Chiesa cattolica romana

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La Chiesa cattolica romana insegna che coloro che sono attratti da persone dello stesso sesso sono chiamati a praticare la castità, proprio come tutti gli altri. La Chiesa cattolica non considera l'attività omosessuale come espressione del sacramento coniugale (vedi Matrimonio (Chiesa cattolica)) ed insegna che esso è possibile solo nell'ambito di un impegno a lungo termine in un matrimonio tra un uomo e una donna. Secondo l'etica sessuale della Chiesa, l'attività omosessuale non cade nell'ambito delle "relazioni complementari" (gli organi maschile e femminile che si completano a vicenda) ed esula dalla fecondità (apertura alla nuova vita) implicita nell'atto sessuale.

La Chiesa Cattolica Romana è tollerante di fronte alla "condizione omosessuale o alla sua tendenza" presente nei credenti, pur respingendone gli "atti". Nella sua Lettera sulla pastorale rivolta alle persone omosessuali, il cardinal Ratzinger ribadisce che:

« "Già nella Dichiarazione su alcune questioni di etica sessuale del 29 dicembre 1975 (...) abbiamo sottolineato la necessità di cercare di comprendere la condizione omosessuale, osservando come la colpevolizzazione degli atti omosessuali dovrebbe essere giudicata con prudenza. Allo stesso tempo, la Congregazione teneva conto della distinzione tra condizione comune o la tendenza omosessuale e gli atti omosessuali. Questi sono stati descritti come atti privi della loro regola essenziale ed indispensabile e pertanto atti intrinsecamente disordinati e, come tali, non possono in alcun caso essere approvatoi". »

Krzysztof Charamsa durante un documentario polacco il giorno prima del suo coming out fatto nella Città del Vaticano; ha dichiarato di essere «un sacerdote omosessuale, con un compagno, felice e orgoglioso della propria identità»

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Krzysztof Charamsa durante un documentario polacco il giorno prima del suo coming out fatto nella Città del Vaticano; ha dichiarato di essere «un sacerdote omosessuale, con un compagno, felice e orgoglioso della propria identità». La rivelazione è stata fatta, ha detto ancora il monsignore, per «scuotere un po' la coscienza di questa mia Chiesa (comunità)».

La Congregazione per la dottrina della fede, guidata dal cardinale Ratzinger (il futuro Papa Benedetto XVI) ha ribadito nel 1986 e nel 2003 questa posizione, che richiede, in particolare, ai vescovi e ai legislatori cattolici di opporsi alla legislazione a favore del matrimonio tra persone dello stesso sesso o al suo equivalente in altre normative.

Secondo l'associazione LGBT francese "David et Jonathan" "questo testo indurisce la posizione tradizionale della Chiesa per quanto riguarda gli omosessuali. La distinzione tra tendenze omosessuali e atti, su cui ha insistito in tutti i testi del suo più lontano Magistero, scompare di fatto. La tendenza omosessuale diventa incompatibile con l'autentica castità pur esistente tra le coppie dello steso sesso". L'ultimo testo pubblicato dalla Santa Sede a questo proposito risale al 1961. Il Vaticano stesso ha fondato due movimenti basantisi sulla morale cattolica dell'amicizia e della completa astinenza sessuale: il movimento "Coraggio" e "Amore fraterno spititale". Questi movimenti militano contro il matrimonio tra persone dello stesso sesso e sottolineano il valore della castità integrale incorniciata da pratiche religiose all'interno delle debite organizzazioni cattoliche.

Attualmente, se non nelle forme religiose di tendenza integralista cattolica, ortodossa, evangelica o di altro tipo (a titolo di esempio si può ricordare come viene percepita l'omosessualità in omosessualità e mormonismo o omosessualità e Testimoni di Geova), non vi è nessuna chiamata all'astinenza gay, ma piuttosto alla moderazione e alla discrezione. Nella Chiesa cattolica romana l'enfasi viene posta sull'ospitalità e la gentilezza nei confronti degli omosessuali. Nel luglio 2013 Papa Francesco ha affermato: "Se una persona è gay e cerca il Signore con la buona volontà, chi sono io per giudicare?". Egli ha ricordato inoltre che "il Catechismo della Chiesa Cattolica esprime molto bene il concetto che non dobbiamo emarginare quelle persone che hanno bisogno di essere integrate nella società".

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