Halsey Love, ragazza fredda e calcolatrice che adora l'ordine e la razionalità. Amore? Che senso ha! Felicità? Non esiste! Convinzioni con cui ha sempre vissuto, ma arriverà qualcuno ad abbatterle. Lei è un imperiale e verrà assegnata alla Raimon, m...
Le chiudo la porta in faccia oramai incapace di trattenere le lacrime. Perché proprio lei doveva quasi essere investita? Perché proprio lui doveva quasi investirla? Mi rintano in camera e comincio a piangere più forte. Non ce la faccio più! Oramai è da troppo tempo che mi tengo tutto dentro e sono veramente stufa. Pensavo che giocando pesantemente come imperiale mi sarei sfogata, mi sarei liberata di questo mattone che mi tiene sotto scacco il cervello. E invece è ancora qui a opprimermi la mente facendo tornare a galla tutto, TUTTO!
Mandy, dove sei? Qui all'ospedale mi hanno detto che ti hanno portato via, ma dove? "Tesoro, è meglio se torni a letto" mi rimprovera dolce l'infermiera. Ma io voglio trovare mia sorella! Zitta zitta mi rinfilo sotto le lenzuola bianche. Poi rivolgo il mio sguardo alla finestra. Li vedo i prati, li vedo i bambini giocare, li vedo...vedo il mondo, un mondo così vasto. Come farò a trovare mia sorella? Mandy, mi manchi!
Guardò fuori dalla finestra. Li vedo i prati, li vedo i bambini giocare, li vedo...vedo il mondo, un mondo così vasto. Mandy, mi manchi! Vorrei tanto riavvicinarti a me, ora ricordo tutto. Ricordare prima mi era difficile perché non accettavo il mio passato, era troppo doloroso. Ma ora, ora tutto è diverso! Da quando ho incontrato la Raimon ho rivisto il calore e l'affetto che le persone possono dare e mi manca l'affetto che tu mi davi. Mandy, mi manchi! Prendo da sotto il letto una scatola piena di foto, tutto quello che mi rimane del passato. La prima foto che mi passa tra le mani è una delle più vecchie e più dolorose perché mi ricordano quanto assomiglio a lui in tutti i sensi:
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Siamo quasi due gocce d'acqua, gli assomiglio molto anche di carattere. È una cosa normale, sono sue figlia: Halsey Love, figlia di Byron Love. Continuo a vedere le fotografie che seguono: ci sono io da piccola, Mandy, nostro padre...sì, nostro perché lei è mia sorella. Poi una foto mi colpisce facendomi tornare alla mente i ricordi di quel giorno:
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Più che una foto è un disegno, l'ha fatto Mandy. Beh, che dire? So di cosa parla, sono io dopo l'incidente, dopo quel giorno.
Respiro affannosamente, sento il sangue colarmi dalla schiena e dalla testa. La luce dell'ambulanza mi acceca, le voci dei paramedici mi arrivano ovattate, sento una presa sulla mia mano. Giro leggermente la testa stando attenta a non spostare la mascherina, è Mandy che mi tiene la mano. "Andrà tutto bene" la sento dire. Sta piangendo, odio vederla così! Chiudo gli occhi, ho un sonno bestia! Perdo i sensi. *** Mi sveglio che sono in ospedale. Mi metto seduta, ma vengo colta da un giramento di testa e costretta a tornare sdraiata. La schiena mi fa male. Tento di muovere le ali, ma non sento nulla. Mi metto seduta di scatto e mi guardo allo specchio poggiato ai piedi del letto. Ma...dove...cosa...le mie ali? Non ci sono più! "Siamo stati costretti ad amputarle" dice un medico sulla soglia della porta. Cosa? No! No!
"No" sussurro ripensando a quel giorno. Un'altra calda lacrima mi solca la guancia, ma la stoppa subito asciugandola con un dito.
Angolo disagiata Salve! Sto cercando di aggiornare spesso, ma non sempre potrebbe essere così. Quindi chiedo scusa in anticipo per eventuali ritardi. Spero che la storia vi stia piacendo, fatemelo sapere nei commenti. Al prossimo capitolo!
