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Jungkook aveva organizzato tutto alla perfezione. Quando andava a scuola la sua intelligenza e il suo veloce metodo di apprendimento lo avevano reso il miglior studente dell'Istituto.
- Talentosprecato - avrebbero detto i suoi professori dell'epoca se lo avessero visto nel suo studio sommerso da fogli mentre escogitava un piano. Quello di cui aveva bisogno per prima era il luogo e poi tutto il resto. Cercò su Google " Hwang Kyo-ahn " ed una volta apparsi i risultati si mise a leggere le varie informazioni che internet gli offriva.
“Quindi ha una villa”un sorriso inquietante si fece largo sulla sua bocca e digitò sul suo smartphone un numero che ormai conosceva a memoria.
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“Jimin vuoi smetterla?!” esclamò infastidito Yoongi ma Jimin non smise di schiacciare la molla della sua penna, provocando una catena di piccoli rumori. “Perchè dovrei?” rispose Jimin alzando un sopracciglio e guardandolo dritto in faccia. Sapeva che stava giocando con il fuoco, ma a lui piaceva scottarsi. “Forse perché stiamo lavorando e dovremmo avere la massima concentrazione?. Non so tu, ma sono le 2:00 di notte e io vorrei tornarmene a casa a dormire”.
In un primo momento il rumore cessò, ma purtroppo per Yoongi il rosa continuò quell'irritante rumore e in men che non si dica si ritrovò a stringere il colletto della camicia di Jimin tra le mani. “O la smetti adesso o ti giuro sopra il mio cane Holly che ti faccio smettere io”.
Jimin si sorprese a quel gesto inaspettato, ma non demorse. Fissò il suo viso che con quella stretta vicinanza aveva l'opportunità di vedere in tutta la sua bellezza. Quegli occhi felini che avevano subito conquistato il suo cuore la prima volta che li vide, il suo naso piccolo e carino e la bocca lucida dal burrocacao che il maggiore era solito mettere in inverno per evitare che si screpolassero. Si concentrò poi nel guardarlo negli occhi, rispondendo: “È sentiamo...in che modo lo fare-”.
E prima che potesse dire qualsiasi altra cosa il maggiore lo interruppe poggiando quasi con violenza le labbra sulle sue.
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