12. Presentazioni

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Finalmente eravamo arrivati a Londra.

Dire che ero agitata era poco.

Prendemmo i bagagli e aspettammo mia sorella.

"Agitata?"

Mi chiese.

Sospirai.

"Un po'... Tu?"
"Anche io. Ma calma e sangue freddo."

Gli sorrisi e gli presi la mano, finché non sentì una voce famigliare.

"Emily!"
"Beth!"

Corsi ad abbracciarla.

"Come stai?"
"Bene e tu?"
"Bene. È lui giusto?"

Annuì.

Andammo verso Tom.

"Piacere Beth."
"Tom."

Si strinsero la mano.

"Potete contare su di me. E congratulazioni per il bambino."
"Grazie. E sono molto felice che tu mi abbia accettato."
"Ma figurati! Sei il fidanzato di mia sorella e padre del mio nipote. E non mi importa se avete dieci anni di differenza, l'amore non ha limiti."

Le sorridemmo ed entrammo in macchina.

"Jason è già a casa?"
"No, ma c'è Rose, a lei l'ho detto. Stava per svenire, ma in fondo è contenta."
"Ah, ok..."

Arrivammo a casa mia. Casa dolce casa. Rivedere le strade di Londra mi ha fatto uno strano effetto.

Entrammo.

"Emily o mio Dio."
"Rose!"

La abbracciai.

"Che pancione! Ciao nipotino mio!"

Dissi abbassandomi all'altezza del suo pancione.

"Tu dovresti essere il padre di mio nipote."
"Si! Piacere Tom."
"Rose. Fa un passo falso, e sei morto."
"Oh ok..."
"Rose..."
"Shhh. Accomodatevi."

Andammo in cucina e ci sedemmo.

"Jason dov'è?"
"È andato un attimo a casa. Sta rivedendo un attimo la stanza del bambino."
"Ah ok. Ma quindi scoprirete il sesso del bambino quando sarà nato?"
"Si, anche se è straziante..."
"Immagino. Come lo chiamarete in base al sesso?"
"Se è femmina Kate, se è maschio Alex."
"Come la mamma e il papà."
"Si, ma questo lui non lo sa."
"Rose..."

Iniziai a piangere e lei mi abbracciò.

"Erano speciali anche per me."

Le sorrisi.

"Noi andiamo in camera mia."
"Va bene."

Disse lei, asciugandosi una lacrima.

Io e Tom andammo su con le valige.

Mi buttai letteralmente sul mio letto.

"E questa sei tu da piccola?"

Chiese, indicando una foto di me travestita da coccinella.

"Oh sì... Sono imbarazzante. Non so perché mi ero travestita da coccinella, poi era halloween. La coccinella non fa paura."
"Ma si... Eri bambina."
"Già."

Mi abbracciò da dietro, per poi cominciare ad accarezzare la mia pancia.

"Il nostro bambino sarà bellissimo. Avrà i tuoi occhi."
"No quello spero che avrà i tuoi di occhi."
"Allora avrà il tuo sorriso, che accende il sorriso di ogni persona."

Mi voltai. Presi il suo volto tra le mie mani e lo baciai.

"Vi amo."
"Anche noi. Con tutto il nostro cuore."

In love with my English's teacher ~Tom Felton~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora