni. Purtroppo questa punizione e la mia immortalità mi pesano ogni giorno di più perché non ho mai potuto avere una mia effettiva famiglia. Ma durante la nascita di queste creature della notte però ero molto contenta di essere riuscita ad avere comunque degli essere che posso ancora oggi chiamare figli. Anche Lucifero era molto felice della grande crescita dei demoni e della stabilità che si era creata all'Inferno e in qualche modo per ringraziarlo di tutto quello che aveva fatto per me decisi di concedermi anima e corpo a lui, ma il re non volle perché i suoi futuri eredi dovevano nascere col sangue puro. concepito quindi da due demoni supremi. Devo ammettere che ci restai un po' male ma quello era il volere del Re no?» dice sdramatizzando il suo racconto e ridacchiando.
Io rimasta con la bocca spalancata,e con un po' di tristezza, annuisco alla sua domanda ironica.
«Io vado, cerca di riposare e non macchiare le mie lenzuola col tuo sangue, il dolore tornerà fra poco ma non preoccuparti ragazzina domani sarai completamente guarita e potrai uscire da qui e utilizzare le tue nuove ali, a domani allora.» dice Lilith uscendo dalla stanza.
«Chiamami Miriam» urlo mentre chiude la porta.
"Chissà se domani potrò davvero usare le mie ali. Spero non siano come quelle dei pipistrelli! E perché mi trovo nella stanza di Lilith e non nella mia?".
Con questi pensieri in testa mi addormentato profondamente per la troppa stanchezza.

Buongiorno a tutti ^^ spero che questo nuovo capitolo sia di vostro gradimento XD.
Detto questo ci ringrazio e ci consiglio di ascoltare "Shangri-La" dei VIXX che potrete trovare in sub ITA su Ottokajifansub di YouTube u.u.
Un bacio 😘.

Una nuova vita all'infernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora