Capitolo otto.

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Una volta tornati a casa accompagnai Salvatore in camera, rimasi li con lui per assicurarmi che stesse bene.
Appoggiai la scatola sul letto, lui si sedette accanto ad essa.

Sembrava essere preparata da molto, però si vedeva che era stata riaperta da poco perché c'erano dei pezzi di scotch staccati che qualcuno aveva inutilmente cercato di rattaccare.

Salvatore ci appoggio una mano sopra, passando le dita sulle lettere del suo nome, si mordeva il labbro, era nervoso.

"Hai paura di cosa potrebbe esserci li dentro?" gli domandai, lui scosse la testa.

"Cosa c'è allora?" continuai guardandolo negli occhi.

"Io..." i suoi occhi si inumidirono velocemente, sembrava quasi che le parole non volessero uscirgli di bocca.
Mi sedetti accanto a lui.

"Hey, tranquillo, vuoi che la apriamo insieme?" gli accarezzai la schiena per tranquillizzarlo, annuì, così feci il primo passo e iniziai a levare i vari pezzi di scotch, dopo poco fece la stessa cosa anche il ragazzo affianco a me.

Dentro allo scatolone c'erano due lettere, una indirizzata a Salvatore e l'altra era per me.
Le tirai fuori, sotto ad esse c'era una coperta azzurra con dentro vari oggetti che lui sembrò riconoscere.

"Vuoi che ti legga la lettera?" proposi notando che continuava a rigirarsela fra le mani senza nemmeno guardarla, me la porse.

La aprii lentamente, mentre lui teneva lo sguardo fisso davanti a se, era stata scritta da Rosa.

"Allora, inizio a leggere...
'Ciao Salvatore, sono io, la nonna.
Ho scritto e riscritto tante volte questa lettera, avrei tanto voluto dirti queste cose di persona e riabbracciarti un ultima volta, ti ho cercato tanto in questi anni e continuo a cercarti.
La polizia non vuole più continuare, dicono che sei morto, ma io lo so che non è vero.
Sei sempre stato un ragazzino forte e testardo, so che c'è un motivo se te ne sei andato.
So che tutto quello che hai passato è troppo per la tua giovane età, mi dispiace.
Non avresti dovuto essere messo in mezzo a tutto ciò, non avresti dovuto vedere i tuoi genitori morire davanti a te.
So che è stato difficile, so che hai resistito anche troppo.
Avrei dovuto trovarti e aiutarti ad uscirne, a stare meglio, a liberare la tua mente da tutta quella confusione che si è creata, ma ti sei nascosto fin troppo bene, so che non vuoi essere trovato.

Se stai leggendo questa lettera significa che qualcuno è riuscito a trovarti, per favore Salvatore, lasciati aiutare, la tua vita non è finita con quei due avvenimenti.
Tuo fratello è ancora vivo, è andato a vivere in Inghilterra, ma è qui e sono certa che sarebbe felice di rivederti.
La tua sorellina è andata con lui, loro sono ancora qui e sai che ci saranno sempre per te.

Lascia che la persona con cui sei ora ti liberi, non ascoltare quella voce, vuole solo farti soffrire.

Dentro alla coperta ci sono tutti gli oggetti che tuo padre ti vietava di tenere e tu nascondevi da me perché non volevi buttarli, so che ci tenevi.

Ti voglio bene Salvatore, perdonami se me ne sono andata troppo presto, sarò sempre con te da lassù.' "

Lessi tutto con calma in modo da rendere il contenuto il più possibile comprensibile, quelle parole gli facevano effetto, e non poco.
Qualche lacrima solitaria scendeva dai suoi occhi mentre stringeva la coperta fra le mani.

"Stai bene?" gli chiesi mettendo via il foglio

"N-no..." balbettò, sospirai tristemente.
Spostai lo scatolone dal letto in modo da poter essere più vicina a lui.

"Vieni qui" allargai le braccia, lui un po' insicuro si avvicinò lasciandosi abbracciare.
Appoggiò la testa sull'incavo del mio collo e ricambiò debolmente l'abbraccio.

Aveva visto i suoi genitori morire davanti ai suoi occhi, ma io non sapevo com'era morto suo padre.
Avrei dovuto chiederglielo? Forse fargli ricordare tutto non era la migliore delle idee, magari me ne avrebbe parlato lui quando se la sarebbe sentita.
Lo sentii stringermi più forte, ricambiai la stretta sperando di farlo sentire meglio in qualche modo.

"Vedrai che riusciremo a risolvere tutto insieme..." sussurrai.

"Io...non sono pazzo..." disse a sua volta, sempre con un tono di voce estremamente basso, ma più che a me sembrava lo stesse dicendo a se stesso.

"Nessuno pensa che tu sia pazzo Salvatore, io non lo penso" sciolsi l'abbraccio e lo guardai negli occhi, erano arrossati.

"Anna dice che sono pazzo e che ucciderò qualcuno"

Quando si comportava così mi spaventava, lo ammetto.
Temevo che tutto ciò potesse rivoltarsi contro di me e che prima o poi mi avrebbe uccisa, ma ormai c'ero dentro.
Dovevo fidarmi di lui, della sua parte sana.

"Anna non può controllarti, se tu non vuoi fare male a nessuno non lo farai, tu sei più forte di lei, lo sai" cercava di convincersi, la sua mente però era troppo annebbiata per capire cos'era reale e cosa non lo era.

"Ti prendo un pigiama così ti cambi e dormiamo, stai tranquillo" sorrisi leggermente e mi alzai, finchè non sarei riuscita a comprare qualcosa per lui avrei dovuto usare le cose di Stefano, speravo non gli dispiacesse troppo.

Entrai nella sua stanza, lui era intento a giocare a qualche stupido gioco nel suo cellulare.

"Scommetto che vuoi un pigiama per Salvatore eh?" esclamò alzando leggermente lo sguardo dallo schermo.

"Già, quale posso prendere?" chiesi lui sembrò pensarci su.

"Prendi quello che preferisci, tanto sono solo pigiami" rispose tornando al suo gioco, rimasi un attimo a guardarlo, mi avvicinai, gli tolsi il telefono dalla mano sotto il suo sguardo confuso.

"Ascolta, so che questa situazione non ti piace, è tutto un casino da cui non so nemmeno io come uscire, mi dispiace tanto averti messo in mezzo, ma non voglio che questo cambi il rapporto che c'è fra noi..."

Avevo paura che la questione di Salvatore piano piano avrebbe distrutto la mia amicizia con Stefano, ed era l'ultima cosa che volevo.

Quest'ultimo si passò una mano fra i capelli, portò lo sguardo verso il basso e scosse la testa.

"Fra, io ti voglio bene, sai che sei una delle persone più importanti, dopo Sascha, ma capisci anche tu che è impossibile non far cambiare qualcosa.
Lui inevitabilmente ci allontanerà, tu gli starai sempre dietro e scommetto che hai già pensato di non venire più a scuola.
L'hai detto tu stessa, è una cosa troppo difficile per tutti, per quanto mi riguarda il rapporto fra di noi è già cambiato"

Le sue parole in quel momento mi sembrarono lame, lame affilate e in quanto tali mi ferirono, ma cercai di capirlo.

Annuii senza aggiungere nulla, presi un pigiama dal cassetto e tornai in camera mia.
Appena rientrai notai che Salvatore si era già addormentato.

Era raggomitolato su se stesso, stringeva la coperta fra le sue braccia.
Sorrisi istintivamente per quanto fosse tenero, appoggiai il pigiama sulla scrivania poi presi il piumone e lo coprii delicatamente.

Indossai il mio pigiama, accesi la lampada sul mio comodino e spensi la luce mettendomi a mia volta sotto alle coperte.

Presi la lettera indirizzata a me e iniziai a leggere.

"Ciao Francesca, innanzitutto mi scuso.
Ti sei infilata in una cosa troppo grande per la tua età, ed io non sono rimasta ad aiutarti, ma come hai visto anche tu sono anziana, troppo.
Salvatore ha bisogno di qualcuno che possa gestirlo, di qualcuno in forza e testardo tanto quanto lui.
Spero che tu possa essere quella persona.

Devi sapere che, oltre ad aver visto la mamma morire, quando era piccolo suo padre si è suicidato davanti a lui.
Quel ragazzo è stato distrutto fin dall'infanzia, ha bisogno di aiuto e se si è fidato di te significa che pensa che tu sia l'unica a poterlo fare.
Non è un caso che tu sia riuscito a trovarlo, quel manicomio è stato messo sottosopra pur di trovarlo, ma solo tu ce l'hai fatta e questo è stato perché lui voleva essere trovato.

Probabilmente gli serviranno delle medicine, qui ci sono alcuni soldi in caso servano delle visite specifiche o cose varie, volevo aiutarti almeno economicamente.
Suo fratello vive in Inghilterra, è maggiorenne e si chiama Giuseppe, qui sotto ti lascio il suo numero, se ti va di chiamarlo, come preferisci.

Sei l'unica che può fare qualcosa, so che questo sarà il più grande sacrificio della tua vita, e forse ti priverà di viverla a pieno, ma lui vuole te.

Ti auguro tutto il bene possibile.
Che Dio ti benedica.

Rosa."

Hey hey hey! Se sarete al Games week il 30 settembre potreste vedermi la, fatemi un salutino se mi trovate che mi fa sempre piacere :)

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti ;)

penso di aver capito che svolta dare a questa storia, una cosa abbastanza diversa da tutte le altre che ho fatto.

Avete qualche idea di cosa possa essere? Scrivetemelo mi raccomando!

Inoltre vi ricordo che potete scrivermi le cose su tutti i miei social, o comunque seguirmi la per sapere meglio cosa faccio nella mia vita molto frizzantina, ve li lascio qui sotto.

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