20. Non lasciarmi

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Piangeva silenziosamente, mentre vedeva tutto l'esterno senza che potesse fare qualcosa.

Batteva i palmi delle mani sul vetro che la circondava come se fossero mura, non riuscendo nemmeno a fare un piccolo graffio, sembravano impenetrabili.

<<Smettila tu!>> esclamò la dea, incassando un colpo dal corvino.

Lucy indietreggiò spaventata, premendo con la mano lo stomaco che era stato appena colpito.

<<Fammi uscire! Non usare il mio corpo!>> urlò lei, contraria a tutta la situazione che si era creata. Non voleva questo, se avrebbe affrontato i nemici lo avrebbe fatto con i suoi compagni al suo fianco e mai da sola, e invece era ciò che stava facendo adesso, con un Natsu morente davanti agli occhi.

Come poteva fare ciò?

Appena si riprese, ricominciò a battere i pugni sempre più violentemente, cercando di uscire da quella specie di oblio.

<<Vedo che sei combattuta piccola dea>> disse Dear one, sghignazzando nel suo modo irritante.

La platino rise nervosamente, scuotendo la testa. <<Oh no, è solo la tua immaginazione.>>

Makarov la guardò meglio, fermando il suo colpo che stava per scagliare, e notò che quella davanti a lui non era Lucy solo in aspetto fisico, ma anche di carattere.

<<Libera mia figlia>> affermò, osservandola con occhio serio e penetrante.

Lei ridacchiò, confusa. <<ma come! Sono io Lucy!>> continuò, con quella voce chiara e squillante che non apparteneva a quella della giovane ragazza.
<<Mi spiace interrompervi, ma non ho tempo da perdere, ho bisogno di quel potere ora>> Dear one ripartì all'attacco, ma una serie di esplosioni attirò l'attenzione dei due, che voltandosi nella direzione della fonte di quel rumore, vennero colpiti. <<Mai distogliere lo sguardo dall'avversario che avete davanti>> l'uomo prese il corpo privo di sensi del rosato che intralciava la sua strada e lo buttò come un sacco ai lati.

Lucy urlò, scuotendo furiosamente la testa scompigliando i capelli.

<<Per favore! Aiutalo! Non puoi abbandonarlo!>> gridò cercando di farsi sentire.

La dea sbuffò, irritata dal suo continuo insistere. <<Non sono miei compagni, io sono stata creata per distruggere il male e ristabilire l'equilibro del mondo terrestre e dell'universo, questo è il mio  obbiettivo e se loro moriranno non sarà un mio problema, perchè non me ne può importare niente>> la sua voce fredda e impassibile fu come una freccia scagliata dritta al cuore.

Provava una profonda tristezza che sembrava non provenire da lei e questo lo capì subito senza troppi ripensamenti. Lucy sorrise malinconicamente. << E' questo che pensi di te stessa? Ti consideri un oggetto che deve ristabilire l'equilibrio rotto? Sei una persona, hai sentimenti e provi tutto ciò che le persone intorno a te provano, non puoi considerarti come ti sei descritta, perchè non lo sei>> le parole dolci della bionda riscossero qualcosa dentro la Dea, che iniziò ha provare un forte calore nel petto, e qualcosa di bagnato percorse le sue guance rosee, se le toccò confusa, non capiva come la pioggia potesse cadere dai suoi occhi. Lucy rise, comprendendo il pensiero della donna. << Non è pioggia sono lacrime, e in questo momento sono causate dal fatto che ti senti capita, ed è questo che ti rende umana>> continuò, facendo spuntare il sorriso sulle sue labbra che morì quando qualcosa di freddo e pungente le penetrò il fianco con violenza.

<<Ti avevo avvertita, sul campo di battaglia non si distoglie l'attenzione del nemico>> Dear One ricevette un colpo altrettanto forte da parte di Makarov, che lo fece indietreggiare permettendogli di andare verso Lucy che lentamente stava tornando normale.

𝗝𝘂𝘀𝘁 𝗹𝗼𝘃𝗲 𝗺𝗲 ✔︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora