17. Fuga

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Lucy ansimava, mentre il liquido scarlatto usciva lentamente dalla sua ferita.
Non capiva del perché fosse lì, perché fosse stata presa di mira senza un motivo valido, allo scuro di tutto ciò che la circondava.
In un certo senso, aveva perfino paura di sé stessa.

<<Non morirai, non ti preoccupare, mi servi per uno scopo ben preciso>> disse l'uomo, mentre analizzava gli strumenti che aveva in possesso.
Il silenzio incombé nella stanza, con solo il respiro affannoso di Lucy che si sentiva in sottofondo.
<<perché s-sono qui? Perché volete così tanto il mio potere?>> chiese con fatica, cercando di capire la situazione, nonostante le fitte che le arrivavano dal taglio.
Il corvino sbuffò alterato, stufo delle sue domande.
<<te lo aveva spiegato Yukiho, non c'è bisogno di ripetere le cose due volte>> si voltò nella sua direzione, sorridendole.
Eppure in quel gesto lei non vedeva nulla di buono, nulla che l'avrebbero tranquillizzata e rilassata, come il sorriso di Natsu, ne bastava solo uno per riempirle il cuore d'amore che sempre aveva provato nei confronti di quel ragazzo dalla buffa capigliatura, che le ricordava gli alberi di ciliegio in pieno aprile. Solo al pensiero dell'amato la determinazione che era in lei crebbe, rialzando quelle poche probabilità che aveva di fuggire.
Dear One la notò, strinse i denti e assottigliò gli occhi, riducendoli ad una fessura.
<<Quel coraggio non ti servirà a fuggire da qui, né ora né mai>> la bionda non prestò attenzione alle sue parole, puntava a ritornare dalla sua famiglia, a casa. Nient'altro.

<<La speranza é l'ultima a morire, quindi smettila di essere così presuntuoso e di dare minore importanza alle cose basilari>> ribatté, ritrovando la fiducia che pensava di aver perso.
La sua risata riecheggiò tra le mura di quel laboratorio, facendole suonare il campanellino d'allarme e soprattutto d'irritazione.
<<pensi di riuscire a fuggire da qui?,>> la schernì, guardandola con una strana luce negli occhi.
<<Sai, dal vuoto cosmico é un po' complesso uscirne, non trovi?>> continuò, con quel tono beffardo nella voce.
A Lucy cadde il mondo addosso, del tutto sorpresa di quella affermazione a cui credette poco.
<<no,no, non é vero>> si limitò a dire, dimenandosi dalle cinghie che la tenevano legata al lettino.
Scosse la testa ripetutamente a destra e a sinistra, cercando di far capire a se stessa che quello era solo un brutto incubo, da cui presto si sarebbe svegliata.
Erano troppe notizie per lei, troppe da sopportare e caricare sulle sue spalle.
Lei era Lucy Heartfilia, non la dea che loro tanto volevano, sapeva che ultimamente i suoi poteri si erano incrementati e con loro le voci nella sua testa. Ma nessuna sembrava appartenere alla dea che tanto citavano.

<<abbi fiducia in noi, credi nelle nostre capacità>> disse una voce a lei troppo familiare, calmandola.
Era calda e gentile, la rilassava.
<<lasciati andare, smettila di imporre ciò che non sei, smettila di bloccarci>> ed eccone un'altra. Più rude e aggressiva, ma sempre con lo stesso intento della prima. Incoraggiarla.
La terza però, questa volta, non intervenne.
Ma quelle due frasi furono abbastanza da smuovere qualcosa in lei, finalmente risvegliandolo.

Chiuse gli occhi per una frazione di secondi e quando li aprì, una forte e piacevole sensazione le iniziò a scorrere nel sangue.
Con facilità riuscì a togliere quei lacci di cuoio che la legavano, rendendo possibile metteresti in posizione seduta.

<<Come!>> si allarmò il corvino, assumendo un'espressione terrorizzata sul volto.

<<puoi farlo. Puoi ritornare nei cieli di Magnolia, niente di più semplice.>>

La bionda sorrise e annuì.

***

<<Adesso ditemi come possiamo raggiungerlo! É impossibile!>> urlò Natsu, con il vento che sovrastava la sua voce.
<<Mi spiace ammetterlo, ma Natsu ha ragione, é giá complesso raggiungere lo spazio immaginiamoci il vuoto cosmico!>> esclamò Erza, concordando con il rosa.

𝗝𝘂𝘀𝘁 𝗹𝗼𝘃𝗲 𝗺𝗲 ✔︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora