Sono appena tornato nel mio monolocale e nemmeno la pioggia ha saputo portare via le lacrime che ancora continuano a cadere imperterrite sulle mie guance. Il dolore che sto provando mi sta squarciando, mi sta facendo sanguinare, mi sta facendo morire. Poso malamente il giubbotto sulla poltrona che Harry ha voluto proteggere con una graziosa federa floreale, poi vado a bagnare il mio viso con dell'acqua fredda, perché non sono sicuro di farcela questa volta. Mi rendo conto di essere un disastro: non sono stato in grado di proteggere la mia sorellina e non sono stato in grado, quella volta, quando vidi mio padre camminare a passo svelto verso la porta e uscire, di fermarlo. Mi rendo conto di essere diviso in due, mi sento senza cuore, senza anima, e nessuno riuscirà a riportare indietro ciò che un tempo mi permetteva ancora di sorridere. Mi sento un fantasma intrappolato in un corpo che non gli appartiene. Il materasso matrimoniale della mia dimora è stato coperto dalle lenzuola pulite che Harry mi ha regalato, ma quel buco dove custodisco la droga ancora c'è e in questo momento nessuno mi vieterebbe di prendere quelle due dannate bustine e spararmi il buco finale. Eppure non ci riesco, non riesco nemmeno a trovare il coraggio per ammazzarmi. Sospiro e passo una mano nella profonda chioma castana che ho al posto dei capelli e asciugo le due lacrime che nel frattempo sono andate a bagnare le mie guance. Ho bisogno di Harry, ho bisogno della sua voce, delle sue braccia, dei suoi baci, ho bisogno di fare l'amore con lui, almeno per un altra volta, almeno per l'ultima volta.
Afferro il telefono velocemente e vado a comporre il numero di quell'uomo dagli occhi verdi, una mano premuta sul petto mentre aspetto di sentire la sua bellissima voce roca e profonda.«Louis, oh Dio! Non sai quanto tu mi abbia fatto preoccupare.» e mi viene da sorridere alle sue parole, anche se poi, subito dopo, viene spezzato da un leggero singhiozzo che fuoriesce dalle mie labbra senza controllo.
«Ho bisogno di te, Harry. Adesso.» la mia voce si incrina, si frammenta, si spezza. Il mio dolore sta portando via anche la voce, mi vuole proibire di gridare. «Ho bisogno di te.» ripeto, perché non sono sicuro che lui abbia capito.
«Sto arrivando, little love. Mi aspetterai?»
«Ti aspetterò.» rispondo io con un filo di voce, mentre la comunicazione telefonica si interrompe e, lentamente, vengo risucchiato dal silenzio.
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«Harry.» sussurro, quando lo vedo sulla soglia della mia porta con un giubbotto giallo impermeabile che sembra dare luminosità al verde intenso dei suoi occhi. Mi vado ad intrufolare tra le sue braccia quando mi stringe a se' e mi protegge da tutto il male che mi circonda. Vorrei evitare di piangere davanti a lui, ma non ci riesco. Alcune lacrime cominciano a bagnare il suo giubbotto e lo sento stringermi con ancora più forza. Harry mi prende in braccio senza nemmeno chiedere il permesso, mi porta dentro casa e mi posa sul materasso con una leggerezza innata. Solleva il mio mento con due dita e posa un bacio sulle mie labbra, prima di tornare indietro e chiudersi la porta alle spalle.
«Mia sorella è diventata un angelo.» dico con un filo di voce, quando lo vedo ritornare verso di me e sedersi sul materasso matrimoniale. Avvolge un braccio attorno alla mia vita e mi comincia ad accarezzare la schiena, forse nel tentativo di infondermi forza e coraggio.
«E mia madre ha deciso di rinchiudermi in un collegio. Non l'ha precisato, ma sono riuscito a capire da solo che sia un collegio dove rinchiudono i pazzi.» ed Harry si immobilizza, sgrana gli occhi, guarda il mio viso ma sembra stia guardando qualcosa che al momento non riesco a vedere.
«Non può farlo, tu non hai colpa.» cerca di giustificarsi lui, ma io scuoto la testa e poso due dita sulle sue labbra. Le sue parole non porteranno da nessuna parte, ormai mia madre ha preso questa decisione e niente gli impedirà di metterla in atto.
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Reading You [Larry Stylinson].
Fiksi PenggemarHarry è un professore che insegna in una facoltà di lettere: è una persona curiosa, buona, pronto a tutto per far sì che i suoi studenti stiano bene nelle sue ore di lezione. Louis, invece, è il ragazzo apparentemente impossibile, dai mille problem...