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Jimin uscì dal suo posto di lavoro, incontrando Hoseok nel mentre. Appena lo vide si avvicinò a lui e gli domandò: "Hobi! Hanno catturato Rabbit JK, come mai non eri presente nella sala delle interrogazioni?". Hoseok cominciò a tremare dal nervosismo e balbettò frasi sconnesse. Jimin più confuso che mai dal comportamento del maggiore, capendo che c'era qualcosa sotto e per non attirare troppo l'attenzione della gente che usciva e entrava dalla centrale di polizia, trascinò l'arancione in un vicolo lì vicino. "Dimmi cosa c'è che non va. Voglio la verità"a quelle parole Hoseok si sentì sotto pressione e confessò il motivo della sua assenza. In breve parole lui era fuori nel parcheggio a fumare tranquillamente una sigaretta quando vide una marea di macchine della polizia che scortavano un furgone nero che serviva per trasportare boss della mafia e persone violente macchiate di numerosi crimini. Era confuso e non capiva come mai non lo avessero aggiornato della cattura. Così si avvicinò alle vetture alla ricerca di informazioni al suo collega Hyungwon. A quanto pare Rabbit JK era stato catturato, ora potevano etichettare quel caso finalmente chiuso. Stava per aprir bocca quando le porte della vettura si aprirono rivelando la figura alta e snella di un ragazzo castano chiaro e con gli occhi del medesimo colore interamente vestito di nero, le manette fasciavano i suoi polsi facendo tenere le sue mani ben salde dietro la schiena. Il suo sguardo persistente verso il giovane attirò l'attenzione di quest'ultimo facendolo sentire osservato. I loro occhi si incrociarono e in quel minuto Hoseok si sentì morire interiormente.
“Jeon Jungkook?” sussurò in preda allo shock.
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