Capitolo sette.

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“Hai fame?” io e Salvatore eravamo seduti sul divano, la TV era accesa e lui non distoglieva lo sguardo da essa, era incantato.

“Uhm? Sì, un pochino” mi rispose rivolgendomi, finalmente, uno sguardo.

“Vado a preparare qualcosa, puoi stare qui se vuoi, ti chiamo io quando è pronto” gli sorrisi, lui annuì e tornò a guardare il suo film.

Mi diressi verso la cucina, misi un po' d'acqua nella pentola e accesi il fuoco, mentre aspettavo che bollisse preparai un semplice sugo.

Ogni tanto guardavo il ragazzo, anche se non riuscivo a vederlo bene dalla cucina, volevo assicurarmi che stesse bene e che Anna non iniziasse a fargli del male, ma da quando era arrivato qui di lei non c'era traccia.
Avrei voluto chiedergli che fine aveva fatto, ma temevo che avrei potuto scatenare qualcosa di sbagliato dentro di lui.

Notando l'ora decisi di mandare un messaggio a Sascha, per chiedergli se Stefano era con lui, non tornava mai così tardi.

«Hey Sascholo, è ancora con te quel disgraziato di Stefano?» inviai il messaggio e, per mia fortuna, la risposta non tardò ad arrivare.

«È partito poco fa per tornare a casa e sembrava piuttosto incazzato, è successo qualcosa?»

Questo significava che tra poco sarebbe tornato e avevo il presentimento che avrebbe fatto del male a Salvatore.

«Di a Sabrina di spiegarti, ci sentiamo dopo» scrissi velocemente e pochi secondi dopo sentii la porta aprirsi, era tornato il mio coinquilino.

Andai in salotto e i due si stavano guardando, solo che uno sguardo era spaventato e l'altro arrabbiato.

“Non preoccuparti Salvatore, lui non vuole farti del male” cercai di tranquillizzarlo, ma Stefano non aiutava.

“Già, tanto mi impedisce solo di vivere come cazzo mi pare a casa mia, che sarà mai!” alzò leggermente la voce, lo fulminai con lo sguardo e mi avvicinai al più piccolo dei due.

“Preferisci lui a me adesso?” mi domandò.

“Ma che cazzo c'entra Stefano! Non ho nessun tipo di preferenza andiamo! Siete su due piani diversi” risposi cercando di mantenere la calma, Salvatore mi prese la mano.

“Dove dorme lui?”

“Beh, con me” sussurrai.

“Ecco, sono questi i due piani diversi?! Lui è superiore a me!” gridò, più alzava la voce più la stretta sulla mia mano aumentava.

“O mio Dio smettila! Cosa sei geloso?” non si era mai comportato in quel modo.

“No. Vado a farmi una doccia” dopo quella frase se ne andò in bagno, io sospirai posando il mio sguardo su Salvatore.

Aveva lo sguardo puntato sul vuoto, tremava.

“Hey, va tutto bene...” iniziai ad accarezzare il dorso della sua mano con il pollice.

“Anna dice che devo andare via, io non voglio, ma ha detto che se non me ne vado ti farà del male” mi disse, quindi non era Stefano a ridurlo così?

“So difendermi molto bene, non mi farà nulla, non preoccuparti” alzai il braccio facendogli vedere i miei muscoli, assenti, e lui sorrise leggermente.

“E se farà male a me?” Mi chiese poi.

“Proteggerò anche te, posso farcela” gli accarezzai dolcemente i capelli, adesso che era tranquillo sembravano piacergli questi gesti d'affetto, era come se la maggior parte della sua pazzia fosse rimasta in quel manicomio.

Psychopath|| SurrealpowerWhere stories live. Discover now