Shadowhunters - Città di Marmo
7 - Black and Gold
POV ISABELLE
-Isabelle...-
Una voce lontana mi chiamava.
-Isabelle...-
Una rassicurante voce lontana mi chiamava.
-ISABELLE!-
Ooops... la voce aveva perso la pazienza!
Aprì piano un occhio, visto che non potevo aprire l'altro, gonfio e violaceo com'era.
-Ombra?- sussurrai.
-Chi altri poteva essere?- rispose, sarcastico.
-Cos'è successo?-
-Melchizedeck. E' venuto a farci un'altra delle sue visitine.- rispose, sbuffando.
-Come hai fatto?-
-Come ho fatto a fare cosa?- chiese, confuso.
-Come hai fatto a resistere qui per due anni. Io sarei impazzita.- chiarì, lottando contro la voglia di piangere, piangere e dimostrare al mondo quanto fossi fragile anch'io, come anche l'algida e glaciale Isabelle Sophie Lightwood potesse avere un cuore, un cuore che in questo momento batteva piano, con fatica, come se ogni battito costasse uno sforzo immenso.
Ed in effetti un po' era così.
-Chi ti dice che non fossi già pazzo? Che io non sia tutt'ora pazzo?- rispose, la voce stanca, quasi sconfitta, sopraffatta.
Si stava arrendendo. Non potevo permetterlo. No, per nessuna ragione al mondo.
Se lui crollava, sarei crollata anch'io. Era diventato il mio punto di riferimento.
La mia luce nel buio.
La mia ancora di salvezza.
La mia acqua nel deserto.
Il mio Paradiso nell'Inferno.
-Ombra, Ombra ti prego non arrenderti. Se ti arrendi tu mi arrendo anch'io!- lo supplicai, come mai avevo fatto in vita mia.
-Non è vero, Isabelle. Tu sei forte. Tu riuscirai a resistere.- replicò, la voce che si faceva sempre più roca.
Stava per svenire.
Cosa gli aveva fatto Melchizedeck?
Cercai di aguzzare la vista nel buio.
Peccato che la Runa adatta si fosse ormai consumata da giorni e giorni.
Come sempre distinsi nitidamente una sagoma maschile, di fronte a me, dalle spalle ampie ed i fianchi snelli, alta ad occhio e croce un metro e settanta... e settantacinque, forse, non avrei saputo dirlo con certezza.
Quello di cui mi accorgevo solo adesso però era qualcosa di mostruoso.
Decine e decine di piccole linee frastagliate da cui colava un liquido nero ancora fresco.
Solo poi mi resi conto di cos'era.
Sangue. Sangue fresco. Sangue fresco che ancora sgorgava da ferite che Melchizedeck o uno dei suoi scagnozzi gli aveva appena procurato.
-E' strano, sai... nel buoi il tuo sangue sembra quasi nero.- sussurrai, anche se mi sembrava la cosa più sciocca da dire in quel momento.
-E' perchè siamo in ombra... forse.- rispose, atono.
Sentivo il suo respiro farsi più lento e regolare.
Non poteva addormentarsi, non poteva lasciarsi andare all'oblio. Non con quelle ferite così gravi ancora aperte.
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Shadowhunters - City of Marble
FanficLa vera difficoltà non sta nel cambiare se stessi, ma nel riconoscere ciò che si è realmente e, soprattutto, nell'accettarlo. IN REVISIONE - CAPITOLI RISCRITTI 4/X (DA DEFINIRE), ATTENZIONE: molti di questi capitoli sono stati scritti davvero tanto...