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Pov's Mandy

Apro la porta di casa e subito sento l'odore di arrosto. Che buono! Pochi giorni fa ho scoperto che Jude, mio padre, sa cucinare benissimo. Poggio lo zaino sul divano del salotto sotto lo sguardo di Caleb, mio padre 2. "Jude sta cucinando, non vuole farmi entrare" si lamenta lui. Certe volte sembra un bambino di cinque anni! "Te credo, ogni volta che entri mentre lui cucina cominci a spizzicare lì e là e ti finisci tutto!" ribatto con un lieve sorriso sulle labbra. Lui sbuffa e io entro in cucina. Jude distoglie un attimo gli occhi dalla salsa che sta cucinando, per poi riabbassarlo sulla pentola. "Com'è andata oggi a scuola?" mi chiede. "Bene" rispondo. Mi guardo intorno e noto che c'è un pacco su una sedia. È una grande scatola nera con il simbolo della Royal Academy su un lato. "È per te!" dice una voce alle mie spalle. Mi giro e vedo David Samford sulla soglia della cucina. Come caspio ho fatto a non notarlo prima?! Comunque...torniamo al pacco! Lo prendo delicatamente tra le mani e lo apro. Dentro c'è il borsone, la tutta e la divisa della squadra della Royal. "Perché?" chiedo. "Fai parte della squadra ora. Dopo che hai umiliato i miei giocatori in quel modo..." mi risponde Samford che sarà il mio allenatore. Io annuisco e richiudo lo scatolone con tutto dentro. "A te sta bene?" mi chiede Jude. Io annuisco ancora e sfoggio un sorriso che convincerebbe tutti, tutti tranne Jude. Mi guarda come per dire: "Ne parliamo dopo". David sorride e poi saluta Jude che cerca di convincerlo a rimanere per cena, ma successo non ne ha. David se ne esce e Caleb ne approfitta per imbucarsi in cucina. Cerca di addentare un pomodorino, ma Jude lo abbraccia da dietro e gli sussurra all'orecchio: "Cosa stai facendo, amore?" Caleb sospira rosso come un peperone e lascia il pomodorino. Sono troppo carini insieme! "Io vado a farmi una doccia!" dico con un sorrisetto in volto. Caleb mi guarda come per dire: "Ti credevo mia alleata!" Infatti solo la mia presenza impedisce a Jude di farsi Caleb in cucina. Salgo al secondo piano e poggio lo scatolone in camera mia. Mi sdraio sul letto e guardo il soffitto. Mi ero promessa di non giocare più a calcio, ma forse potrei sfogarmi. Posso provare e se poi non va mollo, ma se va...potrei dimenticare, archiviare quello successo in passato. Nessuno può dimenticare una cosa come quella, nemmeno se aveva cinque anni! Mi asciugo una lacrima sfuggita al mio controllo e mi giro su fianco. In questa posizione riesco a vedere la porta e per un nano secondo mi sono immaginata che si aprisse e che entrasse la persona che odio, ma che mi piacerebbe rivedere.

Angolo autrice
Ciao! Spero che il capitolo vi piaccia e che la storia vi stia piacendo. Per favore, fatemi sapere con qualche commento se la storia vi piace e se avete qualche consiglio! Ciao e al prossimo capitolo!

CALA IL SIPARIO

Ci vuole coraggio!••Inazuma Eleven GoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora